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Zschopau, Germania, 16 Ottobre. Cala il sipario sul Mondiale di Enduro. Un bel Mondiale, non c’è che dire (soprattutto quando a vincere sono i nostri o i semi-nostri). In Ungheria, al termine del penultimo, doppio appuntamento di Zalaegerszeg, è andata proprio così. Non solo il talento esplosivo di Zach Pichon, Campione del Mondo Junior ma… francese, quanto per il nuovo, atteso exploit di Andrea Verona, ormai conclamato fuoriclasse azzurro degli anni ’20, che ha portato a casa anzitempo il Titolo di Campione del Mondo della E1. Ce n’era già di cui essere pienamente soddisfatti, orgogliosi, ma si sa che l’appetito vien mangiando, e poi proprio Verona era in lizza per il Titolo Maximo, quello della EnduroGP. Il dopo Ungheria diceva che era un affare tra Andrea Verona, GasGas, discretamente lontano e solitario in testa, Wil Ruprecht, TM, e Josep Garcia, KTM.
Ed è proprio il longilineo, “smilzo” fuoriclasse spagnolo che apre la contesa in modo autoritario, vincendo lo spettacolare Super Test del Venerdì sera davanti a diecimila spettatori. Freeman, Beta, e Oldrati, Honda, secondo e terzo, sono i primi tra gli… increduli. Lo spagnoletto vola nel vecchio, suggestivo capannone riadattato per l’occasione e lascia tutti di stucco. No ce n’è per nessuno. Proprio in questa circostanza Andrea Verona concede agli avversari un piccolo gap iniziale cadendo tra gli ostacoli artificiali. Poco male, un inizio col botto, in tutti i sensi, e qualche (vana) speranza concessa ai rivali, nulla più.
Ma la corsa al Mondiale più importante, quello della EnduroGP, finisce ancora una vola anzitempo, quando manca ancora una giornata di gara alla fine del Campionato. Ed è il nuovo, ennesimo capolavoro di Andrea Verona. All’ufficiale GasGas bastava poco, una manciata di punti concessi… agli avversari, ma non di più, per concludere la stagione con un primato che diventa antologico. A Zschopau ci sono altri Titoli ancora da giocare, altre battaglie tiratissime, ma per quelle c’è tempo e saranno il teatro della domenica dell’ultimo EnduroGP dell’anno. Quel che accade nel magico Sabato è quasi commovente. Sì, Freeman, Beta, batte Persson, Husqvarna, l’inglese raggiunge il finlandese e lancia una delle sfide più cruente del programma di domenica. Sì, Cristino, Fantic, batte Edmondson, idem, e annuncia così che venderà carissima la pelle nella battaglia fratricida finale della Youth. E sì, la E2 si infiamma, in fondo, di grandi rimpianti. Garcia, KTM, umilia tutti infilando la terza vittoria consecutiva, peccato quell’infortunio al polso che gi ha fatto saltare il Portogallo 2, Holcombe, Beta, fa meglio di Ruprecht, TM, e peccato anche per una delle stagioni più sfortunate della carriera del super Campione inglese. E lo tesso Ruprecht in testa alla E2, in fondo qualche rimpianto per il durissimo Portogallo 2 e per quello “zero” in Ungheria che lo hanno escluso dalla lotta per la EnduroGP può ben vantarlo.
Quel che conta nel presente tedesco è che Andrea Verona conclude una stagione in cui ha vinto tutto, e che Fabio Farioli, Team Manager ormai quasi deus super partes alla testa del colosso KTM-GasGas-Husqvarna, può ben essere orgoglioso di aver messo su una task force praticamente imbattibile. I tempi dell’esilio nel WESS sono finiti e non hanno lasciato strascichi. Pochi ma buoni, anzi pochissimi ma incredibili, Farioli ha scelto due formidabili assi come Garcia e Verona, e allestito con loro un commando micidiale. Immaginate, solo per un attimo, che razza di guerra avrebbe potuto essere questo finale di Campionato del Mondo se solo Garcia non fosse stato fermato da quell’infortunio… Comunque, nel giorno in cui Garcia è tornato a esplodere le sue cariche, Verona è Campione del Mondo EnduroGP, con un giorno di anticipo sulla tabella ufficiale, e la Storia attuale dell’Enduro diventa una luminosa prospettiva.
La domenica di Germania non cala di tono. Diciamo che nella patria di un mito come MZ si cambia sala e si assiste e un altro film, nella circostanza non meno avvincente. Ci sono altri Titoli che aspettano di essere assegnati. Sì, la E2 finisce con la meritata vittoria di Wil Ruprecht, TM, Campione del Mondo davanti a Garcia e Watson. E se la Junior aveva già incoronato in Ungheria il fenomeno Zachary Pichon, Sherco, la battaglia finale del Mondiale Youth si conclude con la vittoria e il Titolo assegnati a Harry Edmondson, Fantic, con Kevin Cristino, stessa formidabile Fantic, non da meno in quanto a consistenza. Con la Woman senza sorprese al termine della marcia trionfale della Jane Daniels, Fantic, anche lei Campione con una prova di anticipo, è la E3 che ci ha tenuti con il fiato sospeso fino all’ultima Speciale. Ebbene, ecco il verdetto (che già sapete, certo): il Campione del Mondo E3 è Bradley “Brad” Freeman, Beta.
Onore a Oldrati, Honda, e Cavallo, TM, che completano la fantastica tripletta italiana della E1. Onore a Watson, Honda, che completa il podio della E2 ed è stato uno dei Piloti più sorprendenti della stagione. Onore a Pavoni, terzo nella E3 in una stagione non fortunatissima. Un salutone, infine, a Alex Salvini che ci ha già… salutato. Il bolognese Campione del Mondo lascia l’enduro Pro con un eccellente risultato. Non dice che appende il casco al chiodo, ma non dice neanche cosa intende fare da grande (lo è già da un po’), per cui non stiano nella pelle per annunciarvi cosa succederà di qui a poco. Il Mondiale va in archivio. Il calendario 2023 è già in fase di bozza avanzata. È un nuovo corso del Mondiale, un buon corso per una disciplina che sta diventando ogni stagione che passa più stellare. Avremo un inverno per parlarne, e già a Milano, per EICMA tornato grande, ci diremo quel che pensiamo di questo e di altro.
Arrivederci EnduroGP al 2023!
© Immagini WPT Global EnduroGP - Beta Media - TM Boano – KTM – GasGas - JET Racing
EnduroGP 2022. Classifica Finale Assoluta
1. Andrea Verona (GASGAS) 210 Punti – Campione del Mondo
2. Josep Garcia (KTM) 195
3. Wil Ruprecht (TM) 180
4. Nathan Watson (Honda) 170
5. Steve Holcombe (Beta) 127
6. Thomas Oldrati (Honda) 126
7. Brad Freeman (Beta) 112
8 Mikael Persson (Husqvarna) 87
9. Daniel Milner (Fantic) 76
10. Matteo Cavallo (TM) 68