Borilli Racing – Part 3: Operazione Alex Salvini

L’accordo tra Borilli Racing e Alex Salvini ha destato un certo scalpore. A conoscere tutta la storia, tuttavia, c’è tutto, logica, ambizione, obiettivi e cuore. Più che un contratto è una stretta di mano, senza scadenza, clausole o limiti
27 febbraio 2020

Tapejara, Brasile. Accordo Salvini-Borilli Racing. A un certo punto è venuta a galla la notizia che Alex Salvini ha deciso di cambiare… mescola, passando da un fornitore di pneumatico “classico” ad uno rivoluzionario, praticamente sconosciuto dalle nostre parti. Giù una pioggia di critiche, di obiezioni, di perplessità. Invece basta osservare un po’ più da vicino l’intera vicenda per scoprire che dietro a quella che sembra una semplice firma di contratto c’è logica e cuore in uno spettacolare spettro di opportunità.

Com’è andata? Ecco, è andata così!

Renato Borilli sbarca in Europa, in quell’Italia che il trisavolo Antonio ha lasciato poco dopo la metà dell’ottocento. Sottobraccio Renato ha il suo penumatico di punta da Enduro, da far vedere, toccare, provare. Naturalmente è una metafora. Il primo container di Pneumatici Borilli Racing è arrivato in Italia in autunno, in tempo per andare in tournée all’EICMA e presso gli aspiranti importatori e distributori europei. Italiani, soprattutto.

Un incontro via l’altro, Borilli meets Salvini, Renato incontra Alex. La proposta indecente scende sul tavolo della trattativa immediatamente. Vuoi tu, Alex Salvini, provare e usare le Gomme Borilli Racing nella sfida dei Campionati Italiano e del Mondo di Enduro?

Thriller. Alex non risponde subito, ma non dice di no. Non prima, appunto, di aver provato ed essersi fatta un’idea concreta sull’argomento.

Salvini si spiega in un video che ne traccia le linee di sintesi, ma il Salvini-Pensiero si riassume nei seguenti punti chiave: 1. Non avere mai dei pregiudizi. Ogni proposta, ogni idea, ogni progetto è a priori dignitoso, ammirevole, importante. 2. Avere a disposizione del materiale ufficiale è allo stesso tempo privilegio e impegno a partecipare alla sua evoluzione. 3. Poter accedere a un rapporto preferenziale anche se “alternativo” offre una serie di aspetti “originali”: la sfida, un rapporto più diretto, veloce e proficuo con il Team di sviluppo, e l’”esclusività” del rapporto.

Può essere, quest’ultimo, un aspetto chiave. Avere a disposizione materiale che anche altri hanno la possibilità di usare mette, in un certo senso, sullo stesso piano. Essere l’unico, o il primo, a raccogliere una nuova sfida vuol dire avere una posizione esclusiva, differente. Think different. Sta a te fare in modo che questa posizione diventi un vantaggio. Anche se a priori può sembrare un rischio, lavorando bene e concretamente si crea una differenza positiva, e questa diventa un vantaggio.

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La Versione di Borilli

Renato Borilli non racconta espressamente la sua versione dei fatti. Eppure durante la nostra visita alla Fabbrica se ne parla, è un po’ l’argomento centrale della circostanza, la notizia.

L’inizio è “classico”. La proposta. Tempo, guardo, provo, rilancio. Renato racconta che, di fatto, si crea subito un’atmosfera di sintonia parallela tra gli “attori”, più vera e semplice, concreta. Quasi complice. Non si parla solo di mescole, di tele, di misure, di pneumatici, insomma, ma di tante altre cose. Di progetti e di aspirazioni, della voglia di affermazione che nasce da una logica imprenditoriale ferrea, da una parte, e da un desiderio forte di riscatto, dall’altra. Si parla di tensione al primato. Essere i numeri 1! In fondo sono due trentacinquenni che si ritrovano ben presto a condividere un “piano” che ha molti punti in comune.

Dopo il test, sorprendente più per Salvini che per il “Presidente”, l’accordo scivola su un binario, senza intoppi. Più importante, nasce quasi contemporaneamente una proposta di progetto che è ben più ampia. Renato, lo ammette candidamente, ha bisogno di un riferimento sui campi di gara dell’Enduro Mondiale, e ha bisogno ancora di più che sia attendibile. Salvini ha una lunga “militanza” come Atleta e Campione del Mondo, un rigore organizzativo e di preparazione che rasenta il “maniacale”, e soprattutto una grande esperienza come sviluppatore di pneumatici.
Bingo.

Renato è sorpreso e racconta gli episodi del suo stupore. La scoperta, per esempio, che Salvini non è solo un fuoriclasse dell’Enduro ma anche un autentico Campione di Motocross. C’è una linea di coperture per il Cross nel catalogo Borilli Racing, ed ecco che Salvini può essere di grande aiuto, diretto e non, non solo per l’Enduro ma anche nello sviluppo dei tasselli da pista. Si scopre che Salvini ha una sua struttura stabile, la “Fazenda Salvini” o come diavolo si chiama, dove accoglie eventi, test, allenamenti, anouncements, proprio come il Centro de Treinamento Borilli Racing di Tapejara. Salvini, inoltre, può essere un ottimo partner anche per il neonato Borilli Racing Service che seguirà l’Italiano e il Mondiale con gomme, tecnici, supporto.

Il range di opportunità si allarga a macchia d’olio, al punto da sembrare troppo ampio per l’accordo firmato a suo tempo tra il Produttore e il Campione. Ci può stare davvero tutto in un contratto che vale X money e Y anni?

Tranquili” (il portoghese vuole una sola “elle”). L’accordo è il principio. Il numero 1 di una relazione, e per questo Salvini sarà sempre un numero 1 per Borilli Racing. Siamo a sua disposizione, lo ascolteremo e insieme svilupperemo i nostri pneumatici. Alex è adesso un membro della famiglia, un parente, e da noi le relazioni familiari non sono regolate da un contratto. Hanno dei principi, non una scadenza!”

© Immagini Piero Batini, Borilli Racing