Rally-Raid. Ruta 40. Schareina, Honda, e Al Attiyah, Toyota, i vincitori!

Vincono i predestinati, Tosha Schareina e Nasser Al Attiyah. Lo spagnolo si consacra tra i grandi e ora attende un contratto Honda “vero”, il Principe del Qatar ipoteca anche il Mondiale 2023. Grande prestazione di Amos e Ceci
1 settembre 2023

Salta, Argentina, 1 Settembre. Ultima fatica. Dopo le terribili dune di Fiambala (non così terribili d’inverno) l’ultima Tappa è felicità e gloria. Non per tutti, ma lo spessore del risultato premia il Desafio Ruta 40 su tutta la linea. Ha portato definitivamente al centro del palcoscenico un (ancora) giovane spagnolo, prima consentendogli di mantenere la promessa e quindi consacrandolo. Tosha Schareina, ventottenne di Valencia, 6 Marzo 1995, ha vinto l’edizione 2023 del Rally Desafio Ruta 40 delle Moto. A dire la verità, la promessa era stata fatta già dal Sonora Rally, che lo aveva premiato secondi alle spalle di Daniel Sanders, e la doppia vittoria ottenuta alla Baja Aragon aveva sancito il corso di una storia inarrestabile. Così è, e per Honda, che ha messo le mani sul campione spagnolo, l’investimento non poteva essere migliore. Investimento ma non investitura, però dando per scontato che la Dakar sia il centro di simili operazioni, adesso manca solo l’ufficializzazione dell’ingresso nel Team Honda Monster.

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Schareina ha vinto tre tappe su cinque, ed è stato in testa dalla prima all’ultima. Ha sfruttato alla grande una… grandissima velocità, ma ha saputo trarre il massimo vantaggio anche dall’abilità di “navigatore” che gli ha consentito di aprire con sicurezza le piste delle Speciali e di raccogliere moltissimo anche nei termini dei conseguenti “bonus”. Morale. Schareina ha “umiliato” la vecchia guardia. Luciano Benavides, Husqvarna, secondo al traguardo finale di Salta, paga sette minuti e mezzo allo spagnolo, e si deve “accontentare” di essere passato a condurre, con l’arma della regolarità, la graduatoria del Mondiale Rally-Raid quando manca ormai solo il Rally del Marocco alla fine. Terzo assoluto è Ricky Brabec, l’americano che ha rotto l’incantesimo KTM, che era durato dalla vittoria Fabrizio Meoni, 2001, vincendo con la Honda la Dakar 2020. Brabec è partito addormentato, ed è entrato in gara solo a partire dal terzo giorno, ma ha comunque dinostrato di essere uno dei “big” della specialità.

Altri “big” si sono impantanati nelle sabbie mobili del formidabile terzetto. Sam Sunderland, che tornava alle gare dopo il doppio infortunio, è uscito di scena piegato da un virus, Toby Price, che era il leader del Mondiale, ha rotto l’ammortizzatore nel corso della seconda tappa, e Matthias Walkner gli ha dato il suo. Morale, Walkner fuori e Price indietro di un’ora. Non si sono visti un granché, o non li abbiamo visti come ci si aspettava, gli altri Piloti Honda, Van Beveren, che comunque ha vinto il prologo e l'ultima Speciale davanti a Branch e Brabec, Quintanilla e Cornejo. Si è ben visto, invece, un gran Ross Branch su una Hero assai competitiva. E non si è visto, purtroppo, Paolo Lucci, sfortunato ex leader Rally 2 incappato in una caduta e ritirato al termine della seconda tappa. In testa al Mondiale “cadetto” passa ora Romain “Dudu” Dumontier, undicesimo assoluto. Brad Cox, figlio del grande Alfie, settimo assoluto, è il vincitore Rally 2 in Argentina.

Al Attiyah ha vinto anche l’ultima Tappa delle Auto del Desafio Ruta 40. Davanti a Sebastian Halpern, Mini e – udite! Udite! – Eugenio Amos (beh, poi retrocesso al quarto per un... eccesso di velocità). Non passa certamente alla Storia il Rally 40 delle Auto. Non perché non sia stato interessante e (abbastanza) combattuto, quanto perché ha rispettato perfettamente, come accade spesso, il pronostico. Hanno vinto Nasser Al Attiyah e Mathieu Baumel (che ha recentemente rivendicato, a ragione, l’importanza del ruolo del navigatore nei Rally-Raid) con la Toyota ufficiale del Team Gazoo Racing. Niente da fare per gli (ipotetici) inseguitori, emblematicamente rappresentati principalmente da Yazeed Al Rajhi, Toyota Overdrive. Il Saudita, anche questa volta, non ce l’ha fatta e, anzi, con il suo solito modo di guidare un po’ troppo aggressivo, ha sbagliato quel tanto che ha consentito ad un sorprendente Juan Cruz Yacopini, Toyoya Overdrive, di essere profeta in Patria. L’Argentino ha vinto una Tappa ed è secondo assoluto davanti a Al Rajhi, un risultato davvero importante. Per un podio Auto 100% Toyota. Se gli SSV hanno tenuto botta portando alla vittoria Michael Guthrie, Can-Am, T3, e l’Equipaggio argentino Gallego-Arrieta, secondi Umeda e il nostro Dominella con il Polaris Xtreme Plus e terzo Enrico Gaspari, la grande notizia è il quarto posto assoluto ottenuto da Eugenio Amos e Paolo Ceci con la Toyota T1 Plus del Overdrive. Bellissima gara! Se si pensa che l’avventura T1 era iniziata mettendosi la macchina per cappello al Sonora Rally, questo risultato riallinea la bravura di Eugenio (e quella di Paolino, certo) alle aspettative che, onestamente, ci eravamo creati.

Prossimo e ultimo appuntamento congiunto Auto e Moto del Mondiale Rally-Raid è il Rally del Marocco, in calendario a Ottobre.

© Immagini Red Bull Content Pool, W2R Championship – DPPI – Toyota – BRX - Sonora Rally – Rally Zone

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