Dakar 2025. T1, Bisha-Bisha. Sanders e Quintero, ma è già paura 48H Chrono [VIDEO]

Speciale ad anello attorno a Bisha. Bis di Daniel Sanders, KTM, e prima di Seth Quintero, Mini. I favoriti si impongono un profilo più basso, nessuno ha intenzione di avventurarsi ad aprire la pista della micidiale 48H Chrono, quindi largo agli outsiders. Incidente Sanz-Gerini
4 gennaio 2025

Bisha, Arabia Saudita, 4 Gennaio 2025. Vincono Daniel Sanders, KTM, e Seth Quintero, Toyota, ma  è una storia strana, che va spiegata. È e sarà una prima parte di Dakar molto complicata, non solo dura come annunciato e come ci si aspetta. La sequenza serrata della due giorni 48H Chrono e il successivo accorpamento delle Al Henakyah-Al Ula e Al Ula-Hail riunite nella Marathon senza assistenza possibile, faranno della prima parte della Dakar una 5 giorni infernale e imporranno certamente una grande attenzione alle meccaniche, soprattutto quelle nuove e non ancora passate al collaudo della Dakar, ma anche una grande accortezza tattica. Questo vale per le Moto ed è cruciale per le Auto, ciascuna categoria del Rally avrà percorso proprio, distinto dall’altro, e quindi navigazione “indipendente”. L’attenzione dovrà essere rivolta agli ordini di partenza e al comportamento e alla strategia in gara. L’esempio del Prologo verrà in parte portato nei giorni seguenti. I primi dieci del Prologo hanno potuto scegliere il proprio ordine di partenza, e i “big” hanno scelto di partire indietro per recuperare sui battistrada nella prima Tappa, ma non troppo per non rimanere “intruppati” in troppi sorpassi di concorrenti meno veloci, o lenti. D’ora in avanti chi prima arriva al termine della tappa prima parte. Partire avanti comporta maggiori rischi di navigazione, ma imporre un ritmo aggressivo e redditizio nella prima parte della 48H Chrono può consentire di guadagnare i bivacchi-avamposti più lontani e prendersela più comoda e sicura nella seconda parte della “doppia”. È un gioco delicato e preciso, che i migliori hanno già da tempo impostato tatticamente, reso ancora più difficile dalla mancanza di comunicazioni e quindi di riferimenti “live dai box”. Per questo i risultati andranno presi allargando il campo di considerazione.

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La Dakar delle Moto ha perso subito Noah, Sherco, e Buhler, Hero Motorsport, vittime di cadute. Sono le prime “vittime” della 47ma edizione. Skyler Howes si è fermato a soccorrere il tedesco e vedrà restituito il tempo della sosta di aiuto. Ed entriamo nella prima Tappa. Bisha-Bisha, ad anello come abbiam detto, 86 Chilometri di trasferimento e 413 di prova speciale. Sulla superficie veloce del Deserto disseminato di sassi Ignacio “Nacho” Cornejo, Hero Motorsport, apre la pista e mantiene il comando della navigazione per l’intera Speciale. Il cileno è un asso con road book e gps, ma evidentemente la navigazione non era così difficile. Aprire la pista per 413 KM significa per “Nacho” un bonus di tempo, circa 5 minuti e mezzo, da sottrarre al tempo totale cronometrato.

Il “tempo compensato”, quello che tiene conto degli sfalsamenti di orario alla partenza, riporta Cornejo al 9° posto e premia, invece, ancora una volta Daniel Sanders, KTM, e i big, evidentemente oculati nella scelta della posizione di partenza e nella gestione della Speciale. Alle spalle dell’australiano ecco Ricky Brabec, il Campione in carica, e Ross Branch, Hero, il Campione del Mondo. Il primo podio “reale” della Dakar 2025 è davvero favoloso. I primi dieci sono tutti nomi pesanti, all’appello dei più lesti ad andare in temperatura manca solo Kevin Benavides, vittima di un serio incidente a metà stagione in Argentina, che deve ritrovare ritmo e fiducia. Howes, settimo al traguardo, vede restituito il tempo trascorso a soccorrere Buhler e sale al quarto posto. Paolo Lucci, Honda, è largamente al comando della classifica speciale “italiani”, 21°, Tommaso Montanari, Fantic, 48°. Per quel che conta quando manca ancora praticamente tutta la Dakar.

Auto. Non bastasse la delicatezza della situazione di terreno e tattica, sulla Gara della Auto grava un’ulteriore incertezza. 3 formazioni si contendono l’aspirazione alla gloria finale. Nasser Al Attiyah, Sébastien Loeb e Cristina Gutierrez con la Dacia Sandrider. Carlos Sainz, Nani Roma e Mattias Ekstrom con la Ford M-Sport. L’armata Toyota, Gazoo Racing e Overdrive, Henk Lategan, il vincitore del prologo, Lucas Moraes, Seth Quintero, Giniel De Villiers, i nomi di spicco da una parte, Yazeed Al Rajhi, Rokas Baciuska, Toby Price e Sam Sunderland, Juan Cruz Jacopini, dall’altra. A questi si possono aggiungere Guillaume de Mevius, Joan Ferreira, Guerlain Chicherit, con le Mini, macchine evoluzione ma dotate di un nuovo propulsore a benzina. I vincitori di recenti edizioni della Dakar, Al Attiyah, Sainz, Roma, restano i massimi favoriti, ai quali diventa doveroso aggiungere Loeb, 5 podi, e il duttile Ekstrom, ma nell’incertezza tecnica e tattica generale il nome buono può sbucare anche dalle parti più basse delle liste.

Il terreno, comunque, conferma il sospetto di tendenza: i big hanno scelto un profilo basso e hanno lasciato andare avanti gli outsiders. Sono tutti indietro, oltre la decima posizione. Il solo Sainz è settimo, ma il Campione in carica era partito stamani molto indietro e si è ritrovato “giocoforza” nel pacchetto di testa. Tutti o quasi oltre la 18ma posizione. Ekstrom e Roma, più indietro ancora Al Attiyah, Al Rajhi, Loeb. Quest’ultimo ha “autografato” la strategia di tutti. Si è fermato poco prima del traguardo e ha lasciato passare altro tempo. Due cose emergono chiare: i Signori del Deserto sanno il fatto loro e sono sicuri dei propri mezzi, e nessuno era minimamente intenzionato a partire per primo nella fossa dei leoni della prossima 48H Chrono.

Gloria per i “secondi”. La tappa se la giocano Seth Quintero, Toyota, e Guerlain Chicherit, Mini. L’americano batte l’ex Campione del Mondo di Freestyle, e nei dieci troviamo anche la Gutierrez, con la prima Dacia, Lucas Moreas, Toyota, Toby Price & Sam Dunderland, Toyota, Lategan, idem.

Giornata no, subito, per Laia Sanz e Maurizio Gerini. Ce li eravamo già immaginati determinati e aggressivi a caccia di un risultato nella 2 Ruote motrici. Invece l’Equipaggio hispano-italiano ha scelto di correre alla ricerca del feeling. Bene fino al 300° KM, il Century #223 ha toccato su una roccia nascosta dalla polvere ed è volato in tonneau. Distrutto l’avantreno, Gerini e la Sanz hanno cercato di riparare il possibile, ma hanno poi dovuto attendere attendere il camion di assistenza 200 KM più indietro. Arrivati al bivacco pochi minuti prima del tempo massimo, è iniziato il valzer dei commissari FIA, che alla fine hanno decretato il Centurÿ non più conforme alle norme di sicurezza. 2 millimetri di spostamento di una barra! Sembra un giudizio non realista, fondato su soeculazioni e non su misure, ma come ogni decisione presa troppo in alto diventa inopinabile. Disdetta, è la prima volta, in 15 Dakar, che Laia è costretta al ritiro. Più cauti Eugenio Amos e Paolo Ceci, MD, e gli “apprendisti" Agostino Rizzardi e Francesca Gasperi, Century, assai saggiamente in una posizione di osservazione, lontani da pensieri di classifica, per il momento.

Ecco, siamo arrivati al primo mento della verità, la 48H Chrono, 947 chilometri in due giorni. Razioni di emergenza e piccoli bivacchi in mezzo al nulla lungo la rotta, navigazione cura, di sé e delle meccaniche. Nient’altro.

© Immagini. ASO Media, Red Bull Content Pool, DPPI, RallyZone, Ford, ItalTrans Media, Ford Performance, Dacia Media, Prodrive, Honda Monster, Fantic, KTM, Hero

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