Ivan Cervantes
Un pelo sottotono?
«Un pelo sottotono, dici? E perché sorrido? Ma perché io sorrido sempre, anche quando la gara va male. Diciamo che abbiamo fatto cinque giorni. Qualche giorno è andato bene, qualche altro meno. Sono caduto, ho fatto piccole stupidaggini che mi hanno fatto andare indietro. Ma diciamo una cosa: soprattutto quei cinque là davanti sono andati veramente fortissimo. Poi direi che mi aspettavo un terreno duro, simile a quello di casa mia. Invece è stato duro, ma si demoliva subito, si formavano le buche e la moto non aveva trazione. Non solo io ho avuto questo problema. Ma resta il fatto, bisogna sorridere. In generale questa Sei Giorni mi piace tanto. Il posto, l’organizzazione. È bello, e ci aspettiamo di tornare presto qui per un Mondiale».
Antoine Meo
Stavano per suonartele…
«Eh, eh. Non sempre ci riescono, e non sempre riesco io a suonarle. In Francia, per esempio, non mi è riuscito. Ma no, diciamo che non volevo lasciare vincere Salvini, e ho fatto tutto il possibile per impedirglielo. Penso che non se lo aspettasse e l’ho preso un po’ di sorpresa. Perché l’ho fatto? Perché quest’anno è stato molto bravo, e ha vinto più assolute di me. Allora era importante, volevo fargli vedere chi è il… padrone ;-). Finalmente una bella giornata, impegnativa. Dopo cinque giorni di gara le moto accusano un po’ di stanchezza. Le speciali erano impegnative, ma strane. A volte con un bel grip, altre volte no. Gli australiani? Bravi, giovani, vanno forte. Bravi, penso che abbiano un futuro e poi che portano sangue nuovo. Milner è veloce e ha una buona tecnica. Impressionante».
Gianluca Martini
«Oggi è stata una giornata abbastanza dura. È il quinto giorno, e la Sei Giorni che sembrava facile non lo è. Eravamo un po’ stanchi, ma anche oggi non abbiamo mollato. Abbiamo fatto secondi e restiamo secondi. È una bella gara, solo non pensavamo, quando siamo andati a “camminare” le Speciali, che si sarebbero ridotte così. Comunque siamo contenti, ma aspettiamo la finale di motocross».
Chris Gray, Australia
«Oggi abbiamo avuto Milner all’arrivo in buona posizione, ma Glenn ha perso un po’ di tempo lungo la pista, ci ha messo troppo tempo per riparare, ha perso cinque minuti e noi la seconda posizione in classifica generale. Che dire? Niente di particolare. Dispiace, ma è una sei giorni, ed è una gara. Può succedere, e questa volta penso che non siamo stati troppo fortunati. Ma non c’entra la fortuna, succede. Abbiamo dimostrato di esserci e di poter contendere ai favoriti europei il successo, e magari potremo tornare l’anno prossimo ed essere ancora più competitivi».
Giacomo Redondi
«Sono partito e ho fatto un errore subito nella prima Speciale. Poi ho guidato bene e i tempi sono usciti. La penultima PS ho chiuso con il 12° posto assoluto, quindi sono molto soddisfatto. Per quanto riguarda la Squadra, e domani ci giocheremo le ultime carte, perché non ci diamo per vinti. Di questa Sei Giorni sono soddisfatto, a parte che il primo giorno partivamo attardati perché lo scorso anno Martini e Oldrati avevano rotto la moto e si riprende dalla posizione dell’anno precedente. Così il primo giorno riprendevamo i Piloti davanti a noi e l’Assoluta ne ha risentito. Gli altri giorni bene, il terzo giorno ho fetto il terzo posto nella E1 e sono andato bene anche nell’Assoluta, solo nel quarto giorno sono caduto due volte, ma penso che in una Sei Giorni ci può stare. Bella? I primi giorni c’era un sacco di polvere, non so se si poteva fare qualcosa. Poi, tutto sommato, è stata una Sei Giorni un po’ facile. Dicevano che gli ultimi giorni sarebbero stati più difficili, invece mi è sembrato il contrario. Anche il giro, era un po’ più facile e c’era solo un controllo un po’ più stretto. Dei grandi, dei miei Compagni del Trofeo, mi dispiace che il “Salvo” abbia avuto tutti quei problemi, però adesso sono terzi, e spero che possano migliorare ancora. Mai dire mai. Sono stati bravi».
Alex Salvini
«Non proprio un buon giorno. Dal punto di vista della battaglia, sì, è stato un bel giorno. Abbiamo combattuto per tutta la giornata io e Meo, e per quasi tutto il giorno sono stato in testa io. Nell’ultima PS sono scivolato due volte e ho perso l’Assoluta per tre o quattro secondi. Mi rimane un po’ di amaro in bocca. Ho vinto la classe ma volevo l’Assoluta. Questo mi rode un po’. Sarebbe stato bello, ed è stata una doccia fredda. La userò come insegnamento per l’anno prossimo. Finalmente sto bene, quasi senza dolore, ho potuto guidare senza sentire male e divertirmi. La Sei Giorni di quest’anno non è stata dura dal punto di vista fisico, ma per le Speciali. Erano tutte lunghe e tutte belle bucate. Certamente le speciali più selettive erano più selettive del giro. Oggi poca polvere, molta meno rispetto ai primi giorni. Sicuramente ho preferito la seconda parte di questa Sei Giorni. La prima era un po’ monotona e troppo polverosa. La Squadra è sul podio, e questa è una buona notizia. Decideremo tutto nell’ultima manche di cross, ma penso che siamo vicini a un buon risultato».