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Riotorto, Livorno, 14 Aprile. Sabato discreto, domenica brutto. Parliamo del tempo. Anche quest’anno la Primavera non l’ha fatta franca in Toscana, e il Campionato Italiano Motorally parte umido nella prima giornata di gara, e decisamente bagnato nella seconda. Riotorto è terra di clima mite e di carciofi da sballo (sentire Giacomo), ma questa volta hanno retto solo questi ultimi. Poco male, si dice che una buona parte degli “assistenti” abbia trovato il modo di passare il tempo gastronomicamente sotto le tende dei propri assistiti. E si dice anche, e si è visto, che quelli “veri” non si sono certo fatti intimidire. Organizzazione efficiente. Moto Club Pomarance con l’Associazione Sara Lenzi Pilota, per il 2° Motorally delle Colline Metallifere. Tracciato tosto… tostificato dal maltempo. Ecco le prime due giornate del Campionato Italiano Rally e Raid TT (quest’ultimo in verità prenderà il via a Maggio in Sardegna, in seno al nuovo evento Sardegna Rally Raid). 225 km il primo giorno, con due settori selettivi da 21 e 29 km, più corta la domenica ma non meno cronometrata. Piccola novità, un breve “fettucciato” entrambi i giorni, tipo di speciale atipica per i Rally ma buona per mettere in vetrina i Campioni della disciplina del road book. 300 partenti, ormai siamo alle liste d’attesa e magari presto agli esami di ammissione come a Medicina. Buon segno di vitalità, non c’è dubbio, Patron Antonio Assirelli può ben essere orgoglioso (e lo è, state certi).
Due giornate di gara, due diversi vincitori. Sabato sale in cattedra un giovanotto, Pietro Degiacomi, GasGas 250, Africa Dream Racing, che si permette di mettere dietro il Campione in carica Leonardo Tonelli, Beta 450 Dirt Racing, e Thomas Marini, Campione Raid TT 2024, ora Husqvarna 450 Team Solarys. Domenica si torna ai santi vecchi, vince Tonelli davanti a Mattia Capuzzo, KTM 350, Marini è ancora una volta terzo. Ma questo è solo l'1% del totale agonistico. Quindi diamo un’occhiata più sotto alla ricerca di belle cose. Si entra subito nel vivo perché quarto assoluto, in entrambe le giornate, è Jacopo Cerutti, con la Tuareg 660 del Team Aprilia GCorse degli infallibili fratelli Guareschi. Cerutti, già dominatore del Campionato G-1000 2024, si pone dunque come alternativa bestiale bicilindrica nella lotta contro la più agili e adatte monocilindriche. E naturalmente non è solo, perché ancora una volta gli avversari di lusso non mancano. In particolare, Alessandro Botturi, recentemente premiato atleta dell’anno al Gran Galà dello Sport di Castiglion Fiorentino, 10° e 7° con la Yamaha Ténéré 700, confidenzialmente la T7, e Antoine Meo, fenomeno da 5 Titoli di Campione del Mondo di Enduro ora ufficiale, sviluppatore e ambasciatore della Desert X Ducati che avanza anche in questo settore del Fuoristrada. Zio Antoine ha fatto divertire, spettatori e compagni di avventura, e ha chiuso con un 14° il sabato e un buon 11° la domenica.
Altre belle (e un po’ meno belle) notizie in ordine sparso. Ottimo Tommaso Montanari, raccolto quest’anno dal Team di Frankie Guerrini, Solarys, solo 13° sabato ma buon quinto domenica, i sempre sbalorditivi Mauro Uslenghi, Honda 250, e Andrea Mancini, Beta 430, che viaggiano ormai verso i 170 e hanno ancora tanta birra da vendere (non come il Frassini, ritirato un di’ e oltre i 70 l’altro), Matteo Manenti, Fantic, sfortunato un giorno e ottavo l’altro, il Dakariano Giovanni Gritti, nostro idolo assoluto, Honda 450, ottimo sabato e forfait domenica (ma i numerosi ritiri del secondo giorno sono del tutto accettabili, visto il tempo). Non abbian visto il forte crossover Dakariano moto-auto Maurizio Gerini (chissà che si è deciso a fare all’ultimo minuto), a proposito non abbiamo visto Paolo Lucci che ci aspettavamo (ma c’era il conterraneo Gioele Meoni), e non sappiamo che fine ha fatto Alex Salvini, l’anno scorso piombato con l’armata Fantic (che non si è più vista anche quella). Onnipresente la formazione simbolo di un modo di vivere l’avventura del fuoristrada, in ogni sua forma: MaremmaDakar. Lievemente sottotono Brezzi e Olivo, ma primo assoluto in entrambe le giornate di gara il menù Ulmi a base di alici sotto pesto, magnetico filo conduttore dei sottotenda di cui si parlava all’inizio.
Seriamente, super interessante è la Classe GPX. Questa è un’altra, recente storia. Supervisionata da Daniele “Dansan” Santini. Due stagioni e ha già un significato speciale nell’orbita del Motorally. Tablet, traccia, non sbagliare è più importante che andare veloci. 45 partenti (anche in questo caso il numero è chiuso). Vero futuro ormai radicato nel presente. Per i GPX cancellato l’ultimo passaggio sul fettucciato di domenica (sacrosanto, non ne potevano più), due diversi vincitori anche in questo caso. Luca Ghezzi, Yamaha 700 il sabato, e Marco Menichini, Aprilia 660 la domenica. Sui podi anche Mauro Zucca, Yamaha 700, e Antonio Polidoro, Ducati. Ancora abbondanza di vecchie glorie sempreverdi, Niccolò Pietribiasi, Kove, Campione 2024, Pierluigi Valentini e Cristian Lancellotti, Yamaha, Roberto Ungaro, BMW. Di questo ed altro si riparla tra meno di un mese, in Sardegna. La grande novità è il numero 1 di un evento dalla forte prospettiva internazionale: Sardegna Rally Raid, 16-18 Maggio, epicentro Alghero.
© Immagini Motorally Raid TT, Aprilia Media, Bottu Com
ASSOLUTA Giorno 1: 1. DEGIACOMI (GAS GAS 250) in 1:04'51.02; 2. TONELLI (BETA 450) a 4.23; 3. MARINI (HUSQVARNA 450) a 39.99; 4. CERUTTI (APRILIA 660) a 1'06.08; 5. CAPUZZO (KTM 350) a 3'11.35; 6. ROSSINI (HUSQVARNA 300) a 4'39.02; 7. GRITTI (HONDA 450) a 5'21.60; 8. MARTELOZZO (GASGAS 500) a 6'12.99; 9. GAVA (KOVE 450) a 6'26.70; 10. BOTTURI (YAMAHA 700) a 6'34.83; 11. DRUSIANI (YAMAHA 700) a 6'42.96; 12. ZANZI (KTM 350) a 6'50.26; 13. MONTANARI (HUSQVARNA 500) a 6'55.62; 14. MEO (DUCATI 900) a 7'22.39; 15. SASSOLI (BETA 300) a 7'25.11; 16. COLTRI (KTM 300) a 7'40.11; 17. USLENGHI (HONDA 250) a 8'13.79; 18. CABINI (YAMAHA 125) a 8'16.58; 19. MANCINI (BETA 430) a 8'16.76; 20. FERRARIS (HUSQVARNA 250) a 8'21.60
ASSOLUTA Giorno 2: 1. TONELLI (BETA 450) in 58'48.89; 2. CAPUZZO (KTM 350) a 46.94; 3. MARINI (HUSQVARNA 450) a 53.66; 4. CERUTTI (APRILIA 660) a 2'02.59; 5. MONTANARI (HUSQVARNA 500) a 2'57.31; 6. DEGIACOMI (GAS GAS 250) a 3'07.81; 7. BOTTURI (YAMAHA 700) a 3'07.97; 8. MANENTI (FANTIC 300) a 3'24.04; 9. DEGIACOMI (GAS GAS 300) a 3'41.91; 10. MARTELOZZO (GASGAS 500) a 3'52.48; 11. MEO (DUCATI 900) a 4'16.49; 12. MANCINI (BETA 430) a 4'39.89; 13. DRUSIANI (YAMAHA 700) a 4'47.42; 14. COLMAGRO (BETA 300) a 4'56.55; 15. ROSSINI (HUSQVARNA 300) a 5'03.12; 16. CABINI (YAMAHA 125) a 5'25.74; 17. GAVA (KOVE 450) a 5'27.77; 18. MEONI (KTM 790) a 6'25.06; 19. CIUTI (BETA 300) a 6'28.49; 20. SALUCCI (FANTIC 125) a 7'05.60