MXGP: Antonio Cairoli stop? Datemi un pizzicotto! Il “Testimone”

Tony Cairoli che smette. Credetemi… è stato difficile crederlo. Anche perché Antonio ha lanciato lì il suo sasso, come se parlasse del 280 Gran Premio da correre o del Nazioni che andrà a vincere tra una settimana. E allora la “testimonianza”
17 settembre 2021

Roma, 14 Settembre 2021.  L’ annuncio dello stop alla carriera di Antonio Cairoli è stato un trauma. Per quanto potessimo immaginare o per quanto ci si potesse pensare, magari in associazione ad un altro “caso” di 9-volte-campione-del-mondo-che-smette, è qualcosa cui, sul momento, è stato difficile credere. Contestualizzando meglio sotto il cielo di Roma, nun ce se crede! Se alla fine della serata Stefan Pierer si fosse alzato da tavola e ci avesse detto: “Scusate, un’ultima cosa: è stato uno scherzo!” avremmo potuto, con la stessa flemma, e tirando un sospiro di sollievo, dire: lo sapevamo.

Così a un certo punto la brutta-bella notizia ha cominciato ad andare in metabolismo, ad intermittenza come per un boccone difficile da mandar giù. Eravamo già in disparte a lanciare la news, agitati, e a un certo momento siamo tornati indietro sulla scena del delitto.

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Un’ultima cosa, come il tenente Colombo. Vogliamo una testimonianza diretta, la sua “parola”, e allo stesso tempo vogliamo essere testimoni, essere sicuri che è la verità, che “il caso è chiuso”. Per la verità avevamo voglia anche di parlare più con Cairoli vicini, più intimamente con il più grande Antonio di tutti i tempi, di personalizzare l’emozione nel rapporto con un Atleta che è considerato una delle più belle Persone dell’ambiente, e non solo lì. Così, sebbene di darvi la mia faccia e la mia erremoscia (che poi è un segno distintivo della nostra migliore redazione”) non mi interessi affatto, è nata la video-intervista. È venuta istintiva e doverosa, pensata anche come l’introduzione ad una serie di altre “verità” che ci piacerebbe raccogliere con il Campione in un altro clima, in un’atmosfera meno urgente e più rilassata.

Ugualmente ci piacerebbe parlare con Claudio De Carli, e con Pit Beirer, protagonisti e “soci”, ma ormai fratelli, di questa grande storia. Già dal Nazioni?

Di nuovo e più forte: grazie Antonio!

Ps: Niente di nuovo, questa è solo la “testimonianza”, il sigillo all’esperienza.

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