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Il Mondiale di Enduro, o EnduroGP, ha programmato la sua ripartenza. Meglio dire partenza, perché sinora non una delle otto prove in calendario è stata disputata. È il destino dell’Enduro, sia in Italia che nel Mondo, ovvero di essere stata la prima disciplina del fuoristrada a chiudere le porte al CoViD-19. Difficilissimo riprogrammare una stagione per la quale si era lavorato molto e tra le mille difficoltà imposte da una disciplina non sulle prime pagine dei quotidiani. ABC Communication, cioè i Promoter Alain e Bastien Blanchard, avevano stilato un programma stagionale molto interessante, e il difficile è stato recuperarne l’essenza in un contesto temporale compresso e tuttora difficile.
Si riparte, dunque, dal Gran Premio di Francia, a Requista, Sud del Paese tra Tolosa e Montpellier, e si riparte sulla data originale del week end del 18-20 settembre.
La bella sorpresa arriva con la seconda gara mondiale del nuovo programma. È il “vecchio” Gran Premio d’Italia a Spoleto, inizialmente fissato a Giugno e poi rinviato, che ora trova il suo posto nel calendario bis del 2020 nel successivo week end dal 25 al 27 Settembre.
Il Mondiale passa poi in Germania e conferma l’appuntamento con il mitico Enduro di Zchopau già originariamente fissato tra il 18 e il 20 di Ottobre.
L’EnduroGP tedesco avrebbe dovuto chiudere la stagione, e invece il programma vene ridisegnato con un prolungamento della stagione corta che proietta i Gran Premi iberici, Spagna e Portogallo, direttamente al gran finale.
Il Gran Premio di Spagna verrà dunque disputato a Lalin, Ovest in Galizia, tra il 6 e l’8 Novembre, mentre il week end GP conclusivo è fissato 300 chilometri più a Sud nella Zona di Oporto, a Marco de Canaveses, nei giorni 13, 14 e 15 Novembre.
In conclusione il nuovo calendario perde per strada gli interessanti Gran Premi di Ungheria, Estonia e Svezia e cambia leggermente l’ordine… meteorologico delle Prove, che potrebbe influire sulle caratteristiche delle singole gare.
È chiaro che la situazione generale è tutt’altro che chiara e definitiva e che potrebbero intervenire ancora nuovi fatti a modificarla. È importante notare che il nuovo calendario mantiene, seppure nella sua forma obbligatoriamente ridotta, quei contenuti in grado di rendere attendibile l’assegnazione dei titoli mondiali.