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Intanto, Alex, come sta il tuo braccio?
«Oh, oggi il braccio mi ha lasciato un po’ più libero. Mi ha fatto male un po’ all’inizio, penso per i postumi delle medicazioni e dell’intervento. Mi son risvegliato che mi faceva male ed era gonfio, poi è andata meglio. Abbiamo fatto un bendaggio specifico e mi pare che abbia funzionato, sicuramente ha migliorato le cose».
E la giornata del “rientro” come è andata?
«Oggi non si potevano fare certo i miracoli. Sono partito molto indietro e c’era troppa gente davanti. Sono già stupito di aver chiuso al quinto posto. Almeno dieci secondi a Speciale credo di averli persi per la polvere. C’erano situazioni in cui non vedevo niente davanti a me. Tanta polvere, tanta, tanta».
E il punto critico di questa Sei Giorni?
«Sì, perché è più di quanta potevo immaginarne. Un po’ me l’aspettavo, le caratteristiche del terreno sono queste, ma così no. È come borotalco, e oggi senza vento rimaneva tutta lì. Era come andare al buio».
Ieri, alla fine della giornata, eri visibilmente provato…
«Ieri ero stravolto. Pensavo davvero di non riuscire a partire, e se fosse stato per me credo che avrei anche potuto non ripartire. Ma ho pensato che non ero qui da solo, e che mi sarebbe scocciato per i miei compagni di Squadra. Loro stanno facendo del loro meglio, come me del resto, e meritano che io continui a dare tutto. Così come lo merita il pubblico. Ho ricevuto tanti incoraggiamenti, ed è bello correre da Campione del Mondo qui. Ieri ero stravolto, anche per il nervoso. Ero venuto qui per vincere la classe e, se possibile, anche l’Assoluta. E ieri è svanito tutto. Mi rodeva. Non parliamo poi del fatto di aver guidato per tre ore con una sola pedana, quando l’altra si è rotta. Non riuscivo più a muovermi. Adesso sto meglio, e magari domani starò ancora meglio. Torno ad armi pari. Ci riprovo».
Il Podio. È ancora alla portata.
«Secondo me sì. Capitano tante cose. Ieri ho avuto io una giornata mostruosa. Cose che potrebbero capitare anche ad altre Nazioni. Può succedere di tutto, mancano ancora tre giorni, e soprattutto gli ultimi sono delicati per la meccanica. Ovvio che siamo tutti qui a fare lo stesso mestiere, e che quindi anche gli altri penseranno la stessa cosa. Comunque è giusto provarci fino alla fine».
La reazione dei Compagni di Squadra alla tua sfortuna?
«Devo dire che sono stati bravissimi, ed è una delle ragioni per cui ho continuato. Nel momento più brutto Balletti è venuto da me e mi ha incoraggiato, incitandomi a non mollare. Mi ha fatto bene. Ci tengono loro ed è giusto che ci tenga anch’io».