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Con la decisione di terminare la produzione in Giappone della Crossrunner, alla fine di quest'anno quando entrerà in vigore una normativa sulle emissioni più stringente, anche l'ultima Honda di serie motorizzata V4 sparirà del tutto dall'offerta della Casa nipponica.
E dire che sul V4 Honda ha basato molto del suo successo e del suo prestigio a partire dalla metà degli anni Ottanta e che nell'era della MotoGP il suo motore V4 resta ancora il motore più vincente.
Anzi da quando Honda è passata alla seconda edizione della sua RC-V, passando dallo schema V5 al V4, si sono fatte sempre più insistenti le voci dell'arrivo di una nuova super sportiva di serie così motorizzata. Anche i piloti SBK la aspettavano, ma non è arrivata.
Tuttavia dal 2013 in poi ci sono stati diversi brevetti dedicati a nuovi propulsori V4 depositati da Honda.
Nel 2021 è stato registrato anche in Europa un V4 con accensione di una delle due bancata dei cilindri che viene attivata o meno a seconda del carico richiesto dall'acceleratore.
Una soluzione differente rispetto allo spegnimento già adottato ad esempio da Ducati, Harley-Davidson o Indian - che avviene soltanto alle soste al regime di minimo – perché si attiva anche in movimento a vantaggio del contenimento dei consumi e delle emissioni.
Un nuovo motore V4, sempre con angolo fra i cilindri apparentemente di 90°, è ora emerso da un altro brevetto registrato in Germania lo scorso mese di giugno.
La costruzione è molto diversa, tanto nel disassamento dei cilindri, quanto nella forma delle testate, ma soprattutto viene illustrato il sistema di variazione della lunghezza dei condotti di aspirazione gestita elettronicamente.
Come noto intervenire su questo parametro dell'aspirazione permette di modificare il riempimento dei cilindri al variare dei regimi favorendo la pienezza della coppia – e quindi l'erogazione della potenza - in un campo di giri più ampio.
Gli ultimi quattro a cilindri in linea Yamaha per R1 e R6 adottano un dispositivo simile, elettronico e non pneumatico.
Ora sappiamo bene che il veicolo su cui è montato il motore oggetto del brevetto è puramente indicativo, e potrebbe essere anche volutamente fuorviante. Ma resta il fatto che questa soluzione si presta al migliore sfruttamento delle prestazioni in chiave sportiva e quindi la moto del tutto simile a una RC213V, ma dotata di impianto luci, fa subito drizzare le antenne.
Un V4 è più costoso da produrre, ma oltre a poter offrire alcuni vantaggi prestazionali resta impagabile per carattere e su una super sportiva avrebbe ancora molto da dire, soprattutto per l'immagine legata alla MotoGP.
In fondo, in attesa di verificare la qualità Norton, perché lasciare ad Aprilia e Ducati il monopolio del V4?
Honda
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https://www.honda.it/motorcycles.html
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