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Erfoud, Marocco, 8 Dicembre 2023. Honda ha messo giù le sue carte, e con quelle la chiara, e intrinsecamente dichiarata, intenzione di tornare a primeggiare alla Dakar e nel Campionato del Mondo Rally-Raid. Alla Dakar, dopo un lunghissimo digiuno, ha vinto nel 2020 e 2021, Ricky Brabec e Kevin Benavides, passato poi a KTM, e nel Mondiale ha conquistato il Titolo Costruttori quest’anno. Poi, si sa, tutto ha un valore, ma quello “vero” è quando porti un Pilota sul primo gradino del Podio della Dakar. Dal punto di vista delle intenzioni, e dell’impegno profuso, questo (per intendersi l’anno che inizia tra meno di un mese… in Arabia Saudita) sembra essere un anno chiave. C’è una Squadra fortissima e una Moto che, già forte, è (quasi) completamente nuova, nel senso che il numero e la qualità degli sviluppi e dei miglioramenti rispetto alla versione vista all’ultima Dakar, e nel Mondiale da poco concluso, è arrivata al capolinea. Il Factory Team Monster Honda, dunque, riparte con un nuovo “autobus” carico di potenziale e di competitività.
La Moto è nuova. La CRF450Rally MY 2024 ha mantenuto la “filosofia” adottata da HRC per lo sviluppo della precedente, ma segna un passo avanti. Dei dati essenziali e importanti delle Moto della Dakar non si sa quasi mai niente, e se si sa qualcosa 9 su dieci abbiamo tirato a indovinare o dato retta a una balla. È così per tutti. L'unica, perfetta evidenza della CRF450Rally è nella nuova veste grafica, che perde molto nero e diventa piacevolmente evocativa. Poi, posto che i regolamenti (anch’essi in continua evoluzione) contribuiscono al “disegno” finale, si deve immaginare una CRF450Rally a “muro” di regolamento per quanto riguarda le prestazioni di velocità massima, e con un lavoro (costante) sulla distribuzione della coppia (guidabilità e stress delle gomme dipendono anche da questo). Non dovendo “badare a spese”, è altrettanto chiaro che HRC ha lavorato sui pesi e sulla distribuzione di questi affidandosi a tutto quel che c’era a portata di mano in termini di tecnologia e utilizzo dei materiali (consentiti). Non c’è bisogno che ce lo confermino i Piloti (che poi è tutto quello che sono autorizzati a dire): la nuova Honda è veloce quanto serve e, soprattutto, leggera e facilissima nella conduzione.
HRC ha dato il massimo, ora tocca ai Piloti. E anche su questa linea si arriva al Factory Team Monster Honda 2.0 (ma anche 3.0). La formazione, archiviata l’era Joan Barreda (passato a Hero) e già “maturata” durante la stagione di Campionato del Mondo con l’acquisizione di Adrien Van Beveren e Skyler Howes, si completa con l’inserimento ufficiale del nuovo fenomeno iberico, Tosha Schareina, protagonista di un’evidente (e “spaventosa”) crescita. I tre vanno ad aggiungersi ai “vecchi”, ossia Pablo Quintanilla, Ignacio “Nacho” Cornejo e Ricky Brabec, che poi è l’unico dello Squadrone Honda ad aver vinto la Dakar (primo americano nel 2020).
© Immagini Honda Monster, ASO Media, Red Bull Content Pool, DPPI