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Uddevalla, Svezia, 8 Agosto. Stretta finale del Campionato del Mondo MXGP 2024 e il Motocross è già proiettato prepotentemente nella stagione di là da venire (ma, in fondo, non troppo lontana, viste le logiche di avvicinamento di Squadre, Piloti, Fabbriche). Si scalda la nordica Uddevalla per la 15ma del Mondiale, e siamo già in ebollizione per la notizia del giorno, del mese… dell’anno: Antonio Cairoli e Ducati si schierano ad Arnhem, Gran Premio d’Olanda, sedicesima Prova tra dieci giorni.
Sono impaziente di vedere andare a pallino un paio di cosette in Svezia, e sono un po’ sorpreso per l’annuncio di Ducati e del 9 volte Campione del Mondo. Sorpreso non perché non fosse nell’aria, e affatto, naturalmente, perché proprio dalle nostre pagine era trapelata la conferma indiretta. Sono sorpreso per la velocità e la sicurezza con cui si sono sviluppati gli eventi e… la Moto, per l’accelerazione che Ducati ha potuto imprimere all’avventura.
Ma, del resto, è stata un’intera stagione di belle sorprese, di accelerazioni e di tappe che bruciano le tabelle di marcia. All’inizio c’era solo da veder crescere pazientemente la versione 450 della DesmoMX nell’Italiano. Poi la vittoria del debutto a Mantova, le voci di Cairoli sempre più pronto a scendere in pista, poi la decisione di Ducati di schierare a Ponte a Egola la formazione al completo. Cairoli vince al rientro e Alessandro Lupino vince la Gara e passa al comando dell’Italiano. Ponte a Egola è stato anche un banco di prova spietato. Pioggia, fango, condizioni limite. Da lì le 450 DesmoMX sono andate dritte a Bologna, per una TAC completa. E da lì, evidentemente, sono tornate a Levane, dai Maddii, “passed”, pronte per il grande salto teoricamente previsto solo per l’anno prossimo. Questo, appunto, è bruciare le tappe quando un progetto è “indovinato”, termine irriverente per sottintendere “buono”!
Torniamo con i piedi per terra, a Udevalla, al Glimminge Motorstadion, Sud-Ovest del Paese. Una delle storia più “antiche” del Mondiale, datata del 1958 quando la prima volta premiò Sten Lundin, futuro Campione del Mondo. Qui 6 volte ha vinto Stefan Everts, e 6 volte ha vinto Tony Cairoli. Qui va in scena l’ennesimo confronto stellare a tre tra Tim Gajser, Honda HRC, tabella rossa e 24 punti su Jorge Prado, GasGas, e altri 14 sull’”arrivante” Jeffrey Herlings, Red Bull KTM Factory, completamente, definitivamente rilanciato dall’en plein di Lommel. Nel corso della stagione ho finito, lo ammetto, per tifare spudoratamente per l’olandese, forse perché non convinto delle sue possibilità di rientro nel girone del paradiso. Stima enorme per gli altri due, diversamente fuoriclasse e differentemente fenomeni per un Mondiale che si esalta delle loro gesta, ma Jeff…
E per quanto riguarda la meno frizzante MX2, nel corso dell’anno abbiamo visto imporsi la coppia Husqvarna Nestaan Kay De Wolf-Lucas Coenen e mai brillare esageratamente il comunque massimamente redditizio Simon Laengenfelder, GasGas, ci ripetiamo: vogliamo vedere Andrea Adamo, KTM, il Campione in carica… scaricare tutta la sua bravura in una prova ineccepibile e incontestabilmente top!
MXGP - World Championship Top 10 Classification: 1. Tim Gajser (SLO, HON), 705 Points; 2. Jorge Prado (ESP, GAS), 681 Points; 3. Jeffrey Herlings (NED, KTM), 667 Pts; 4. Calvin Vlaanderen (NED, YAM), 507 Pts; 5. Jeremy Seewer (SUI, KAW), 479 Pts; 6. Glenn Coldenhoff (NED, FAN), 419 Pts; 7. Romain Febvre (FRA, KAW), 405 Points; 8. Kevin Horgmo (NOR, HON), 317 Pts; 9. Pauls Jonass (LAT, HON), 274 Pts; 10. Valentin Guillod (SUI, HON), 273 Pts.
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