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Agadir, Marocco, 13 Ottobre. 19 chilometri di prova speciale e una novantina di trasferimento. È il Prologo del Rally del Marocco numero 24 di una storia articolata. Il Prologo conta poco, in pratica per i primi per scegliere l’odine di partenza della prima tappa, ma è già corsa a tutti gli effetti, con le sue indicazioni e le sue prime “disgrazie”.
Anzi, i guai sono iniziati addirittura prima, durante quello “shakedown” nel quale i team e piloti mettono a punto gli ultimi particolari dell’assetto tecnico. È successo a Joaquim “J-Road” Rodrigues, Pilota del Team Hero Motorsport, caduto durante l’ultimo test pre gara. Una fissurazione della spalla, niente di grave per fortuna, ma la gara del velocissimo portoghese si ferma qui, prima ancora di iniziare.
Nasser Al Attiyah se la prende comoda, è solo 38° con un piccolo problema di alternatore, sul corto anello di Agadir. Il Principe del Qatar non deve dimostrare niente e, ad andar forte, ha solo da rischiare. La sua sarà verosimilmente la vetrina dell’addio a Toyota, una gara magari incolore con la quale conserverà il Titolo di Campione del Mondo per la Marca giapponese, prima di passare ad altro “strumento”. In assetto “morale” di gara, invece, le Audi, che qui sperimentano la propria competitività in vista dell’”ultima” chance Dakar. Uno-due. Ekstrom-Peterhansel (al cui fianco è tornato in formissima, per la nostra felicità, Edouard “Dud” Boulanger). Carlos Sainz poco più indietro, sesto, sul primo podio Al Rajhi, il saudita a volte “pericoloso” per gli avversari, più spesso per sé stesso. Partenza razzo per Guerlain Chcherit alla prima uscita con l’Hilux di Overdrive, più lento nella dozzina Sébastien Loeb che, con Orlando Terranova, si dichiara soddisfatto dell’evoluzione delle Prodrive Hunter. Contenti anche Eugenio Amos e Paolo Ceci, Toyota, alle prese con l’ultimo test in gara prima della loro prima Dakar con Overdrive.
Velocissimo, imprendibile, si direbbe, Tosha Schareina domina la prima uscita cronometrata delle Moto. Lo spagnolo, che ha vinto il Ruta 40 un po’ a sorpresa e con una strategia particolare, gas a manetta dall’inizio alla fine, è considerato un erede. I più dicono di Marc Coma, i maliziosi di Barreda. A proposito, dov’è Joan? Presto lo sapremo. Non ha fortuna, invece, il campione in carica del Marocco e debuttante Honda Skyler Howes, che è caduto in mezzo al prologo riportando una forte contusione alla schiena e a un ginocchio. Per non compromettere le sue chance, e l’investimento, il Team Monster ha deciso di chiudere lì la sua corsa. Si riprenderà e completerà la preparazione per la Dakar in forma privata. Ricky Brabec, Honda, e Ross Branch, Hero, al secondo e terzo posto del Prologo.
Fine del primo, cortissimo giorno per 103 tra Auto, SSV e Camion, e 134 tra Moto e Quad, ora tocca alla lunghissima Agadir-Zagora, oltre 700 chilometri in totale, primo riscontro reale del 24° Rally del Marocco.
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