Rally-Raid. Cesare Zacchetti, Ripensando alla Baja Qatar

Rally-Raid. Cesare Zacchetti, Ripensando alla Baja Qatar
Un “Dakariano”, Zacchetti, alla Baja. Un’esperienza un po’ diversa, meno impegnativa, più coreografica. Le differenze con Dakar e le Baja che abbiamo in mente. Io Migliore di una bella Squadra di italiani
23 marzo 2023

Colle Braida, 23 Marzo. Primavera, ripensamenti. Abbiamo preso parte alla Qatar International Baja come ospiti della locale Federazione Motosport Qatar QMMF, che ha provveduto a logistica, iscrizione, volo ed albergo, sulla corniche di Doha. La città è molto curata e pulita, le cerimonie di inaugurazione e di premiazione si sono svolte nella municipalità di Lusail lungo la promenade principale in un contesto sfarzoso di luci ed edifici su cui enormi megaschermi proiettavano immagini di gara. Il paddock è stato allestito presso lo sport center che ospita il circuito di F1 e MotoGP.

Le nostre verifiche tecniche, previste per il mercoledì pomeriggio, sono state spostate al giovedì mattina a causa di un imprevisto occorso al camion che trasportava le nostre moto, arrivato al paddock alle due di notte, poche ore prima della partenza della gara, fatto che ci ha visti svegli tutta la notte a preparare i mezzi.

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Siamo riusciti comunque tutti a partire in tempo per il prologo, e a partecipare dunque alla gara che si è svolta su due giorni intensi, con navigazione piuttosto complessa. Direi che, noi italiani, siamo stati tutti bravi. Ho scoperto che sono stato il migliore dei nostri, ma naturalmente non lo sarei stato se Paolino Lucci non avesse dovuto ritirarsi. Io nei dieci (abbondantemente, tiriamocela) Vittorio Missoni, compagno di avventura alla Dakar, largamente nei 20, a ruota e a seguire Francesco Catanese, Alberto Bertoldi, Elio Aglioni. Mi dispiace sempre per i ritirati, lista lunghetta a significare che non era una “garetta”, nella quale compaiono gli sfortunati Macchitelli, Favre, Iacovelli, il Lucci di cui sopra e Tanganelli.

Baja: non ho trovato differenze enormi con un rally tradizionale. Il roadbook è colorato secondo gli standard internazionali, la navigazione al cap, e consegnato prima della partenza speciale come alla Dakar. Pertanto viene meno l’idea di Baja che abbiamo quando pensiamo alla Baja Spagna o alle corse americane, dove si seguono delle indicazioni e si può partecipare senza strumenti di navigazione!

Gara molto veloce su piste pietrose per la maggior parte del percorso, non bellissime, sino ad arrivare in un’area di dune bianche molto belle sul mare color smeraldo, tra lagune magnifiche alternate a piste sabbiose e dunette create dalla vegetazione con abbondante erba cammello. Ecco che, personalmente, avrei disegnato la gara più nel territorio sabbioso del Sud, veramente molto bello!

Adesso, rientrati, una nuova avventura tutta italiana, il MotoRally con… ma questa magari ve la raccontiamo un’altra volta.

Cesare Zacchetti

© Immagini Zac Media

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