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Zagora, Marocco, 16 Ottobre. Secondo e ultimo anello di Zagora. 333 chilometri di pietre infernali disseminate nel terreno duro. Terza Speciale del Rally del Marocco. Non bastasse c’è molta navigazione, o meglio non facile, così non c’è pace, non una sola occasione per tirare il fiato o distendere le braccia. È la dura legge del Rally-Raid, però uguale per tutti. A meno che uno non sia… meno uguale, e questo sembra essere Tosha Schareina, l’astro nascente spagnolo del Rally-Raid, in predicato di diventare ufficiale Honda Monster (ovvero di essere annunciato, illustrato ufficialmente come tale). Schareina, dopo aver vinto il Sonora, certamente un po’ a sorpresa, in Marocco ha fatto tutto da solo. Ha vinto e ha perso, ha vinto e si è perso, ha vinto ma non ha mai perso la speranza di riagguantare il tempo perso e gli avversari nel frattempo scappati in avanti.
Schareina ha vinto per la terza volta, e quei venti minuti lasciati nel Deserto alla ricerca di un dannato waypoint alla fine della prima Tappa sono diventati poca roba, al punto che se prima poteva essere considerata un’impresa impossibile, adesso l’idea che lo spagnolo possa andare a vincere non è più così balzana. Soprattutto perché Tosha ha dimostrato di poter vincere anche partendo davanti, anche aprendo la pista e rendendo, così, la vita più facile agli inseguitori. Oggi è arrivata la dimostrazione lampante. È vero che all’arresto dei cronometri Ignacio Cornejo aveva fatto meglio di lui, ma una volta contabilizzati i bonus apripista la situazione si è stabilizzata nella configurazione definitiva: Tosha Schareina, Honda, primo, Toby Price, KTM, secondo, Ignacio Cornejo, Honda, terzo.
Cambia anche la classifica generale dopo tre tappe. Price destituisce Ross Branch, Hero, e pasa al comando. Il Pilota del Botswana conserva la seconda piazza a cinque minuti dall’australiano. Quintanilla, Honda, resta al terzo posto. Sparisce Matthias Walkner, KTM, sfortunatamente (è il caso di dirlo) dopo appena 250… metri di Speciale (aveva ancora nelle orecchie il gong del terzo round). Niente di particolarmente grave, ma la 450 Rally factory aveva bisogno di un tagliando sostanzioso. Con Walkner out sono 4 i Big esclusi anzitempo dal Rally, J-Rod Rodrigues, Hero, durante lo shakedown, Skyler Howes, Honda, il primo giorno, Sam Sunderland, GasGas, e Ricky Brabec, Honda, il secondo. Il forfait di Walkner fa fare un passo avanti a Luciano Benavides, e il confronto per il Mondiale con Price, ora virtualmente davanti, diventa davvero gomito a gomito.
Anche la terza tappa delle Auto è meno scontata di quanto lo sono state le due precedenti. Innanzi tutto perché a vincere non è “Il Solito”, e cioè Nasser Al Attiyah, bensì quel sempre sorprendente Mattias Ekstrom cui, forse perché è arrivato da poco nell’ambiente, si fa fatica a dare troppa fiducia. E invece bisogna sempre ricordare che il tedesco ora in forza al dream team AUDI è uno che ha vinto con tutto quello che gli è capitato tra le mani. Il contraltare della sorpresa è a giornata no di Carlos Sainz, terzo nella generale alla vigilia, fermato da un’avaria alla sua RS Q e-tron. Piuttosto in sordina Peterhansel con la terza AUDI, e non troppo brillante al Rajhi, è Sebastien Loeb, Prodrive, cha scavalca il saudita e si installa in seconda posizione alle spalle di Al Attiyah.
Giocando alla meno, dopo l’incidente di ieri, Eryk Gokzal, e il guasto di oggi, Mitch Guthrie, la leadership della SSV T3 passa ancora di mano ed è Seth Quintero che sale al comando. Interessantissima la categoria successiva, quella degli SSV T4, serie migliorata, che è sempre in mano al portoghese Ferreira, ma che registra la seconda vittoria consecutiva di Sara Price. La 31enne californiana non è parente del Toby australiano, ma va forte uguale, soprattutto se si considera che è al debutto in Africa.
E veniamo a noi, cioè agli italiani. Mi par di capire che a Franco Picco, a volte a torto sottovalutato, cominciano a dar rispetto e scuse. La Leggenda della Dakar sta trasformando la Squadra Fantic in qualcosa di reale, e ogni giorno porta acqua buona al mulino della formazione. Montanari è 23mo, Miroir 25°, Jane Daniels nei 40 (non dimentichiamo che l’inglese è al debutto e per la prima volta in sella su una Moto da Rally).
Non è andata benissimo a Paolo Lucci, oltremodo rallentato da un problema al GPS. Senza riferimenti precisi il toscano ha dovuto arrangiarsi, navigare all’antica e gioco forza rallentare. Il che è forse l’aspetto più spiacevole, visto che alla fine Paolino è arrivato a pochi minuti dal vincitore della Rally 2, l’acerrimo nemico Romain “Dudu” Dumontier. Pervenuto, e quindi perfetto e in tabella di marcia, Gioele Meoni.
Sull’altro lato del tabellone, quello delle Auto, prosegue la bella gara di Eugenio Amos. Il nostro inviato dal cockpit della Toyota Hilux Overdrive, che poi coincide con il navigatore Paolo Ceci, ci rassicura: un'altra giornata ben gestita, un altro bel risultato, senz’altro un pelo stretto, però va detto e ribadito che il taglio definitivo è quello da vestire alla Dakar, un altro giorno con almeno una foratura, per fortuna questa volta lenta e negli ultimi 50 chilometri cosicché, pur con esagerata, obbligatoria attenzione, il pacchetto è arrivato al traguardo senza doversi fermare e sporcare le mani. Eugenio e Paolo sono dodicesimi assoluti!
Si va al riposo dopo il terzo round. Improvvisamente si è oltre la metà gara e il Rally del Marocco edizione 2023 mette la prua verso Merzouga per le ultime due tappe. Stai a vedere che arrivano le dune, quelle vere s’intende!
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