LEGO® Vespa 125. Due Storie

Presentato al Museo Piaggio di Pontedera il set LEGO® Vespa 125 anni ‘60, 1106 pezzi di storia di due tra i Marchi più amati a tutte le età. Insieme la Lego Vespa in scala 1:1 realizzata da Riccardo Zangelmi
25 febbraio 2022

Pontedera, 24 Febbraio. È Vespa. No, è Lego. È Lego. No, è vespa. È Vespa 125 Lego. Ecco cos’è. Prima mondiale globale a casa Piaggio per l’ultimo prodotto della creatività Lego, la Vespa 1960s nell’ispirazione del re dei mattoncini, Lego appunto. Ma la faccenda non è così semplice.

90 anni fa, Billund, Danimarca. Ole Kirk Christiansen fonda LEGO. Il primo LE, LEgt (gioca) GOt,  (bene) è una paperella di legno con le ruote e un filo. Il divertimento per i bambini è portarla a spasso. Dieci anni dopo i primi mattoncini, altri dieci ed ecco la forma definitiva in plastica. 60 anni fa quello che è, oggi, il più grande produttore di giocattoli al Mondo sbarca in Italia. La storia di una vocazione chiarissima per la felicità dei bambini si amplia e amplifica all’infinito.

E si complica. Perché i bambini diventano grandi e i mattoncini passano dai padri ai figli. E poi ritornano agli adulti, ai nonni. Insomma, sotto mentite spoglie, passione e hobby, il fenomeno del bambino a vita vive e rivive nell’eterna infanzia di Lego.

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Un’altra storia è a noi più vicina e nota. Anche Piaggio parte dal legno, nel 1882. Due anni dopo Rinaldo figlio di Enrico schiaccia il piede sull’acceleratore, passa dal legno all’acciaio, dall’ebanisteria all’arredamento navale e quindi alle carrozze ferroviarie. Arrivano le competenze meccaniche e metalmeccaniche e l’espansione nei settori nautico e aeronautico. Il centro delle operazioni si sposta dalla Liguria alla Toscana, a Pontedera nascono fabbriche e la prima compagnia aerea commerciale. A farla telegrafica l’espansione diventa epopea industriale. Fino allo stop della fine del secondo conflitto mondiale, 1945. Un anno dopo Corradino D’Ascanio, ingegnere e genio abruzzese di Popoli “naturalizzato” pisano, stende sul tavolo il progetto di una motocicletta che Enrico Piaggio porta di corsa all’ufficio brevetti, e che battezza con il nome di Vespa. E questa è un’altra storia che fonde ingegno, mobilità e lifestyle e che, a quanto pare, non avrà mai fine.

Bene, il 24 Febbraio, al Museo Piaggio di Pontedera (visita consigliata fino all’obbligatorietà), Lego e Vespa celebrano l’eccellenza del Made in Italy. Per la verità a me pare piuttosto la fusione di due forme di genio complementari che abbracciano una larga area dell’esperienza umana. L’evento di presentazione, questo sì, è un doppio gioco di passioni… per tutte le età.

È fuor di dubbio che il Progetto set LEGO® Vespa 125 celebri l’avanguardia ingegneristica e stilistica di Vespa, ormai tradotta in tutte le lingue del Mondo in un fenomeno culturale e di eleganza. È d’altra parte altrettanto vero che, ispirato a cotanto originale, il modellino in mattoncini LEGO rappresenta a sua volta una evoluta inclinazione ludica, così tanto intergenerazionale da intridere un prodotto di una forma descrittiva di cultura particolarmente avvincente.

Disponibile dal 1° marzo, il set Lego Vespa 125 è composto da ben 1.106 pezzi, casco, cestino e mazzo di fiori compresi, e spinge l’attenzione storica fino ai particolari. Ruota di scorta e sacca, cofano motore rimovibile, manubrio e ruota sterzanti, cavalletto, una nuova palette colori. L’insieme sottolinea con i dettagli un messaggio di esclusività della realizzazione.

Se poi non bastava il clamore dello sposalizio Vespa-Lego, ecco che al vernissage del modellino serie 10298 viene presentata anche la significativa Vespa Lego scala 1:1, opera realizzata dal LEGO Certified Professional Riccardo Zangelmi e che fino al 3 marzo sarà “guidabile” a Milano in via Montenapoleone, centro di partenza per una serie di iniziative e variazioni sul tema, compresi un concorso a premi e un tour italiano a tappe cui parteciperà, almeno nelle prime fasi, anche l’originale. È la Vespa 125 dei ’60 che ha ispirato Florian Muller, Senior Designer del Gruppo LEGO, insieme a Marco Lambri e ai ragazzi del Piaggio Group Design Center.

Da Automoto.it