Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Empty Quarter, Arabia Saudita, 11 Gennaio 2024. Un vero e proprio bollettino dal fronte dell’Empty Quarter. In archivio la prima parte della 48H Chrono, i big non si son spaventati e son tutti lì, la metà ormai in vista del traguardo finale. Un altro paio d’ore a partire dalle 7 di domattina e la loro doppia tappa sarà nella memoria.
Al Attiyah, Ekstrom, Chicherit, Prokop e De Villiers sono i soli che hanno superato il bivacco volante E per fermarsi al F, penultimo della serie a meno di 100 chilometri dal traguardo finale. I protagonisti della giornata, tra questi Sainz e Loeb, sono fermi al bivacco precedente essendo partiti molto dopo. La Speciale delle Auto è lunga complessivamente 549 chilometri.
Più densamente popolato l’ultimo avamposto dei Motociclisti, la cui Speciale è lunga 626 chilometri. Sono in 12 a popolare il bivacco F. Van Beveren, Brabec, Price, Sanders, Luciano Benavides, Branch, Kevin Benavides, Svitko, Cornejo, Barreda, Michek, Maio. Paolo Lucci è al bivacco precedente, Gioele Meoni a quello più indietro ancora. 113 da correre ancora, per i big.
È l’11 Gennaio. 19 anni fa se ne andava in cielo Fabrizio Meoni. Per molti è un momento di ripensamento. Per noi uno strappo che non si ricuce. Per Gioele Meoni un appuntamento che aspetta da prima di quel giorno. La solitudine dell’Empty Quarter lo aiuta a stare in sintonia con i suoi legami più forti, a casa e in cielo.
La mappatura dei concorrenti sparsi in questo angolo di Arabia Saudita tra gli Emirati e Oman nasconde vicende importanti, sia nella gara delle Auto che in quella delle Moto. Entrambe le categorie regine hanno offerto e vissuto colpi di scena e rovesciamenti, e se è ancora presto per dire che la 48H Chrono è la tappa che ha cambiato la faccia di questa Dakar, già alcuni elementi e in alcuni casi questo sta accadendo.
Il primo “episodio” al KM 51. Yazeed Al Rajhi, Toyota Overdrive, da due giorni in testa con una corsa saggia e silenziosa, esce di scena per un incidente che, con tutta probabilità, doveva assolutamente evitare. Invece, partito all’attacco, sulla falsariga della strategia del “nemico” Al Attiyah, il saudita esce di scena ancora una volta, con le orecchie basse, e in quel momento cede il passo a Nasser Al Attiyah.
Il secondo punto fermo è che la strategia operata da Carlos Sainz e dalle Audi era buonissima, diremmo perfetta. Sainz e “Peter” si sono fermati alla fine della Speciale della vigilia per far passare tempo e avversari. Dieci minuti e una ventina, rispettivamente. Mi sembrava troppo. E invece la prima parte della 48H Chrono conferma lo strapotere Audi, “chiacchierato” ma mai verificato sul campo, sulle Dune. Ieri il “Matador” era un minuto dietro al Principe del Qatar, oggi Sainz è davanti con il margine strabiliante, i conti precisi li faremo al traguardo, di almeno venti minuti! Per Peterhansel, piantato nella sabbia con una ruota forata e con il crick pneumatico bloccato, il tempo passa inesorabile.
Analogamente, ma non così vistosamente, la Gara delle Moto vede l’ennesimo avvicendamento in testa. Alla resa dei conti prima di uscire dall’Empty Quarter la buona operazione sembra essere quella di Ricky Brabec, Honda, passato al comando con un buon margine sul leader “uscente” (ma non battuto) Ross Branch, Hero.
“Bollettino” da aggiornare nelle prime ore del 12 Gennaio.
© Immagini © Immagini Prodrive, Honda Monster, ASO Media, Red Bull Content Pool, DPPI, RallyZone, Ford, ItalTrans Media, Astara