Dakar 2025. T2, 48H Chrono Part 2, Sanders e Al Rajhi i primi fuori dall’inferno [VIDEO]

Tappa da manuale per Daniel Sanders, KTM, che batte Van Beveren e Howes e si insedia al comando come il favorito del momento, e molto accorta del (di solito) irruente Yazeed Al Rajhi, Toyota, che regola Lategan e Al Attiyah. Il sudafricano in testa al Rally. Gli aggiornamenti video di "Gerry"
6 gennaio 2025

Bisha, Arabia Saudita, 6 Gennaio 2025. La 48H Chrono è conclusa. Mille chilometri dietro le spalle, una notte al bivacco di fortuna nel Deserto, prospettive incerte, ansia dell’imprevisto e… imprevisti. All’uscita dal “piccolo inferno”, come l’hanno definita in molti, la due giorni con partenza e arrivo a Bisha ha premiato Daniel Sanders, KTM Red Bull, e Yazeed Al Rajhi insieme a Timo Gottschalk, Toyota Overdrive. La 48H ha anche esaltato, soprattutto per accortezza tattica, e punito, più o meno seriamente, in questi casi quasi sempre per sfortuna (ammesso e non concesso che non si sia andati a cercarla). Sono stati generalmente bravi ad interpretarla i Motociclisti, e si son presentati in forma agonistica e strategica più eterogenea gli Equipaggi Auto.

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La classifica, finalmente ricomposta dopo la ripresa della corsa, alle 07:00, e il traguardo finale di Bisha, come si è detto quasi mille chilometri dopo. L’aggiornamento del mattino corrispondeva all’uscita della Speciale, 21 Moto e 27 Auto, in pratica quelle ferme durante la notte all’”Avamposto E”, il penultimo dei sei mini bivacchi di fortuna allestiti lungo il percorso dagli organizzatori. La classifica aggiornata tiene conto di alcune penalità, per lo più per eccesso di velocità, e le ultime notizie dal fronte. Daniel Sanders completa un tris eccezionale, era dal 2017 che un Pilota Moto (Joan Barreda) non infilava tre successi in fila, e vince anche la 48H Chrono, diventando così il leader di riferimento della prima parte della corsa e uno dei favoriti al successo finale. L’australiano di KTM è stato perfetto nelle scelte strategiche e perfetto nella navigazione e nella gestione del confronto con gli avversari. Ci vedo bene il gran lavoro di Jordi Viladoms, manager della Squadra, alle spalle. Alle spalle dell’australiano, all’uscita del piccolo inferno, Adrien Van Beveren, che poi verrà penalizzato e scenderà al quarto posto, e Skyler Howes, entrambi con una Honda. Per effetto della doppia tappa appena conclusa, la classifica generale prende una forma precisa. Daniel Sanders è solitario in testa alla generale con la sua KTM ufficiale Red Bull, secondo è Skyler Howes con la prima Honda Monster e terzo Ross Branch con la Hero Motorsport. Sanders può contare su un vantaggio di 12 minuti. Più indietro, ma staccate dai 12 a oltre 20 minuti, le Honda di Schareina e Brabec e la KTM di Luciano Benavides. 5 Honda Monster, 3 KTM Red Bull, 2 Hero e 1 KTM BAS World nei primi dieci. Honda potrà contare sul più forte gioco di Squadra, certamente.

Tra le Auto è stata battaglia aperta tra Yazeed Al Rajhi, Toyota Overdrive, Henk Lategan, Toyota Gazoo, e Nasser Al Attiyah, Dacia Sandrider. Confronto sul filo del rasoio, risolto al filo di lana con un vantaggio di appena 16 secondi (dopo 1.000 chilometri!) in favore del saudita. Poi per entrambi è arrivata la penalità, sempre per eccesso di velocità, 2 minuti per Al Rajhi e 4 per il Principe del Qatar, cosicché Al Attiayh scende al terzo posto alle spalle anche di Lategan. Il sudafricano ufficiale Toyota guida ora la generale dopo 2 tappe completate, ma Al Rajhi e Al Attiyah sono a 4 e 11 minuti rispettivamente, un niente vista l’incertezza che sta caratterizzando la corsa delle (nuove) Auto. Il risultato forse più sorprendente è quello della coppia di ex Motociclisti Toby Price e Sam Sunderland, due vittorie ciascuno nella Dakar in Moto, ora quarti nella generale al debutto sulle quattro ruote con una Hilux del Team Overdrive. Guai per Carlos Sainz, Campione in carica, che è andato in tonneau, ha riparato ma ha dovuto fermarsi ancora, con il risultato di chiudere con un’ora e mezzo di ritardo. Ora è 35°. E guai anche per il Raptor gemello di Joan “Nani” Roma, trainato al bivacco di partenza (e mai più di arrivo) dopo un tentativo di riparazione infruttuoso da parte del Camion di Assistenza in gara del Team. “Salvo”, invece, Sébastien Loeb, che dopo i problemi elettrici patiti dalla Dacia nella prima parte della 48H Chrono, è riuscito a concludere limitando il danno a una dozzina di minuti. Peggio è andata a Cristina Gutierrez con la terza Dacia, costretta anch’essa all’abbandono di giornata.

Gli italiani al traguardo, e quelli no. Sarà Naurizio Gerini ad aggiornarci, ma intanto... Tra le Moto i migliori del giorno, anzi della due giorni, sono Andy Winkler, KTM, e Tommaso Montanari, Fantic, per primi al traguardo finale. Poi Tiziano Internò, agganciato stanotte al bivacco intermedio dei primi due. Tra i migliori prima della notte anche Manuel Lucchese, poi attardato da un problema ancora non noto. Meglio, alla fine dell’inferno, Cesare Zacchetti e Ottavio Missoni, la coppia Kove invulnerabile. Ancora in Speciale Iader Giraldi, e purtroppo ritirato, a quanto pare, Paolo Lucci, rimasto senza benzina e quindi caduto, “controllato” dai medici e, infine, rientrato al bivacco di partenza. Lorenzo Maestrami non era partito. Gara eccellente per Agostino Rizzardi e Francesca Gasperi, al debutto con la Century [Come non detto, il buggy della coppia italiana è rimasto in panne di alternatore e, senza più corrente, ha dovuto attendere il camion di assistenza per poter riprendere e concludere, quasi trev oren oltre le previsioni], e invece piuttosto problematica per gli esperti Eugenio Amos e Paolo Ceci, evidentemente alle prese con qualche problema [confermato, piantati dall'impianto idraulico dell'idroguida e dei sollevatori, impossibile procedere e triste decisione, rientro al bivacco, con probable abbandono]. Entrambi gli Equipaggi italiani hanno senza dubbio avuto una giornata sofferta.

© Immagini. ASO Media, Red Bull Content Pool, DPPI, RallyZone, Ford, ItalTrans Media, Ford Performance, Dacia Media, Prodrive, Honda Monster, Fantic, KTM, Hero

Dakar 2025 - Il ritiro di Amos
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