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Se un Pilota cambia colore, quasi sempre la notizia è interessante e curiosa, spesso più curiosa perché si va alla ricerca dei retroscena che l’hanno resa possibile o, nei casi peggiori, “provocata”. Se, poi, a cambiare abbigliamento è un’Icona, addirittura un mito come Giovanni, detto Gio’, Sala, allora apriti cielo: il mondo si divide immediatamente in due, da una parte i favorevoli, dall’altra i contrari. Questi ultimi, infine, possono variegarsi ulteriormente, scindendosi in fatalisti, scandalizzati, implacabili giudici nel giorno del verdetto.
Per fortuna Gio’ Sala è ben voluto, che dico, amato, da tutti, non è tipo da voler far torto a chicchessia, e resta pur sempre un grande esperto e indicibile appassionato. Senza contare che è un pozzo di storia, una pietra miliare della storia. Dunque già questo dovrebbe bastare per “assolvere” qualsiasi decisione del “nostro”. Resta la curiosità più genuina - e ci mancherebbe - e quindi nella sua declinazione più innocua e pura, dunque legittima.
Così Giovanni Sala passa dalla Marca che gli ha dato quasi tutti i suoi successi e alla quale ha dato quasi tutto, KTM, a una nuova avventura come Direttore Sportivo, Team Manager di Gas Gas. Si parla naturalmente di Enduro, ma anche di Rally e di Dakar altrettanto naturalmente, visto che Gio’ è stato l’ultimo grande Italiano della Dakar (e che è passato qualche annetto). E si parla di Christophe Nambotin, e anche di Johnny Aubert, che saranno le bandiere del nuovo impegno della Marca spagnola nelle discipline, rispettivamente, di Enduro e Rally.
Piani e propositi, sensazioni e fonti ispiratrici, perché c’è sempre un Direttore d’Orchestra nell’ombra…