Marchio mitico per gli scooter di uso urbano, a identificazione di un’icona del secolo scorso, in termini di motorizzazione di massa su due ruote. Origini e fascino tricolori, per un nome e un veicolo che spopola poi nel mondo dal secondo dopo guerra, anche se oggi non brilla come allora. La prima Lambretta nacque dall’idea di scooter popolare venuta a Ferdinando Innocenti, ispirato anche dai mezzi militari americani. Affidato l’incarico a Cesare Pallavicino e Pier Luigi Torre, nel 1947 la prima Lambretta era sul mercato. Il nome deriva dal fiume Lambro, che scorreva vicino agli stabilimenti produttivi. Le Lambretta ebbero un tal successo da essere prodotte su licenza anche in Argentina, Brasile, Cina, India e Spagna. La sagoma allungata dello scooter Lambretta in quel periodo divenne parte della quotidianità nazionale e anche del costume, attraverso il cinema. Alla fine degli anni Sessanta, il boom economico ferma la corsa della Lambretta, poiché la famiglia Innocenti investe con priorità nel mercato delle quattro ruote. Nel 1972 il marchio e le linee produttive sono vendute al governo indiano. La Scooters India Limited (SIL) è l’impresa statale che per venticinque anni continua a produrre la Lambretta per la popolazione indiana, sino al 1997 quando l’attività si ferma. Il marchio rimane inutilizzato fino al 2006, passando più volte di mano a società italiane e estere. Vari modelli di moderne Lambretta a quattro tempi (es. serie LN) di cubatura sempre medio piccola, sono stati prodotti senza però esprimere contenuti di alto livello e nemmeno raggiungere la popolarità della progenitrice.