Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Brioude, Francia, Settembre 2024. Andrea Verona è il Campione del Mondo di Enduro, classe E2. Prima è stato Mondiale E1 nel 2021 e 2022, e assoluto EnduroGP nel 2022, e prima ancora Mondiale Youth, 2017, e Junior, 2019. Insomma, l’ufficiale GasGas è uno dei big assoluti dell’Enduro moderno, unico in una selva di agguerriti inglesi, spagnoli, francesi, finlandesi e australiani. Per ritrovare un nazionale Campione del Mondo bisogna risalire ai titoli di Alex Salvini, E2 1013, o ai Mondiali di Matteo Rubin e Mario Rinaldi a inizio millennio. Ma quella è già un’altra storia leggendaria che affonda le radici assai lontano nel tempo.
Oltre ad essere un Campione indiscusso e indiscutibile, Verona è una persona squisita e rassicurante, calma ma non fredda, dalla simpatia contagiosa. Il Campione perfetto, per esempio, per una Marca e un Team Manager di esperienza e buon senso come Fabio Farioli, il quale grazie alla personalità “gestibile” dei suoi attuali Campioni riesce ad ottimizzare il proprio lavoro e a vincere tre Titoli con 2 Piloti. A me, per esempio, non riuscirebbe, e qui entra in gioco anche la bontà e l’esperienza della Squadra.
La stagione di Verona, spalmata sull’Italiano e sul Mondiale è stata esemplare. Nella serie nazionale, il Campionato non è ancora finito, Andrea non ha avuto finora rivali capaci anche solo di intaccare la serie perfetta, nel Mondiale… pure, un solo secondo posto a fronte di 13 vittorie. È doveroso ricordare che, in ogni caso, il secondo, sia nell’Italiano che nel Mondiale, è Samuele Bernardini e che, in ogni caso, Verona è stato in corsa fino all’ultimo per la conquista del Titolo della EnduroGP (alla fine terzo alle spalle di Josep Garcia e di Steve Holcombe).
Dopo i tre Titoli consecutivi ottenuti con la “piccola” 250 (ma arricchiti dal Mondiale della classe regina EnduroGP del 2022) Andrea Verona ha spostato il tiro e alzato l’asticella, presentandosi al via della stagione 2024 in sella alla GasGas 350, ovvero di pertinenza della E2. Non è cambiato molto, è arrivato anche il Titolo della classe e Verona è stato fino all’ultimo uno dei 3 contendenti al Mondiale EnduroGP, poi vinto dal Pilota della Marca cugina Josep Garcia. Quasi un en plein, dunque, che non fa altro che enfatizzare l’anno di Verona.
3 Titoli con la 250, ora quello della E2 con la 350. Duro arrivarci?
Andrea Verona. “Solo all’inizio, in verità, il tempo di affinare la sensibilità alla Moto. Poi via, subito un buon livello e la bella serie di vittorie nelle gare della classe, tutte meno una”.
Una stagione divisa in due, o meglio doppia con due obiettivi, la vittoria di classe e dell’assoluta. Bilancio di entrambe le corse ai Titoli…
AV. “Perfetta o quasi la stagione E2, bene all’inizio della EnduroGP poi così così. Una bella battaglia con gli altri ragazzi, delle belle vittorie ma poi ho fatto due o tre errori di troppo, ho perso il ritmo e gli altri hanno preso le distanze. Bisogna migliorare. Bene la classe, invece, che in fondo era l’obiettivo della squadra.”
Nessun avversario - si può dire, no? – nella classe, ma un fronte difficile nella classe regina. Quando ti sei accorto che nella EnduroGP diventava difficile?
AV. “Sì, nella E2 Watson (ma anche Bernardini) è stato molto veloce in alcune gare, ma poi sono riuscito ad andargli via. Nella EnduroGP, invece, mi sono accorto subito che c’erano 4 o 5 piloti molto veloci, e con questi in effetti abbiamo lottato praticamente tutti i week end. C’è da dire che è quello che mi piace, combattere sempre e sempre molto da vicino, per un Titolo, per una Gara, per una Speciale. Sotto questo aspetto posso essere rassicurato, anche il prossimo anno è garantito lo stesso livello! E negli anni venturi arriveranno anche alcuni giovani di talento. Per tutti questi motivi adesso finiamo questa stagione, ma poi sarò ben contento di voler migliorare in vista della prossima stagione.”
Ci sono differenze fondamentali tra la 250 e la 350, quale la moto da sogno?
AV. “Ovviamente ci sono differenze, ma per fortuna nell’Enduro la Moto non è tutto. Ci sono contesti nei quali la 350 è meglio, per esempio nel veloce o dove serve molta potenza, e altri che favoriscono la 250, più maneggevole, agile e leggera, facile.”
Domanda estesa anche a Fabio Farioli. Negli ultimi anni la 250 si è dimostrata sufficiente a vincere tutto, anche la EnduroGP, per cui mi sono fatto l’idea che sia tu che Josep potreste preferire la “piccola”. Se è così, come ci si comporta in questi casi?
Fabio Farioli. “Il punto di partenza è che un Pilota di talento può guidare Moto di qualsiasi cilindrata. Poi, è naturale, possono esserci Piloti che preferiscono questa o quella. Ogni volta che dobbiamo decidere è chiaro che entrano in ballo, insieme, le aspettative del Pilota e quelle della Fabbrica. Quando arriviamo a quel momento mettiamo sul tavolo i desideri dell’uno e dell’altra e se convivono OK, se invece sono gli stessi desideri, allora cerchiamo con calma e attenzione una soluzione salomonica. Negli ultimi venti anni questa è stata accontentare un anno il Pilota e un anno la Fabbrica. Non si tratta di un compromesso, bensì della soluzione che soddisfa entrambi alternativamente e che non ha mai portato a forzature nella relazione, visto anche che gli obiettivi del Pilota e dalla Marca sono, in fondo, gli stessi”
E quindi, l’anno prossimo?
FF. “Lasciateci almeno finire la stagione, poi ci metteremo a quel tavolo e decideremo. Quel che sembra allo stato attuale delle cose è che ci sono buone possibilità che l’assetto di quest’anno venga replicato anche il prossimo. Sul tavolo anche gli argomenti Super Enduro e l’eventuale cambio di Moto anche nella E2. Tutto però ancora da fissare, sono giusto delle idee.“
Sette date per 14 giornate di Gara sono abbastanza?
AV. “Beh, l’anno prossimo avremo 8 Gran Premi per 16 giornate, quindi un passo avanti. Penso che l’ideale sarebbe 10 Gran Premi. Con poche gare è chiaro che un errore, un incidente o una giornata possono incidere pesantemente. Con più gare i numeri possono essere diluiti e recuperati meglio…”
FF. “Bisogna aggiungere un fatto realistico: non è facile trovare un gran numero di organizzatori disposti ad allungare la stagione. Organizzare, oggi, è molto difficile. I problemi sono i soliti, ambiente, budget, lo sappiamo, e inoltre bisogna tenere conto del fatto che nell’Enduro l’attività dei team e dei piloti inizia già il lunedì, e si prende quindi tutta la settimana. Nel Motocross è diverso, il “lavoro” dura tre o quattro giorni soltanto. Non possiamo dimenticare, inoltre che il calendario dell’Enduro nelle sue specialità è molto denso, basti pensare alla Sei Giorni Internazionale che si prende ben più di un’intera settimana, mentre il Motocross delle Nazion è affare molto più breve.”
© Immagini Enduro World Championship, CIE, Beta Media, KTM, GasGas, Honda RedMoto Media, TM Team Boano, JET Racing