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Intervistati alcuni dei cinque piloti del team ufficiale HRC in partenza per l'Argentina (Joan Barreda, Jeremias Israel e Laia Sanz) chiudiamo il cerchio con Martino Bianchi, general manager del team HRC Honda impegnato nei rally.
Bianchi è arrivato alla HRC meno di due anni e in questo periodo la sua squadra ha raccolto importanti risultati: «Abbiamo vinto molto, ma ci manca l'obiettivo più importante, la Dakar». Per affrontare la quale, la Honda HRC ha allestito una nuova moto, una curatissima CRF 450 Rally che ha raccolto l'esperienza dell'edizione precedente della gara sudamericana. «Per noi è un impegno grande e c'è una grande motivazione. E' un progetto molto importante per HRC che non smette di farci provare cose nuove. I tecnici giapponesi la considerano come la base per lo sviluppo dei futuri modelli di serie dedicati al grande pubblico. E' presto per dirlo ma tutto quello che si sta facendo andrà sicuramente utilizzato, magari in una moto in vendita derivata dall'ufficiale o in uno speciale kit. Lo ripeto, la nostra moto è ritenuta un importante banco prova, ha tanta elettronica, tanta tecnologia».
Cinque piloti non saranno facili da gestire. Ricordiamo che sono stati confermati il portoghese Helder Rodrigues, Pilota della “prima ora” del ritorno Honda sulla scena della Maratona sudamericana dopo un quarto di secolo, insieme allo spagnolo Joan Barreda e al portoghese Paulo Gonçalves, risultati principali della campagna acquisti quasi clamorosa della nuova gestione del Team. La squadra quadra conterà quindi anche sull’apporto di Jeremias Israel e di Laia Sanz.
«Ho preferito piloti giovani rispetto ad altri super esperti. Stanno crescendo e stanno migliorando, magari a volte vanno tenuti un po' freno proprio perché sono giovani...».