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Carsoli, L’Aquila, 2 Agosto 2020. Il livello, già altissimo, è cresciuto ancora, i confronti non si contano, niente sembra più scontato e ogni giornata di Gara è una bella sorpresa. Questa potrebbe essere la breve ma non per questo meno eloquente scheda sintetica dell’Italiano di Enduro (Assoluti d’Italia a voler essere pignoli) del difficilissimo anno 2020.
Dopo il lancio tardivo della stagione e Carpineti, Reggio Emilia, il Campionato si è spostato in Abruzzo a… cercare rogna. Si diceva forse caldo, si dice caldo assoluto, quasi insopportabile. Di conseguenza polvere, e quindi qualche aggiustatina alle sequenze chiave per allineare il doppio evento (terza e quarta prova) ai tempi e ai contenuti di altissimo livello che ci si aspettava. È l’Italiano, è il “mundialito” dell’Enduro, probabilmente la massima espressione di un torneo nazionale, oggi.
Sorpresa e non, Wil Paul Ruprecht e Jarno Boano. Nel senso che si resta stupiti che un ventiduenne australiano al debutto nel nostro Campionato riesca a vincere intransigentemente per due volte di fila e a chiudere le due prove con un en plein che resterà negli annali. Non è la prima volta, tornando indietro nel tempo ci si ricorda facilmente di Campioni come Phillips o Merriman, e si sa che alla fine c’è anche una non scontata questione di adattamento da sistemare, ma non per questo l’evento è meno stupefacente. Non è, invece, una sorpresa o un problema, che la nuova stella del Sud sia stata “scoperta” e portata dall’altra parte del mondo dal talent scout ormai per definizione, ossia Jarno Boano. È forse un nuovo modo per definire il “team satellite”, e comunque la puntuale e perfetta quadratura del cerchio Beta che prova ad assicurarsi un’altra fetta di orizzonte.
Ruprecht ha vinto due volte sabato e due volte domenica, non a caso le prime due “linee” del serratissimo (anche troppo) programma di Carsoli. Quanto è bastato al giovane talento australiano per andare in testa e restarci fino alla fine sabato, e giocarsela con il solo Andrea Verona (TM) nelle due prime speciali per poi involarsi sicuro verso la seconda vittoria, domenica. Nessuno ha avuto niente da obiettare, ovviamente. Una doppia vittoria cristallina e perentoria come questa è quel genere di bene per la specialità che non di rado vira verso la leggenda, verso un nuovo eroe dell’Enduro. Grazie Jarno, bel lavoro!
Chi si aspettava una nuova battaglia tra Holcombe e Oldrati, nell’ordine alla guida dell’élite dell’enduro italiano… non è rimasto deluso. E non è stata una battaglia esclusiva tra inglesi e italiani, bensì una tipica doppia giornata del terzo incomodo. Fuori gioco Freeman domenica per una brutta caduta, sabato Holcombe, Beta, non è stato così lucido da dare valore assoluto alle sue quotazioni. Di tutt’altra natura la battaglia di domenica. Holcombe si è ripreso e ha chiuso al secondo posto assoluto, ma Thomas Oldrati, Honda, due volte terzo e una bella barba da vichingo, è riuscito a garantire quotidiana velocità e continuità, e così è ora il nuovo leader del Campionato. Peccato per Andrea Verona, che non è riuscito a dare un seguito degno di quella leadership della prima ora di domenica, altrimenti era guerra. Sono comunque tutti aspetti abbastanza consueti dell’Enduro, e valgono comunque la promessa di un Campionato molto combattuto e spettacolare.
Ruprecht, Verona, Oldrati, Holcombe. Non sono stati gli unici eroi della doppia gara di Carsoli. Lo sono anche Davide Soreca, Beta, Davide Guarneri, TM, autori di una doppietta nelle classi 250 2T e 300, e un grande Manolo Morettini, KTM, per la prima volta all’appuntamento con un doppio successo nella Junior. Belli, come abbiam detto, i duelli tra Verona e Oldrati per il primato della 250 4T, risolto con un “pareggio”, e bellissimo lo “scontro” tra Salvini, Honda, e Cavallo, Sherco, anche in questo caso finito sull’uno a uno e particolarmente spettacolare domenica con il bolognese (che recuperava una nuova lussazione alla spalla), in ritardo di appena 3 secondi. Belle vittorie anche per Montanari (KTM) e Mancuso (Fantic), 125, e per Spanu (Husqvarna) e Fabris (Fantic), Youth. Tutto questo per dire una cosa sola: bella (doppia) Gara!
Un po’ di pazienza, ora. Per la quinta e sesta prova, in programma a Darfo Boario Terme, Brescia, e a cura del Sebino, c’è da aspettare fino ai primi di ottobre. Nel frattempo il bell’Italiano si sposterà… sul Mondiale!
Carsoli, Gara 1, Classifica Assoluta.
1. RUPRECHT (BETA 300 2T) in 40'01.38; 2. VERONA (TM 250 4T) a 9.25; 3. OLDRATI (HONDA 250 4T) a 13.53; 4. SALVINI (HONDA 450 4T) a 30.02; 5. HOLCOMBE (BETA 350 4T) a 30.89; 6. GUARNERI (TM 300 2T) a 33.94; 7. WOOTTON (HUSQVARNA 450 4T) a 34.94; 8. FREEMAN (BETA 300 2T) a 39.60; 9. SORECA (BETA 250 2T) a 39.67; 10. LARRIEU (TM 300 2T) a 53.02; 11. MAGAIN (SHERCO 250 2T) a 57.85; 12. MORETTINI (KTM 250 4T) a 1'00.26; 13. CAVALLO (SHERCO 300 4T) a 1'03.37; 14. MACDONALD (SHERCO 300 4T) a 1'14.22; 15. PHILIPPAERTS (BETA 250 2T) a 1'18.15; 16. KYTONEN (HONDA 250 4T) a 1'19.25; 17. MACORITTO (BETA 250 2T) a 1'19.33; 18. PAVONI (BETA 300 2T) a 1'25.16; 19. SPANU (HUSQVARNA 125 2T) a 1'30.55; 20. MORONI (KTM 300 2T) a 1'32.83
Carsoli, Gara 2, Classifica Assoluta.
1 RUPRECHT (BETA 300 2T) in 39'58.67; 2. HOLCOMBE (BETA 350 4T) a 1.81; 3. OLDRATI (HONDA 250 4T) a 13.22; 4. CAVALLO (SHERCO 300 4T) a 19.94; 5. LARRIEU (TM 300 2T) a 21.50; 6. GUARNERI (TM 300 2T) a 21.65; 7. WOOTTON (HUSQVARNA 450 4T) a 22.19; 8. SALVINI (HONDA 450 4T) a 23.33; 9. MAGAIN (SHERCO 250 2T) a 28.74; 10. VERONA (TM 250 4T) a 36.22; 11. SORECA (BETA 250 2T) a 50.71; 12. MCCANNEY (HONDA 450 4T) a 1'07.28; 13. MORETTINI (KTM 250 4T) a 1'11.37; 14. BATTIG (HONDA 450 4T) a 1'16.93; 15. MARTINI (BETA 300 2T) a 1'17.20; 16. FACCHETTI (TM 300 4T) a 1'18.06; 17. MACDONALD (SHERCO 300 4T) a 1'19.02; 18. PAVONI (BETA 300 2T) a 1'19.62; 19. KYTONEN (HONDA 250 4T) a 1'27.38; 20. MACORITTO (BETA 250 2T) a 1'31.71