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Silleda, Spagna, 19 Ottobre 2024. È più forte, numero 1 assoluto, una Medaglia d’Oro olimpica o un Campione del Mondo? Pensateci bene e rispondete con calma, per il momento non c’è nessuna fretta. Se si parla di Enduro non c’è bisogno di porsi il problema perché Josep Garcia riunisce in sé tutta la supremazia del migliore. L’ufficiale KTM pupillo di Fabio Farioli è contemporaneamente, nella stessa stagione, doppio Campione del Mondo e vincitore, dominatore assoluto della FIM 6DAYS® 2024 Spagna. Non è un inedito né un fatto isolato. I Titoli di Campione del Mondo di Garcia sono cinque, e quattro sono le medaglie pesanti e consecutive di protagonista, “solista” assoluto della Olimpiade dell’Enduro. Garcia ha vinto quattro delle 5 giornate di Enduro, lasciandosi alle spalle un pur irriducibile Steve Holcombe, Honda, il sorprendente Teophile Espinasse, Beta, il nostro Samuele Bernardini, Honda, e il clamoroso vincitore assoluto del Trofeo Junior, lo svedese Max Ahlin, KTM. Non bastasse, e giusto per soffermarci sull'ultima attualità dell'Evento, l'Asso spagnolo ha sbaragliato il campo vincendo anche la manche di cross, apoteosi finale della sua performance stellare.
La forza d’urto dell’Italia Trofeo Mondiale e Trofeo “Vaso” Junior è svanita nel giro di una mattina, la prima. Gli uomini di un Cristian Rossi impotente e attonito hanno perso subito il contributo essenziale Andrea Verona e Manuel Verzeroli, “azzoppando” irrimediabilmente le due Formazioni e cancellando d’un colpo ambizioni, legittime, e sogni. Come Luna Rossa, inebetita dagli inglesi del Baronetto, la “barca” di punta degli azzurri ha lasciato nell’incredulità il palcoscenico della Sei Giorni, ma ne ha conservato il posto. E infatti sono andati avanti i giovani, i “ricambi”. Youth e Women per la Luna, il Team Italia della 6DAYS® Club Awards. E lì abbiamo potuto concentrarci sulle meraviglie della Squadra.
Il Moto Club Italia, Lorenzo Macoritto, TM, Enrico Rinaldi, GasGas, e Pietro Scardina, Fantic, non ha mai messo in dubbio né fatto dubitare della sua superiorità. Ha vinto sempre ed è stato compatto nella missione, cedendo il minimo alla fatica e niente al caso o alla rinuncia, anche episodica o momentanea. È chiaro che Macoritto, che ha vinto tutte le giornate di Gara dell’Enduro in una striscia esemplare, è stato il collante e la guida della Squadra, ma deve essere altrettanto chiaro che è anche chi ha messo insieme la formazione che ha avuto il merito della visione perfetta, di come questa si doveva comportare in una competizione così lunga, delicata e difficile.
Ha vinto la Francia. Il Trofeo Mondiale è andato ai francesi. È un altro caso di alchimia quasi miracolosa della 6 Giorni. Teophile Espinasse, Hugo Blanjoue, Leo Le Quere e Julien Roussaly, Piloti individualmente non stratosferici, hanno imposto il collante della coesione perfetta. Al paddock, nella vita quotidiana della 6 Giorni, nelle ricognizioni a spasso e, naturalmente, in gara e nelle classifiche. In questo modo sono andati in testa sin dal primo giorno, per rimanervi fino all’ultimo, in quello che rappresenta, anche in questo caso, come in quello dei ragazzi del Team Club Italia, l’esempio di come deve essere interpretata una competizione a squadre. Tutto questo al di là dell’orgoglio nazionale, che indubbiamente ha giocato la sua parte importante. Giusto il contrario di quello che è successo agli spagnoli Sergio Navarro, Jaume Betriu e Julio Pando, che hanno retto al secondo posto finché Josep Garcia è stato in grado di trascinare i suoi “tamponandone” i limiti personali, per poi cedere il passo e farsi superare dalla bella formazione americana. Dante Oliveira, Cody Barnes, Josh Toth e Jonathan Girroir, nell’edizione di una Squadra che ereditava il carisma della sua “vecchia” guida, quel Taylor Robert che aveva deciso di appendere il casco al chiodo, ne ha raccolto degnamente l’eredità con un terzo posto che mantiene gli USA nella ristretta cerchia elitaria della 6 Giorni.
Gli svedesi Max Ahlin, KTM, Albin Norrbin e Axel Semb, Fantic, hanno vinto il torneo del Trofeo Mondiale Junior, il mitico ex “Vaso d’Argento”, battendo i francesi e gli americani, ma soprattutto “vendicando” la sfortunata edizione argentina dello scorso anno (cosa che non siamo, sfortunatamente bis e tris, riusciti a fare noi con entrambe le Squadre). In tema di grande compattezza nazionale, ecco ancora gli USA con la Squadra del Trofeo Mondiale Women, Brandy Richards, Ava Silvestri e Rachel Gutish, che ha battuto di misura le australiane e di gran lunga le svedesi.
È finita, una bella e come sempre combattuta (con un meteo micidiale) 6 Giorni Internazionale di Enduro. Adesso si deve sedimentare, prepararsi a tornare non più forti ma certamente più fortunati. Se ne riparla tra un anno, a Bergamo per la 99ma FIM 6DAYS®.
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