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Mantova, 11 Febbraio. Due contesti diversi e diversamente affascinanti, due gare-lampo per dirimere le ultime questioni invernali (beh, non proprio tutte). Riola Sardo e la rassicurante sabbia tiepida dell’Isola, la storica lotteria meteo del Città di Mantova, di per sé già sufficientemente impegnativo al solo pensiero. Due gare che potremmo definire, nell’allampanato torpore invernale, leggendarie, esagerando un poco ma rendendo perfettamente l’idea. È il primo appuntamento dell’anno, ci sono tutti o quasi, le Gare sono molto ben fatte e ottimamente seguite. Ecco, siamo entrati nella stagione dalla porta principale, l’occasione è irrinunciabile (o quasi), e quel Trofeo che si assegna nel giro di appena una settimana, sia pure ben stipata di motivi, non si sa bene se alzarlo al cielo per rompere gli indugi o presentarlo con un profilo più basso come biglietto da visita. Certo, perché il doppio appuntamento di OffRoad Pro Racing che rompe il breve inverno del Motocross è, quest’anno in particolare, la finestra su una stagione che si è già preannunciata dirompente.
Che a vincere siano i nomi già sulle labbra di tutti ha un significato relativo. Perché da un lato è conferma del valore di quei nomi in un certificato di assetto e ambizioni, dall’altro c’è da dire che in un uno-due secco anche un colpo a segno e uno a vuoto possono essere rappresentativi di ugualmente grandi visione e prospettiva. È il caso, sintetico come un telegramma ed eloquente come un racconto, della MX2.
A Riola gi appassionati sono andati in ebollizione per le vittorie di Simon Langefelder, KTM, e Ferruccio “Ferro” Zanchi, eccolo ufficiale HRC. A Mantova il pubblico è andato in delirio per la botta di Liam Everts, KTM, e la risposta di Andrea Adamo, stessa Moto, stesso Team. In quelle quattro manche c’è di tutto e di più. Nell’ordine dei nomi, c’è una conferma, una promessa strepitosa, l’ascesa di un predestinato e l’essenza di esser lì e, ancora, confermare nonostante siano cambiati i carichi delle responsabilità. Poi, a conti fatti, gli Internazionali d’Italia della MX2 vanno a Simon Langefelder, e si torna a quel nome sulla bocca di (quasi) tutti ma con il cuore che palpita per le troppe “alternative” possibili.
Più “normale” l’esito della doppia prima preview del Mondiale MX1, anche se caratterizzato da una dinamica conclusiva forte, emozionante. A vincere è ancora Tim Gajser, dominatore assoluto della “prima” a Riola. Se la doppietta in Sardegna aveva stroncato sul nascere ogni tentativo di obiezione, a Mantova lo sloveno ha fatto di meno… e di più con una gara 2 strepitosa dopo aver stravinto la prova di apertura.
Quaranta ai cancelletti vuol dire che, se cadi, con buona probabilità almeno una metà degli avversari devi andare a riprenderli e rimetterli dietro. Così è stato, ripartito dopo la caduta per un contatto con il compagno di Squadra Fernandez (sceneggiatura impeccabile verrebbe da dire), Gajser non si è lasciato abbattere ma, anzi, è partito all’inseguimento degli “scippatori”. Con una rimonta davvero eccellente, ha concluso sotto lo striscione d’arrivo non riuscendo a mettere il sale sulla coda al solo Febvre, Kawasaki, qui vincitore nel 2021.
Morale: con tre manche vinte su quattro disputate, è Gyan Doensen, olandese, KTM, il vincitore degli Internazionali d’Italia della 125, alle sue spalle l’ungherese Noel Zanocz, Fantic, e il finlandese Kasimir Hindesson, KTM. Simon Langefelder, GasGas, porta a casa la MX2, lasciando dietro di sé lo spagnolo Oliver Oriol, KTM, e Andrea Adamo, KTM, ma anche e nell’ordine Ferruccio Zanchi, su cui pesa lo “zero” dell’ultima manche di Mantova, Valerio Lata, GasGas, e Liam Everts, assente a Riola. Più spettacolo e meno thriller dalla classe Regina: Tim Gajser esce da Mantova e dagli Internazionali d’Italia vincitore e promettentemente imbattibile. Niente da fare per Romain Febvre e Ruben Fernandez.
Tutto questo accade neanche 24 ore prima che, a microfoni, camere e telecamere spenti, la pista che ha appena chiuso le porte degli Internazionali d’Italia riapra il cancello per fare entrare a provare le Ducati di Antonio Cairoli e Alessandro Lupino. È chiaro, le mai viste in azione Desmo 450MX sono state le grandi assenti a Riola (ma si sapeva) e a Mantova (ma ci si sperava). Inutile, a Bologna avevano detto Prestige e Prestige, per vederle in gara, sarà. E in questo caso, sempre Mantova, 16 e 17 Marzo, per la prima dell’Italiano.
© Immagini OffRoad Pro Racing