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Proviamo a tracciare un grafico a metà della Sei Giorni, un bilancio che va forse un po’ oltre la scadenza di metà gara.
Cosa succede quando il riferimento ideale della Squadra viene meno come supporto alla causa?
«Nel caso specifico, la cosa bella è che lui ha avuto una reazione molto corretta, precisa. Ha realizzato che cambiavano i suoi obiettivi personali, che erano fare molto bene nella classe e nell’Assoluta, li ha mesi da una parte e si è concentrato su quella parte di obiettivi che riguardano l’intera Squadra, mettendosi al servizio del Team. Aver ritrovato in pieno il suo ruolo è una cosa che ha fatto molto bene all’intera Squadra».
E gli altri Piloti come hanno reagito?
«Bene. È un buon gruppo, molto compatto, e vedo che tutti quanti hanno lo spirito giusto per affrontare le situazioni più disparate, compresa quella abbastanza imprevedibile che ci è capitata. Speriamo solo di non essere più bersagliati dalla sfortuna come lo siamo stati nella prima parte di questa Sei Giorni. È una gara complessa, lunga. Cercheremo di arrivare a sabato sera coscienti di aver fatto tutto quello che dovevamo fare. A quel punto e a queste condizioni accetteremo qualsiasi risultato».