Dakar 2025. T5, Si chiude la Marathon e la prima parte della Dakar. In testa Sanders, KTM, e Lategan, Toyota [VIDEO]

L’incubo della prima metà è alle spalle. Daniel Sanders e Henk Lategan portano KTM e Toyota in testa alla giornata di riposo. È stata una prima parte di Dakar molto dura, forse troppo, “ecatombe” tra le Auto, gruppo forte e compatto tra le Moto
9 gennaio 2025

Hail, Arabia Saudita, 9 Gennaio 2025. Si chiudono un bel po’ di capitoli. Nell’ordine, la 48H Chrono, la Tappa Marathon, la prima settimana di gara. È stata una settimana lunga e difficile. Forse troppo (non si trattasse della Dakar, la gara per definizione più dura del Mondo). Come previsto, sulla carta e dagli organizzatori, è la settimana che ha già emesso parecchi verdetti, e non tutti di assoluzione. Dal punto di vista dell’eccellenza sono emersi gli “scampati”, dal punto di vista della sfortuna sono affondati in molti, trascinati dalla corrente di una prima parte di Dakar troppo forte. In un certo senso, in particolare nella gara delle Auto, è una vera e propria decimazione.

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Ultimi in ordine di tempo e per i nostri colori, si son dovuti arrendere Ottavio Missoni e l’Equipaggio Auto Agostino Rizzardi-Francesca Gasperi. Acciacchi fisici per il Pilota Kove, che lascia Cesare Zacchetti in missione solitaria, serie di contrarietà per gli occupanti del Century #260. Decisioni sofferte ma certamente ponderate e opportune, alla Dakar non si scherza. Nel campo largo, sono andati via via sparendo, o tagliandosi fuori dalla lotta per il primato, molti nomi importanti. Soprattutto nella Gara delle Auto, Carlos Sainz, Ford e Sébastien Loeb, Dacia, i nomi più forti della delusione in questa categoria. Più compatta e “resistente” la compagine dei Motociclisti, i migliori sono ancora tutti in gara e la maggior parte ancora con la mano di carte da giocare. Abbiamo perso Sebastian Buhler, Hero, subito il primo giorno, Paolo Lucci è passato in categoria Dakar Experience a metà di una 48H Chrono impietosa, Kevin Benavides, vittima di un tremendo incidente a metà stagione, non è riuscito a tornare sui livelli del bi-Campione che conosciamo. Da quasi tutti, in ogni caso, la fine della Marathon è vista coma una liberazione, e il bivacco di Hail, seppure gelato, come una metà e un rito di passaggio. Una promozione. Più che per la giornata di riposo che aspetta tutti è per quel senso di aver messo alle spalle un peggio che è stato… peggio di quanto ci si aspettasse.

Daniel Sanders, leader della vigilia, si conferma al comando del Rally dopo 5 Tappe e Gran Maestro di questa prima parte di Dakar. Velocissimo, preciso, abilissimo nelle strategie. L’ufficiale KTM Red Bull è da solo, con un piccolo supporto di Luciano Benavides e la buona volontà del giovanissimo Edgar Canet, ma è riuscito perfettamente a tenere a bada e a respingere gli attacchi dell’intero fronte di Squadra della formazione Honda Monster, immancabilmente traendo nuovo vantaggio da situazioni anche molto difficili. Diciamo che, in questo momento, Sanders è il Pilota che “interpreta” al meglio la filosofia e i regolamenti dell’attuale Dakar. Oggi, per esempio, Sanders è partito per primo, ma è riuscito a mantenere il comando delle operazioni aprendo la pista per oltre metà della lunga Speciale, ben 428 chilometri. Sanders si è fatto riprendere per un breve tratto centrale della Speciale, poi dopo il rifornimento è ripartito all’attacco e ha concluso la Tappa da solo, ancora ad aprire la pista per tutti. La grande operazione, non priva di rischi, naturalmente, porta nelle casse dell’australiano ufficiale KTM ben 5’42 dei sei minuti e mezzo di Bonus Apripista in “palio”.

Con la compensazione dei tempi, e con le penalità calcolate successivamente, tutte per eccesso di velocità, la 5a Speciale, inizialmente attribuita a Van Beveren va invece a Luciano Benavides, KTM. Secondo Van Beveren, Honda, e terzo Ignacio Cornejo, Hero, ma l’eroe del giorno è e resta Daniel Sanders, vincitore di tre delle 5 tappe disputate (più il Prologo) che, pur incappando in 8 minuti di penalità, è al comando del Rally dal primo giorno, ora con un vantaggio di poco meno di sette minuti su Tosha Schareina, Honda, e di 17 su Ross Branch, Hero. Montanari, Fantic, Winkler, KTM, Internò, Honda, Lucchese, Husqvarna e Zacchetti, Kove, tutti al traguardo-miraggio della giornata di riposo. Paolo Lucci, Dakar Experience, ha staccato il ventesimo tempo.

Che da metà Marathon la gara delle auto sarebbe stata caratterizzata dal… dente avvelenato di Nasser Al Attiyah potevamo considerarlo scontato. Il Principe de Qatar, in panne di forature e di braccetti di trasmissione durante la prima parte della Marathon, non ha più scelta. Indietro di oltre mezz’ora rispetto alla testa del Rally, al cinque volte vincitore della Dakar non resta che tentare il tutto per tutto con un’azione d’attacco puro. Al Attiyah può contare sul supporto in pista di Cristina Gutierrez (e del suo navigatore Pablo Moreno, abile meccanico) passata definitivamente e attivamente al ruolo di portatrice d’acqua, e sperare che la nuova e debuttante Dacia Sandrider abbia già sputato i suoi difetti di gioventù. Il proposito non è negoziabile, e comunque deve fare i conti con la competitività confermata delle Toyota e dei suoi Piloti di punta.

A parte Al Attiyah, la quinta tapa delle Auto può contare sul contributo spettacolare di tre protagonisti: Henk Lategan, Toyota Gazoo, leader del Rally “interessato” alla vicenda, Yazeed Al Rajhi, Toyota Overdrive, il saudita che mai come in queta occasione può vedersi al centro delle opportunità, e l’indomabile Mattias Ekstrom, Ford M-Sport, che a dispetto delle sue specializzazioni nordiche si è rivelato autentico animale da Dakar. Nasser Al Attiyah vince a mani basse umiliando gli avversari, ma la burla è dietro l’angolo. Ha abbandonato una ruota sul percorso (gli Equipaggi sono obbligati a portare al bivacco anche i relitti), e questo costa una penalità di 10 minuti. Ironia della sorte, Al Attiyah deve rinunciare a tutto il vantaggio acquisito sulla pista più… un secondo, cosicché il Principe perde la sua 49ma vittoria. È dunque Seth Quintero, Toyota, che vince la Speciale, davanti a Al Attiyah, Dacia, e Ekstrom, Ford M-Sport. Henk Lategan, Toyota Gazoo, è comunque quarto a meno di un minuto e può mantenere il comando del Rally, 10 minuti su Al Rajhi e 20 su Ekstrom. Battuta d’arresto per l’Iveco Powerstar MM-Technology di Bellina-Arnoletti-Petrucci, oggi finito su un fianco. L’Equipaggio ha riparato e si è rimesso in marcia. Primo nella graduatoria dei Camion a metà corsa è l’Equipaggio ceco dell’Iveco gemello Macik-Tomasek-Svanda.

Stop. È giornata di riposo!

© Immagini. ASO Media, Red Bull Content Pool, DPPI, RallyZone, Ford, ItalTrans Media, Ford Performance, Dacia Media, Prodrive, Honda Monster, Fantic, KTM, Hero