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Maggiora, Novara, 15 Giugno. Niente da fare. È un altro “mudfest”, al momento. Quasi una variabile… costante. Ancora pioggia torrenziale, ancora fango. Le piste del Motocross italiano nascono quasi tutte in un punto di una storia lontana. Sono spesso nate defilate, e spesso sopravvivono proprio perché defilate. In costante lotta tra l’economica tradizione che le ha amorevolmente generate e l’esosità del progresso, pagano lo scotto di un’amministrazione appassionata ma mai abbastanza ricca. Fanno salti mortali, ma devono concedersi ai compromessi più evidenti, marginali se tutto va bene, critici se l’imprevisto è grosso. È il caso del diluvio universale che ha colpito Maggiora dall’alba del sabato. In crisi gli accessi, in crisi nera i parcheggi, in crisi la pista nel braccio di ferro continuo tra l’inferno di fango e le ruspe salva-motocross, al lavoro senza sosta.
Smette prima delle Gare, ma sembra una presa in giro. I risultati sono sofferti, non di rado falsati, a volte piacevolmente sorprendenti, come quando Ferruccio Zanchi, Honda, vola sulle trappole di fango a “stacca” la migliore performance sulle Time Practice della MX2. Prevedibile, invece, il compagno di Squadra Tim Gajser, che regola Brian Bogers, Fantic, e Jeffrey Herlings, KTM, e altrettanto prevedibile il settimo di Jorge Prado, non certo un amante delle sfide estreme del maltempo.
Ma quel che conta, infine, è il risultato delle Qualifying Race, comunque saltino fuori e a dispetto dell’essere influenzate dalle condizioni del pantan… terreno, come si dice uguali per tutti.
Da lì arriva subito, epilogo di una dura Qualifying MX2 la lieta, sensazionale novella. Vince Liam Everts, KTM, partito bene, terzo, e costantemente all’attacco. Il battistrada, Simon Laengenfelder, GasGas, resiste 10 degli 11 giri, ma nell’ultimo deve cedere al belga figlio e nipote d’arte. Questa la lieta novella? Sì, lo è, ma non è quella sensazionale. Quella riguarda Ferruccio Zanchi e Valerio Lata. Il neo ufficiale Honda mantiene la promessa delle Practice, parte terzo e arriva terzo. Irresistibile. È il primo podio. La promessa GasGas è quinto, giusto davanti a Andrea Adamo, GasGas! Eppure Valerio non è certo un habitué della grande Serie. Anche in questo caso, gara solida, e un risultato da far strabiliare. Felici, felicissimi per entrambi. Immagino anche voi. Indietro i leader.
La MXGP è ormai meno sorprendente. O forse no, perché c’è un Pilota, un Asso, un fuoriclasse che non la smette di lasciarti di stucco. È Gajser. Lo sloveno si lancia come una furia e prende immediatamente il largo. Incredibile. Imprendibile, intrattabile e non negoziabile a bordo di quella piccola astronave che è la nuova Honda. Tanto è fulmineo Prado in condizioni di asciutto, tanto è istantaneo Gajser in condizioni come queste. È il suo fil rouge dell’anno. La gara è finita alla fine dell’holeshot. Gajser va via solitario, passeggia e stacca, gli altri passeggiano, sopravvivono e si staccano. Secondo Herlings, terzo Bogers, bravo Brian “riserva” Fantic, Prado è sesto dopo aver recuperato una posizione. Guadagnini e Bonacorsi nei 10.
S’era provato a intercedere, quasi a comandare, per una domenica in tregua meteo. Gi appassionati se la meritano. L’anno scorso fu un trionfo, deve esserlo anche quest’anno!
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