Dakar 2025. T11. Tappa accorciata per le Moto, Sanders davvero vicinissimo. E Al Rajhi tra le Auto [VIDEO]

Dakar 2025. T11. Tappa accorciata per le Moto, Sanders davvero vicinissimo. E Al Rajhi tra le Auto [VIDEO]
Sanders è a un passo dal successo, Schareina ha vinto Speciale e Tappa e recuperato, ma non abbastanza da mettere in discussione la Gara delle Moto. Al contrario, e come ci si aspettava, Al Rajhi “il Saggio” è tornato al comando tra le Auto, e questa sembra essere la volta buona
16 gennaio 2025

Shubaytah, Arabia Saudita, 16 Gennaio 2025. Un mare di nebbia sull’oceano di dune. Gli elicotteri non si possono alzare, la Speciale non può partire. Sveglia antelucana, 100 chilometri di trasferimento gelato verso il parco giochi dell’Empty Quarter, per niente. Si deve aspettare che il sole lavi via tutto e riscaldi. Una, due, tre ore, finalmente si può andare. Ma c’è il colpetto di scena. I motociclisti si sono lamentati del rischio di poter finire la tappa con il buio, e chiedono che venga accorciata. Gli organizzatori accettano, la Speciale delle Moto si ferma al rifornimento, Km152. Meno della metà dei 308 previsti. Beneficio per i fermi e gli attardati, non certo per i più veloci, per i big. Il rischio di un colpo d’ariete sulla classifica della vigilia è più che dimezzato, potremmo dire azzerato. Le Auto, invece, si sciroppano tutti i 275 chilometri del loro percorso, e così i Camion sui 126 del loro tracciato. A ciascuno il suo, anche oggi. La configurazione dell’epilogo, per lo meno per le Moto, è più vicina, la gara delle Auto diventa l’argomento del giorno.

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E cominciamo da quella. Parte per primo Joan Roma, Ford M-Sport, ma lo spagnolo si ferma quasi subito. Non è un guasto, “Nani” si è messo a disposizione di Ekstrom, che deve difendere il terzo posto, dunque lo aspetta per poi coprirgli le spalle. È la stessa cosa che si è incaricata di fare Cristina Gutierrez a protezione della gara di Al Attiyah. Passa ad aprire Lucas Moraes, Toyota, insieme a Baragwanath, Century, Ekstrom, Ford, si tiene in scia, poi è il sudafricano che prende l’iniziativa. Il loro compito, comunque, non è andar forte per cercare di vincere, ma non sbagliare per segnare la strada giusta sulla sabbia vergine della Speciale. I tempi li fanno Ekstrom e Al Rajhi, all’inizio anche Al Attiyah, apparentemente, tuttavia, non più così motivato. Henk Lategan, leader al mattino, inizia a “pagare. Anche la speciale delle Auto viene rimaneggiata, ma in altro modo: chiunque arrivi al rifornimento del KM 138 oltre le 15:00 ora locale verrà spedito direttamente al bivacco su una via di accesso del percorso. Anche in questo caso non è un problema dei battistrada.

Lategan, partito molto forte, resiste al comando della Speciale fino al 100° chilometro, poi si deve arrendere all’avanzata di Al Rajhi che è all’assalto della Generale. Il duello tra gli Equipaggi dei due team Toyota gemelli, Gazoo e Overdrive, entra nella fase cruciale. L’”operazione Al Rajhi” si definisce meglio al rifornimento. Il saudita guadagna 4 minuti e passa virtualmente al comando del Rally, un minuto e mezzo circa, comunque, davanti al sudafricano. A conferma del proposito di voler difendere a tutti costi il terzo posto, intanto Mattias Ekstrom è sostanzialmente il più veloce. Al Attiyah è avvisato (o più probabilmente si era già reso conto). Ekstrom, Ford, insiste nell’azione e va a vincere l’11ma Speciale davanti a Al Attiyah, Dacia, e Al Rajhi, Toyota. Lategan è due posizioni più indietro, alle spalle anche di Guthrie, 10 minuti da Ekstrom e 8 da Al Rajhi. Come era prevedibile, Yazeed Al Rajhi torna ancora una volta al comando della Dakar, 6 minuti davanti a Lategan. La partita non si può dire chiusa, ma è certo che negli ultimi 60 chilometri dell’ultima Speciale del Rally, tra l’altro con partenza in linea, appare ben difficile che Lategan possa riuscire a ribaltare ancora una volta la situazione. È più facile che Al Attiyah possa andare a prendere Ekstrom e scalzarlo dal terzo posto, ma questa è un’altra storia che renderà anche l’ultima frazione del Rally decisamente interessante, diremmo avvincente.

Italiani delle moto, tanto per essere chiari, tutti durittura di arrivo e in atmosfera di grande conquista. Montanari, Fantic, Winkler, KTM, Internò, Honda, Lucchese, Husqvarna, Zacchetti, atteso a minuti sulla sua Kove, sono a un passo dall’impresa eccellente. Ottavio Missoni arriverà al traguardo in regime di Dakar Experience, e invece dobbiamo aspettare per capire come sta Paolo Lucci, ancora una volta caduto e portato via dall’elicottero dei medici. Il fatto che lo abbia raggiunto sulle sue gambe ci rassicura. Ci manca di capire cosa è successo. E veniamo al sodo. Non c’è da meravigliarsi della vittoria di Tosha Schareina, Honda, nella Tappa delle Moto. Lo spagnolo partiva dietro e si giocava le ultime carte di una mano ormai molto complicata. Logico che la sua 11ma fosse obbligatoriamente una speciale d’attacco. Avrebbe anche potuto essere uno scontro ancora più ravvicinato in vista di una qualche “bella” finale, ma l’accorciamento della Speciale ha tarpato le ali alla fantasia dello sceneggiatore, e la Tappa si è conclusa nel modo più ovvio. Vero, Schareina ha vinto la Speciale davanti a Benavides e Van Beveren. Vero anche che Sanders ha regalato sette minuti e mezzo del suo patrimonio di vantaggio della vigilia. Siamo in effetti all’epilogo annunciato. Sanders, con ancora 9 minuti tondi di margine, può veramente passeggiare lungo gli ultimi 60 chilometri che portano per l’ultima volta a Shubaytah, e cogliere un successo meritato e doppiamente sorprendente. Perché forse non ce l’aspettavamo, e perché in effetti la strategia della “sorpresa” è quella con cui l’australiano ha spiazzato tutti, a cominciare dagli avversari che erano ancora addormentati. A meno di un colpo di scena di quelli perversi, cadute o guasti, tutto il gruppo dei primi dieci è uniformemente sgranato, al punto che non ci si deve aspettare alcun tentativo o colpo di testa. I giochi sembrano proprio fatti!

© Immagini. ASO Media, Red Bull Content Pool, DPPI, RallyZone, Ford, ItalTrans Media, Ford Performance, Dacia Media, Prodrive, Honda Monster, Fantic, KTM, Hero