Ponan, è evidente che il mio discorso si riferiva agli anni sessanta, quando le case italiane e inglesi erano in grande crisi o avevano già chiuso. Nelle gare vinceva ancora MV solo per la grande passione del conte Agusta, ma le corse non hanno avuto mai un ritorno sulla produzione di serie, che era ridotta a un paio di modelli di vecchia concezione. Quando ha tentato di produrre la 4 cilindri, 600 e poi 750, è stata la fine. Consideriamo anche che il mercato moto in Italia e Europa è crollato all'inizio degli anni sessanta, mentre in Giappone Honda e co. continuavano a vendere a gonfie vele, soprattutto moto piccole, ma poi hanno saputo capire le nuove esigenze, e negli anni settanta sono diventati dominatori assoluti dei mercati mondiali.

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chi è senza peccato...

questa Benelli la dedico a Lumachina.....




e ovviamente c'era anche la versione Guzzi





ma il miglior "prodotto" della gestione De Tommaso rimane la Maserati Biturbo....



un'auto con il più alto numero di collaudatori .... tutti i clienti, e non sono bastati per collaudarla

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... c'è gente per tutto...

Le Benelli e MotoGuzzi di quell'epoca erano agghiaccianti, peggio delle cinesi di oggi.
Quanto a Morini aveva conservato una sua dignità, ma il Corsaro 125, che era un'ottima moto quando fu presentata, l'hanno portata avanti fino ad esaurimento, senza evoluzioni tecniche e con modifiche estetiche piuttosto imbarazzanti.
E il 3 e mezzo, che pure aveva delle qualità, e che mi ha fatto anche divertire, per certi aspetti era indietro di molto rispetto alla concorrenza giapponese. Avviamento a pedale, pedanine fisse, freno a tamburo che più che frenare rallentava...infatti Morini ha resistito un po' più a lungo, ma poi anche lei ha dovuto cedere le armi.
Quanto alla Biturbo, allora internet non c'era, quindi non si è mai saputo con precisione quante siano andate a fuoco, ma sono state parecchie.

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chi è senza peccato...

Lumachina ..... casso c'entrano le vendite Benelli 2017/2018 con la gestione De Tommaso lo sai solo tu, visto che m'hai quotato

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... c'è gente per tutto...

allora c'è un'altra Lumachina??

non male per dei sfigati cinesi

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Veterano

BMW R1200R

Motociclista e orgogliosamente BOOMERS

Lucio a mio avviso la TRK è il modello di attacco con cui la nuova Benelli si è ri-lanciata sul mercato, con un prodotto che ha un rapporto prezzo/prestazioni molto vantaggioso, di questo dobbiamo darne atto.
Poi può piacere o non piacere, non discuto.

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Veterano

BMW R1200R

Motociclista e orgogliosamente BOOMERS

Scriviamo pure "rapporto prezzo/immagine" molto vantaggioso.

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Il motociclismo non è un passatempo, è uno stile di vita!

P.S. E, forse sbaglio, ma mi sono abituato a slegare i numeri di vendita con la bontà/qualità di un prodotto! Altrimenti la Tuono V4 1100 sarebbe da considerare la peggiore maxi naked e il 1200 GS in assoluto la migliore maxi enduro del mercato... Beh ecco, per me, in entrambi i casi, non è assolutamente così

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Il motociclismo non è un passatempo, è uno stile di vita!

...Copia incolla...auto

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" Quanno se scherza bisogna esse seri ".[i] A.Sordi

Dalla Cina con (poca) fantasia

Al Salone di Milano è stata sequestrata una copia dell'Mp3 "made in Cina", ma i cloni orientali sono davvero tanti. Ecco qualche esempio per sorridere un po', senza dimenticare che i cinesi vanno presi tremendamente sul serio.

Copie a raffica
Come ogni anno al Salone della moto di Milano la Guardia di Finanza, “curiosando” tra gli stand, ha beccato (e sequestrato) una copia troppo fedele. Stavolta si trattava di un Mp3 con gli occhi “a mandorla” (qui la notizia), tra i sorrisetti dei visitatori lo scooter è stato portato via coperto da un telo. Ma c'è poco da stupirsi: tutte le moto prodotte dalle case “storiche” europee, americane, giapponesi sono fonte di ispirazione in Cina e dintorni, dove la tutela di marchi e brevetti è piuttosto limitata e comunque difficile da fare rispettare. Basta "delocalizzare" una produzione, perché spuntino come funghi copi o addirittura "copie delle copie" più o meno conformi, prodotte da fabbriche e fabbrichette che nascono e scompaiono alla velocità della luce.
Insomma, quel che si vede ai nostri saloni è solo la punta dell’iceberg. Certo, sono prodotti che non avrebbero mercato se proposti sui mercati occidentali: più che copie sembrano a volte imitazioni per gioco dei prodotti "veri". Comunque meglio non sorridere troppo delle aziende cinesi, a tutti i livelli: sono concorrenti temibili e se decidono di attaccare, colpiscono sempre duro. I nostri produttori di moto e componentistica (Malaguti, Verdicchi, Paioli, Grimeca solo per fare qualche esempio) ne hanno pagato dolorosamente le conseguenze.

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" Quanno se scherza bisogna esse seri ".[i] A.Sordi