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Hail, Arabia Saudita, 10 Gennaio 2025. È la giornata di riposo della 47ma Dakar Arabia Saudita 2024. L’atmosfera è nota. Un misto di relax e caos. C’è chi si prende il tempo per avere cura di sé e chi è in mezzo al marasma di un mezzo da riscostruire. Chi si rilassa a bordo piscina e che si è già tuffato sulle strategie della settimana che viene. I Piloti di solito molto più rilassati, a parte qualche Motul Original, Malle Moto, che deve fare tutto da solo. Meccanici nel pieno dell’attività, con l’unica sensazione di star lavorando in officina invece che in mezzo al Deserto. C’è anche da discutere, e l’argomento del giorno è arrivato con le penalità assegnate a Sanders e altri per un eccesso di velocità, e poi rientrate. Colpa del tablet, ovvero dello strumento elettronico cha, da quest’anno per tutti, ha sostituito il vecchio rotolo di carta con le indicazioni da seguire. Era già successo che non funzionasse su qualche auto, ora si è trattato di un malfunzionamento esteso riservato alle moto. Il problema probabilmente è nell’interfaccia elettronica con gli altri strumenti di navigazione, la conseguenza è che piloti e navigatori si trovano all’improvviso a dover procedere al buio, senza alcuna informazione di rotta e di sicurezza. KTM e altri si sono lamentati e il reclamo è stato, ovviamente vista l’evidenza, accolto. Nella giornata di riposo una tavola ritonda tra gli attori interessati per affrontare al meglio l’eventualità che il problema si ripresenti nella seconda settimana di gara.
È anche il momento di fare il punto della situazione. Sostanzialmente: gara molto interessante, avvincente, equilibrata e ancora con numerose soluzioni in prospettiva, leggi perfettamente aperta, più appesa al filo di una certa fortuna ormai necessaria la decimata gara delle Auto.
La classifica della Gara delle moto, rivista dopo il vai e vieni delle penalità. 1. Daniel Sanders (Australia) 30h20’15”; 2. Tosha Schareina (Spagna) +15’02”; 3. Adrien Van Beveren (Francia) +24’31”; 4. Ross Branch (Botswana) +25’48”; 5. Skyler Howes (Stati Uniti) +27’59”; 6. Ricky Brabec (Stati Uniti) +29’01”; 7. Luciano Benavides (Argentina) +32’15”; 8. Pablo Quintanilla (Cile) +40’49”; 9. Josè Ignacio Cornejo Florimo (Cile) +49’31”; 10. Edgar Canet (Spagna) +1h09’44”.
Gli italiani. Tommaso Montanari, Fantic, è 44°, Al Winkler, KTM, 51°, Tiziano Internò, Honda, 56°, Manuel Lucchese, Husqvarna, 71°, Cesare Zacchetti, Kove, 75°. Iader Giraldi e Lorenzo Mestrami sono fuori, Paolo Lucci e Ottavio Missoni continuano in Dakar Experience.
La Gara delle moto è tiratissima, ma per il momento chiaramente dominata da Daniel Sanders. L’australiano ufficiale KTM ha vinto tre speciali più il prologo, Lorenzo Santolino, Sherco, e Adrien Van Beveren, Honda, i vincitori delle restanti due, e ha sempre saputo sfruttare egregiamente situazioni anche molto difficili, come quella di dover aprire la pista navigando a grandi velocità. Oltre al confronto tra i singoli, la gara delle Moto mette in mostra il braccio di ferro tra le formazioni, con la Squadra Honda Monster presente con i cinque Piloti all’attacco dei tre Piloti KTM e dei due Hero, tutti nei dieci.
La classifica della gara delle Auto. 1. Henk Lategan (Sudafrica) 28h10’11”; 2. Yazeed Al Rajhi (Arabia Saudita) +10’17”; 3. Mattias Ekstrom (Svezia) +20’54”; 4. Nasser Al-Attiyah (Qatar) +35’00”; 5. Lucas Moraes (Brasile) +41’55”; 6. Mitchell Guthrie (Stati Uniti) +42’44”; 7. Mathieu Serradori (Francia) +45’59”; 8. Juan Cruz Yacopini (Argentina) +1h03’17”; 9. Seth Quintero (Stati Uniti) +1h30’10”; 10. Guerlain Chicherit (Francia) +1h38’45”.
I nostri Equipaggi, Rizzardi-Gasperi e Amos-Ceci, sono ritirati, e così è andata per Laia Sanz in coppia con il nostro Maurizio Gerini. Nicolas Cavigliasso e Valentina Pertegarini, non italiani bensì argentini, sono in testa alla categoria Challenger con il primo dei dominanti Taurus, Brock Heger e Max Eddy sono al comando della categoria SSV con un Polaris.
La gara delle Auto ha perso alcune pedine importanti, e ne vede a rischio altre. Sostanzialmente la grande differenza l’ha fatta l’affidabilità delle Macchine, ovviamente mandando in crisi le più nuove e meno collaudate. Paradossalmente, tuttavia, sia Carlos Sainz, Ford M-Sport, che Sébastien Loeb, Dacia, sono usciti di scena a causa di incidenti (cappottamenti). In crisi, gomme e qualche guasto, anche Nasser Al Attiyah, ma il Principe del Qatar, pur con un ritardo di 35 minuti, è ancora quarto assoluto. Morale: Henk Lategan e Yazeed Al Rajhi, primo e secondo separati da 10 minuti, sfruttano a pieno la competitività e l’affidabilità delle “vecchie” Toyota. In questo contesto una nota di grande merito deve andare a Mattias Ekstrom, che mantiene la Dacia Sandrider al terzo posto.
I Camion, gli Elefanti del Deserto. 1. Martin Macik (Cechia) 31h10’49”; 2. Mitchel Van den Brink (Paesi Bassi) +1h56’33”; 3. Ales Loprais (Cechia) +2h16’53”; 4. Martin Soltys (Cechia) +3h39’03”; 5. Martin Van den Brink (Paesi Bassi) +3h59’15”.
Claudio Bellina, in gara con l’Iveco MM-Technology insieme a Marco Arnoletti e Danilo Petrucci, è caduto dal 10° al 16° posto dopo aver girato e infarinato nella sabbia delle dune il camion. Discreta dose di danni, ma il team è al lavoro per… non lasciare a mezzo il lavoro per cui sono qui e proseguire in categoria Dakar Experience.
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