“Ciao” Piaggio, dal recupero… all’originale [VIDEO]

Ci riprende la “fissa” del Ciao, il ciclomotore per sempre. Ci viene voglia di rimetterne uno in strada, perfettamente originale, e di riprovare le emozioni di un’altra epoca. Per scoprire che sono così… attuali. Per completare degnamente l’operazione ci vuole un Guru…
14 novembre 2024

Il geniale Alberto Raverdino ci ha strabiliato ricostruendo un missile partendo da un Ciao. Sensazionale, ed è un po’ una sorta di tendenza che fa correre alla ricerca dei vecchi ciclomotori per dar loro (leggi a noi) la possibilità di “vendicare” l’umiliazione delle prestazioni dell’epoca. È un divertimento, va riconosciuto.

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Ma era proprio un’umiliazione, o ci eravamo semplicemente, immediatamente allontanati dal concetto di base, così naturalmente lanciati verso l’iperspazio della velocità impossibile? Un certo giorno ci siamo proposti di evocare quel fantasma, di cercare un Ciao, farlo rinascere nella sua forma più strettamente originale, e di ricercare le sensazioni perdute.

Per realizzare il Progetto Ciao Originale ci voleva un Ciao da rimettere in strada, rigorosamente nella sua forma più strettamente originale. E per fare questo era imprescindibile avvalersi della consulenza (e dell’opera) di un consulente, di un Guru. Così siamo andati a bussare al garage di Claudio Baronti.

Lì inizia la storia e lì, attraversando le storie degli esperti, degli appassionati, degli attori, arriva la sua apoteosi. Partito al primo colpo, il CIAO in versione ORIGINAL torna a cantare, e così noi dentro il casco. Piccolo esempio di così grande genio, il Ciao vale bene la sua storia di 50 anni, il suo cavallo e mezzo di emozioni, di semplicità assoluta e di design. Con la scoperta della sua clamorosa attualità! Ecco la storia, la "ricostruzione" di una sorgente semplice di forti emozioni (allora), e di emozioni ancora fortissime (oggi).

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