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Santiago do Cacém, Portogallo, 3 Ottobre. Italiani sul primo gradino del Podio. Quando si parla di Enduro non è una novità. Qui si parla di Enduro Vintage, di quella “Mini” Sei Giorni che diventano 4 Gioni Enduro Vintage Trophy, e la storia non ne risente né si contraddice. Trattiamo di un Mondiale, o almeno di quel Mundialito che riunisce generazioni di Piloti e Moto per dar vita a un Evento che sin dalla prima edizione è stato un successo. Al punto che ci siamo tutti chiesti: “Perché non ci abbiamo pensato prima?”
Meglio tardi che mai, in Portogallo è andata in scena la versione 2022 del FIM Vintage Veteran Tropy la cui prima edizione, 2019, fu vinta dai mostri Gio’ Sala, Mario Rinaldi e Stefano Passeri, e che lo scorso anno dovemmo lasciar vincere ai mostri francesi, quella volta Stephane Peterhansel, Thierry Viardot e Laurent Charbonnel, che vennero a disturbare l’Evento mega galattico organizzato all’Elba dal Moto Club Isle of Elba.
Quando perdi è implicito animare la sfida della vendetta, che in un caso così sportivamente avanzato ed elegante altro non è che il massimo dell’incentivo possibile a riprendersi l’occasionale maltolto. E via per la rivincita cruenta del Portogallo. A lanciare la sfida, oltre alla Federazione, proprio i casualmente sconfitti del 2021, Tullio Pellegrinelli, Puch Frigerio 347 F3, Giorgio Grasso, Puch Frigerio 259 F3, e Enrico Tortoli, KTM 250 GS. Niente da fare per nessuno!
Secondi al traguardo portoghese della “Regolatità” Vintage i tedeschi Uwe Weber, MZ GT 350, Johannes Steinel, Kramer ER 280, e Sven Roth, Kramer ER 410, guarda caso due terzi della Germania sconfitta un anno fa dai francesi, più Roth che, in sostituzione di Von Zitzewitz, ha potuto bere l’amaro calice della sconfitta il cui sapore era già noto ai colleghi.
Gara tirata, e vittoria tutt’altro che scontata. L’anno scorso fu la Moto di Grasso a impedire agli italiani di combattere almeno ad armi pari, quest’anno la parte meccanica ha portato a termine la propria missione senza fare una piega, e così Grasso, Pellegrinelli e Tortoli hanno potuto riprendersi quel che era rimasto nella penna all’Elba. Terzi i padroni di casa, i portoghesi Joao Paulo Fragoso, Triumph 650, Antonio Silva, KTM GS 250, e Luis Filipe Guerra, Suzuki PE 250, e niente da fare per i francesi, quest’anno, Francois Borsotto, Thierry Charbonnier e Didier Tirard che, in difficoltà dal primo giorno, concludono dopo una mezza carriola di Nazionali.
Risultato ormai “standard” Vintage Silver Vase, ancora gli italiani davanti a tutti. primo il Moto Club Pantera 1, Maurizio Bettini, SWM GS 175, Luigi Mazzoni, KTM GS 340, e Mario Graziani, Gori G81 280, terzo il Moto Club Pantera 2, Marco Ghilardi, Ancillotti Rombo 125, Roberto Cancelli, KTM 250 GS, e Carlo Badii, KTM 250 GS. E quando dico Pantera mi saltano immediatamente alla mente Massimo e Fabio Parrini. L’individuale, invece, è andata all’americano Fred Hoess, Husqvarna WR 250.
Bene, direi che Team Manager Francesco Mazzoleni può ben andare orgoglioso dei suoi “ragazzi”: hanno saputo lavare con il sangue, una doppietta perfetta, l’affronto subito un anno fa all’Isola d’Elba.
Titoli di coda e ringraziamenti, i meccanici Valter Piani, Roberto Dagradi, Daniele Di Prima e Paolo Acciai, le segretarie Paola Bocci e Daniela Confalonieri, i ragazzi dei CO Michele Lorenzetti, Massimo Morganti e Alberto Tortoli.
Per gli appassionati dell'argomento, adesso è impaziente attesa del sequel della mitica 12 Ore di Enduro a Coppie, gioiello ora vintage che va in scena al Ciocco, naturalmente, il week end del 22 e 23 ottobre.
© Immagini FIM ISDE