Alessandro Botturi, pilota di cuore!

L'unico pilota italiano ufficiale alla Dakar ci parla della squadra, della moto e dei compagni in vista del prossimo appuntamento
15 novembre 2016

Alessandro Botturi è l’unico pilota italiano che ha un posto in una squadra ufficiale di Rally e per la Dakar. Per di più straniera, Yamaha. Un posto guadagnato con la bravura e con la generosità, che è una delle caratteristiche più note del gigante di Lumezzane. Basti ricordare la grande disponibilità ad aiutare i compagni e la squadra, e la assoluta determinazione ad andare avanti, nonostante la frattura al polso, nella scorsa edizione.

Sorvolando sull’infortunio, la ripresa non è al 100% ma lo sarà alla partenza, e glissando sulla posizione di unico ufficiale, Botturi ricorda che con Yamaha c’è un italiano “leggenda”, si passa a sottolineare che anche per il Team Yamaha ci sono molto cambiamenti e molte novità. Principalmente lo spostamento della base operativa della squadra, e il lavoro effettuato sulla moto, sicuramente non al top nella versione Dakar 2016. Adesso la Yamaha da Rally è una moto più matura, il carbonio delle sovrastrutture ha lasciato il posto alla più affidabile ed evoluta realizzazione in plastica, e si è lavorato sul bilanciamento, sui pesi e sul motore (pistoni e bielle).

La moto si è dimostrata competitiva già durante i test e in Marocco, la velocità non manca, e si può puntare a un podio. Obiezioni? Vedere come si comporta in altitudine, un problema comune a tutti i mezzi impegnati per cinque giorni in Bolivia. Se dovesse definire i compagni di squadra Botturi direbbe che Helder Rodrigues è pilota non appariscente, ma constante e consistente, capace di stare sempre nelle posizioni che contano. Van Beveren, che è molto veloce e bravo sulla sabbia, 3 Touquet vinti, sta migliorando sensibilmente sul piano dell’esperienza e potrebbe essere una sorpresa.

Tre piloti forti, un solo portatore d’acqua: che strategia adottare? Quella della posizione, bisognerà essere disponibili ad aiutare il pilota che fosse in quella posizione nel momento cruciale. E la Dakar? Botturi assicura che Marc Coma ci ha messo dentro la sua esperienza e sarà una Dakar difficile, con sabbia e navigazione e cinque giorni in Bolivia, in altitudine, da non sottovalutare. E Botturi come finirà? Dove lo porterà il cuore!

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