Dakar, I Miti. Fabrizio Meoni. Oggi Diciassette Anni Fa

Dakar, I Miti. Fabrizio Meoni. Oggi Diciassette Anni Fa
Fabrizio Meoni è scomparso durante la Dakar del 2005, ma la forza della sua memoria continua a parlarci di quel Gigante Gentile. Ha vinto le edizioni 2001 e 2002, le prime di KTM
11 gennaio 2022

Wadi Ad Dawasir, Saudi Arabia, 11 Gennaio. 11 Gennaio 2005. È l’undicesima tappa della Barcellona Dakar, tra Atar e Kiffa. Un incidente, per molti inspiegabile, si porta via Fabrizio Meoni al chilometro 184,85. Il terreno è una pista ondulata e sabbiosa in Mauritania. Davanti a lui Cyril Despres, che andrà a vincere una settimana più tardi la sua prima Dakar. Dietro Marc Coma, Isidre Esteve, David Fretigné. Sono i primi ad arrivare sul luogo del dramma e a cercare di annullarne la disperazione. Attivano la balise. Venti minuti dopo arriva l’elicottero dei medici. 45minuti di massaggio cardiaco, inutile. Meoni aveva compiuto 47 anni il 31 dicembre.

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Prima l’Officina di Castiglion Fiorentino, la sua Città natale, poi le Corse. Il primo rally nel ’98, nel 1990 la vittoria di un incredibile Incas Rally, creatura di Franco Acerbis. Da Lima a Rio de Janeiro con una KTM 500 a due tempi attraverso la foresta amazzonica. Arriva all’Africa, alla Dakar nel 1992, con una Yamaha quasi di serie. Conclude al 12mo posto la Parigi-Le Cap dopo aver attraversato l’intero continente africano. È nato il “Cinghiale”. Vince i Rally di Tunisia, dei Faraoni, Dubai. Nel 2000 è Campione del Mondo.

Nel 2001 la prima vittoria alla Dakar. Va in testa il 10 gennaio, per otto giorni gestisce il vantaggio. Sul Lago Rosa è la consacrazione. Sale sul palco con la sua KTM, per il Pilota e per la Marca austriaca è la prima volta. Sul podio ci sono Elena e Gioele, la moglie e il figlio primogenito. L’anno dopo la sfida raddoppia. Meoni ha sviluppato un prototipo bicilindrico con Bruno Ferrari, il leggendario tecnico di KTM. La Moto, totalmente nuova, è potente e pesante. Fabrizio Meoni conquista la sua seconda Dakar. Meoni è nella storia della leggenda della Dakar, nella sua leggenda.

Aveva venduto la sua Officina al meccanico fidato, Romeo Feliciani. Ingegnere mancato, Meoni è Pilota professionista. Un’ultima Dakar, aveva pensato, quella del 2005. Per quella è tornato alla monocilindrica. A metà gara è in testa, poi una controversia, infine l’11 gennaio...  è la fine di una storia e l’inizio della memoria. Quell’Uomo è legato per sempre all’epopea di una Corsa, alla passione per il Deserto e all’amore per l’Africa. In un sobborgo di Dakar c’è una scuola che porta il suo nome. Non lo sapeva nessuno, da anni Meoni lavorava con Padre Arturo Buresti per regalare delle vite migliori.

Questo, e il suo universo straordinario, è quello che portiamo di Fabrizio nel cuore.

 

© Immagini DPPI – PB - Soldano

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