Dakar 2025. T4, Al Ula, Marathon, "Michelangelo" Sanders e Prince Al Rajhi [VIDEO]

Dakar 2025. T4, Al Ula, Marathon, "Michelangelo" Sanders e Prince Al Rajhi [VIDEO]
Altro capolavoro del leader della corsa delle Moto, striscia Toyota nella Gara delle Auto, Sanders, KTM, si prende giuoco della “muta” Honda che lo insegue, il saudita, forte dell’affidabilità vincente di Toyota, si porta in zona Champions league
8 gennaio 2025

Al Ula, Arabia Saudita, 8 Gennaio 2025. Non bastasse, ecco la Tappa Marathon della Dakar 2025. Da Al Henakiyah a Al Ula il primo giorno, da Al Ula a Hail quello successivo. In mezzo un piccolo bivacco esclusivo, solo per i concorrenti, le assistenze direttamente alla giornata di riposo di Hail. Ai Motociclisti è concessa mezz’ora per lavorare sulle Moto (un’ora le Rally 2), dopo queste entrano in regime di Parco Chiuso. Gli Equipaggi Auto, volendo o dovendo, hanno tutta la notte a disposizione. In ogni caso ci si più assistere solo tra concorrenti. L’assistenza esterna è vietata. È la natura della Tappa Marathon.

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La FIA tiene ancora banco, titoli a caratteri cubitali anche sulla “civetta” della Tappa di oggi. Come era ormai prevedibile, i commissari federali hanno passato al vaglio critico la Dacia Sandrider di Sébastien Loeb e anche per il fuoriclasse francese è arrivato il verdetto ferale: esclusione dal Rally. Nove partecipazioni, cinque podi, ma per il fenomeno alsaziano il primo gradino è ancora tabù. Continuano Nasser Al Attiyah e Cristina Gutierrez, quest’ultima ritirata a metà 48H Chrono, ma in categoria Experience, cioè fuori classifica, che diventa assistenza veloce.

La tappa inizia subito su un lungo tratto di terreno lavico. Si tratta del ben noto "giardino" di pistte e rocce vulcaniche, in uno dei paesaggi caratteristici, uno degli scorci più belli della Penisola Araba, tra canyon, plateau e vallate indimenticabili, ma anche un incubo per le meccaniche, e soprattutto per le gomme. Diversamente dal passato, in ogni caso, i concorrenti lo sanno, e sanno che con quelle gomme devono arrivare a sera, e poi alla fine della tappa del giorno dopo. Idem per la meccanica, idem per le risorse fisiche. Il doppio impegno senza assistenze non è mai uno scherzo.

La gara delle Moto ha adesso una strategia generale chiara. 5 contro 2, lo Squadrone Honda ha tra i compiti del giorno per ogni giorno, quello di distrarre Daniel Sanders, portarlo sulla cattiva strada, fargli perdere tempo e, possibilmente, la leadership. L’australiano, tuttavia, è molto accorto, tatticamente intelligentissimo, e poi è abituato nei deserti del suo Paese, a correre e districarsi da solo dalle situazioni più difficili. Mentre, dunque, Brabec, Branch e il vincitore della tappa precedente, Lorenzo Santolino, aprono a turno la pista, a “distrarre” Sanders viene inviato il giovane della Squadra, Tosha Schareina. L’australiano non abbocca e, anzi, i due diventano la coppia più veloce della Speciale!

Daniel Sanders, KTM, vince la sua terza Tappa, più il prologo, davanti a Tosha Schareina, Honda, e Ignacio Cornejo, Hero. Ricky Brabec, Honda, nel tentativo di scappar via aprendo la pista, ha sbagliato nel finale trascinando nell’errore Ross Branch e Skyler Howes. Tutti e tre scendono di una posizione nella generale, Schareina sale al secondo posto e Sanders continua a volare al comando, ora con un vantaggio che sfiora i 14 minuti quando siamo a metà della Tappa Marathon, sulla carta l’ultimo programma “ufficialmente” carico di imprevedibilità di questa Dakar. Montanari, Fantic, e Winkler, anche una volta i migliori dei nostri e, per ragioni diverse ma obiettivo comune, scarsamente interessati alla classifica. Arreso Iader Giraldi, in categoria Dakar Experience Paolo Lucci, restano in piena Dakar Internò, Lucchese e Zacchetti. Ottavio Missoni, invece, ha avuto un problema di ordine verosimilmente meccanico ed è a un passo dalla disfatta. Cose di Dakar, del resto, amare ma parte integrante del gioco.

La Dakar 2025 delle Auto finisce per essere fortemente caratterizzata dall’affidabilità e dalla (s)fortuna. Soprattutto la prima si lega allo stato di avanzamento dei progetti. Dacia e Ford sono arrivate con Macchine nuove, pochi chilometri di test in gara e nessuno specificamente alla Dakar. Mini ha una base collaudata ma un propulsore nuovo e, diciamo, Piloti meno titolati rispetto ai dream team che hanno monopolizzato il “mercato” degli Equipaggi. Morale, nei primi dieci ci sono 5 Toyota, la Macchina iper collaudata che è evoluzione vincente di sé stessa ormai da un lustro, due Ford, una Dacia e mezza, una Century, una Mini. L’affidabilità sembra essere destinata a vincere ancora una volta. Anche se non è detta l’ultima parola.

A proposito di affidabilità, sta diventando “affidabile” anche Yazeed Al Rajhi, al punto di essere diventato oltre che veloce anche eccezionalmente consistent. Oltre ai problemi patiti da Loeb, in parte dovuti ad una guida sfortunata, anche Al Attiyah continua ad avere le sue pillole amare da ingoiare quotidianamente. Oltre auna foratura, il Principe del Qatar ha dovuto fermarsi altre due volte e ha finito per lasciare sulla pista oltre mezz’ora e quattro posizioni nella generale. Tre Toyota nell’ordine al traguardo intermedio di Al Ula, son quelle di Al Rajhi, Lategan e Yacopini, e due al comando della generale, quella di Henk Lategan e quella di Al Rajhi, che si prepara a salire in testa al Rally partendo da un ritardo di meno di sette minuti. Bella, tenace e di grande classe la corsa di Mattias Ekstrom, che mantiene la Ford sul podio, e grandiosa quella di Mathieu Serradori, con il Century a 4 ruote motrici, che è quarto. Naturalmente, e poco più di mezz’ora e al sesto posto, Nasser Al Attiyah è lungi dall’essere tagliato fuori. Con l’assistenza di Cristina Gutierrez, e in una corsa contro il tempo e le circostanze del suo team tecnico, il Principe potrebbe ancora bruciare le tappe dell’evoluzione della macchina e sorprendere un po’ tutti, in un certo senso anche e soprattutto sé stesso. Fuori dal signo di un risultato al debutto con le 4 ruote, Tony Price e Sam Sunderland vengono scaraventati dal sesto al 50mo pisto: troppe forature, fine delle ruote di scorta!

Ci auguriamo di no e approfittiamo della provvisorietà della giornata per augurarci che il proposito di ritiro di Agostino Rizzardi, in gara con Francesca Gasperi, venga meno, che l’”armatore” del Centuri 2 ruote motrici decida di tornare sui suoi passi e continuare l’avventura della sua prima, sinora eccellente prima Dakar.

© Immagini. ASO Media, Red Bull Content Pool, DPPI, RallyZone, Ford, ItalTrans Media, Ford Performance, Dacia Media, Prodrive, Honda Monster, Fantic, KTM, Hero

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