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Rivanazzano Terme, Pavia, 3 Settembre. ISDE 2021 Italia. Manca solo la prova di Motocross sulla pista Valle Scrivia. Cassano Spinola ospita l’ultimo round di questa 95ma Sei Giorni internazionale di Enduro sorprendente, seria, elevata. Bella. Soprattutto bella. Con tutti i suoi difetti messi lì per esaltare le qualità (e a dire il vero con tutte le qualità ad evidenziarne i difetti). Ne riparliamo. Intanto il punto della situazione rapidamente, freddamente, rimandando certi commenti che alla viglia dell’ultimo impegno possano sembrare di cattivo auspicio. La prova di Cross è una specie di lotteria spettacolare che può cambiare le carte in tavola solo in virtù di un colpo di scena. No grazie, abbiamo ammirato la scena maestosa, non abbattiamola con dei colpi bassi. Andiamo con ordine e spuntiamo… la bozza di programma della cerimonia finale.
Quinto giorno. Cinque speciali invece di sei. Volevano cancellare la seconda, “tremenda” Monleale, e invece hanno tolto la prima Stellara, doppia quotidiana razione di spessa polvere e emblema aereo di questa ISDE 2020 del 2021. Comunque sia ci hanno fatto tutti il callo e, una volta archiviata la gara, oltre alla polvere sedimenterà anche l’esperienza di durezza. Un giorno ancora e uno che resta da giocare, ma il risultato non cambia. Anzi tende a fissare la realtà indiziale del primo giorno convertita in prova certa. Josep Garcia, KTM, spagnolo alla corte di Fabio Farioli, ha vinto quattro delle cinque Speciali ed è volato verso la quarta, chiara vittoria di giornata. Una volta vincitore e quattro piazzato, Andrea Verona, GasGas, italiano alla corte di Fabio Farioli, è l’eterno, ma magnifico, secondo assoluto di questa Sei Giorni, così come Mikael Persson, il finlandese cresciuto da “Miglio”, che non si schioda dal quotidiano, e finale, terzo posto. Ancora una volta, cinque italiani nei dieci, i tre che trascinano l’Italia del Trofeo e i due che guidano l’Italia del “Vaso”. Cinque Moto del Gruppo austriaco tra le prime cinque, e nei dieci, ma questo è quasi scontato, tutti i leader delle classi. Volendo essere pignoli, è strano che in testa alla E2 ci sia uno spagnolo, Garcia, a creare la dissonanza in quella che avrebbe potuto essere ininterrotta ed esclusiva lista italiana di gloria italiana! 😊
La Sei Giorni è una gara per Squadre di Nazioni. Come l’Olimpiade. Per cui quel che conta sono le graduatorie per Team Nazionali. Ovvio. E qui andiamo a nozze. Con il beneficio scaramantico di inventario. L’Italia di Verona, Cavallo, Guarneri e Oldrati ha vinto ancora, è la quinta volta consecutiva, fatturando la miseria di venti secondi agli spagnoli Garcia, Betriu, Sans e Guerreo, che cumulano ormai un debito di quasi 5 minuti e mezzo. Non è poco, il conto è ad un tempo salato per gli iberici e esaltante per i sovrani del Mediterraneo. La notizia spiacevole viene dai francesi, che hanno perso in un solo giorno Espinasse e Blanjoue, piombando così in penultima posizione. La bella notizia è che è arrivato il grande pubblico, a fiumi. Se si poteva calcolare un flusso medio di 5-6 mila spettatori al giorno, con il week end i numeri sparano ben pià in alto.
Junior. Come abbiamo più volte sottolineato, non è colpa nostra se gli uomini di Cristian Rossi non perdono un colpo, la musica non cambia neanche se si suona la marcia trionfale dei ragazzi del Trofeo Junior. Altro giro e altra vittoria di Macoritto, Morettini e Pavoni, e un altro minuto scarso ai francesi Le Quere, Fargier e Crick. Spagnoli e americani si sono sfortunatamente persi ieri. Altrettanto sfortunate, le italiane chiudono la classifica guidata largamente dalle americane Richard, Gutish e Gallegos.
Motocross. Una volta alla Sei Giorni c’era anche la prova di accelerazione. Pochi secondi di purissimo e urlante spettacolo. Non c’è più, peccato. Resta, invece, l’atipica conclusione sulla pista da Cross. Si finisce sul circuito Valle Scrivia di Cassano Spinola, Alessandria. Pochi minuti di adrenalina, poi il podio. I giochi sono praticamente fatti, non immagino uno scontro all’ultimo sangue tra Cavallo e Pavoni per l’alloro della E3 con il rischio di mandare a monte tutto quanto.
Team Moto.It. La conclusione di una Sei Giorni porta sempre un po’ di commozione. Questa sale a galla soprattutto alla fine del quinto giorno, quando effettivamente il grosso della fatica, della concentrazione e del rischio, è alle spalle e la prospettiva è quella di finire in bellezza con la “pratica” della pista di Motocross. Così abbiamo rischiato le prime lacrimucce. È stata una giornata non facile. Mani e culi sono all’ultimo lembo di epidermide e figurativamente portano i nervi allo scoperto. Giovanni Sommaruga ha concluso la sua quinta fatica e con quella si è abbandonato al crollo della tensione. La sua diretta dal paddock sembrava il monologo di un addio alle armi. Parlava di epilogo, di fine della gara. eppure manca ancora un giorno. Ha fatto un lungo elenco di ringraziamenti agli sponsor e agli amici, che coincidono. Sommaruga è stato bravissimo, e ha trascinato i compagni di Squadra di cui non dubitavo in un’impresa tutt’altro che scontata. Fontana non si è smentito neanche il penultimo giorno. Invulnerabile, Marco Aurelio ha fatto credere più volte di non riuscire a finire. Ci ha creduto nessuno, ma è pathos anche quello. Di Aimone dal Pozzo ci sarebbero un sacco di cose da dire. Due sole, per il momento. Ha fatto una figlia alla vigilia (beh non da solo) e ha inventato questa bellissima avventura, diventata una cosa tremendamente seria. Grandi!
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