Mondiale Hard Enduro. Abestone: è 3 su 3 per Lettenbichler, KTM

Dopo Xross e Erzberg, Manuel Lettenbichler vince anche Abestone. Billy Bolt, l’inglese Campione in carica e… del Mondo, è secondo dopo un grande avvio. Terzo lo spagnolo Mario Roman. Straordinario Matt Green, astro nascente in testa al Mondiale Junior
11 luglio 2022

Abetone, Toscana, 10 Luglio 2022. Red Bull Abestone è la 4a Prova del Campionato del Mondo Hard Enduro. Abestone va in scena all’Abetone sull’arco di crinali e di valli mozzafiato che collega la più famosa stazione sciistica dell’Appennino Tosco-Emiliano con l’adiacente Val di Luce. Abestone è uno sfondo di natura sontuoso, spaziale, è gara figlia di una formula per molti versi esclusiva. La classe dei… fuoriclasse e la trasfusione costante di idee e input geniali da parte del Promoter WESS, che ha dato un’impronta straordinaria al neonato Campionato del Mondo e alle singole gare che già esistevano fuori dal torneo iridato, fanno il resto.

Naviga su Moto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Tre giorni di evento, Gara, escursione, festa all’Abetone. Abestone è l’unica Gara al mondo che può, deve essere seguita a volo d’uccello, magnificamente raccolta e sviluppata su un tracciato di piste da sci, pietraie e boschi sottinteso agli impianti di risalita delle stazioni invernali implicate. Non a caso la partenza della Gara, quest’anno, è stata data tra le stazioni di arrivo in quota dell’Ovovia e della Seggiovia della Val di Luce, praticamente in cielo. Non a caso paddock, preliminari e la Gara-spettacolo del sabato sera, denominata Straight Rythm, tutto è centrato sulle stazioni a valle del comprensorio.

Qualifiche, in due turni. È lo spartiacque che decide chi va alla finale assoluta, diciamo il Gran Premio di Abestone. 30 concorrenti selezionati, gli altri vanno alla finale di consolazione, o finale B. In tutto circa 150 partenti. Lo Straight Rhythm di tronchi e ostacoli la sera della vigilia e le due finali la domenica. Le qualifiche scorrono fluide e selettive, nessuna sorpresa sul tracciato di Enduro, i big passano tutti. La sommatoria di tempi migliore è quella di Billy Bolt, Husqvarna, che è il campione in carica, il detentore, seguito da Manuel Lettenbichler, KTM, e da Dominik Olszowi, GasGas.

Primo degli italiani Sonny Goggia, GasGas, passa anche Ramon Bregoli, KTM, e l’ultimo dei 30 ammessi alla finale A è Thomas Hechter, GasGas, che curiosamente è anche l’ultimo nome della lista dei 146 partenti… ma evidentemente non l’ultimo arrivato. Poi si azzera tutto e si va allo Straight Rhythm serale, 8 scontri paralleli a eliminazione diretta sul piazzale della Val di Luce, per decidere l’ordine di partenza della finalissima. Da capo e qualche rischio evidente, gratuito, di troppo, immolato all’altare dello spettacolo. Ancora Billy Bolt, nonostante un cappottone, questa volta davanti a Alfredo Gomez, GasGas. 3° e 4° posto per Lettenbichler e Karlsson, KTM. Anche Michael Walkner a testa in giù, ma il fratellino del Dakariano Matthias se la cava.

Domenica. Prima la Finale B, al mattino, 4 gruppi per 4 medaglie. Oro a Oscar Kaczmarczys, Argento a Federico Bernardoni, Bronzo a Michele Pradelli e medaglia di Ferro a Raphael Valtier. Quindi, finalmente, l’evento clou: Finale A Liqui Moly, che è sponsor e supporter storico. 2 giri per una tabella di marcia da 5 ore. Ma l’Hard Enduro dipende molto dal clima e dalle condizioni del terreno, e quando fa bello come in questo caso non si può immaginare, né tanto meno calcolare, quanto possono essere rapidi i fuoriclasse della specialità. Morale, Manuel Lettenbichler vince dopo poco dopo più di 4 ore di percorrenza. Si parte uno alla volta, nell’ordine decretato dallo Straight Rhythm, 30 secondi di intervallo per i primi 10. Peccato, il fascino della partenza in linea è un’altra cosa.

Non è Billy Bolt, partito a testa bassa e travolgente nelle qualifiche, e non è la sorpresa Alfredo Gomez promettente secondo nello Straight Rhythm. Insomma, per l’inglese le cose non funzionano come lo scorso anno, quando non si fece mancare nulla vincendo tutto, qualifiche e gara. Anche perché alla fine una caviglia e un polso massacrati finiscono per battere cassa. Dunque, assente alla Minus 400, gara inaugurale del Mondiale Hard Enduro 22 in Israele, perché ancora convalescente dopo l’intervento chirurgico al menisco del ginocchio sinistro, dalla successiva Xross Manuel Lettenbichler, detto “Mani” per distinguerlo da “Letti”, che è il padre firmatario del cromosoma vincente, non perde più un colpo. Vince in Serbia, vince in Austria, e si incarica di fare l’andatura anche all’Abetone. Più che un ritmo, Mani batte la marcia infernale dell’attacco inesorabile, sicuro, elegante.

Alla fine del primo dei due giri la situazione è chiara, ma non ancora “drammatica”. Lettenbichler è passato al comando a tre quarti del giro e per gli inseguitori, principalmente Bolt e Gomez,  sembra poterci essere ancora un filo di speranza. Ma non è così. Lettenbichler scende sicuro dall’Ovovia, attraversa Minestrone, Cannibalex, Ibex Line, il Tunnel, il Fossone, il Sottomonte, insomma i punti di riferimento o più spettacolari della gara di Michele Bosi, e si presenta al traguardo della Val di Luce da solo. Più che una vittoria è un trionfo, da come sorride sembra quasi facile. Bolt, Roman e Gomez arrivano alla spicciolata staccati, e finalmente si può comporre il podio finale. Lettenbichler, KTM, Bolt, Husqvarna, Mario Roman, Sherco. Aggiungerei Gomez, GasGas, quarto e ultimo dei concorrenti a pieni giri.

La gara più sorprendente, quasi commovente, è quella di Mario Roman. Partito molto indietro, lo spagnolo di Sherco irrompe al terzo posto al termine di un recupero furioso. Dopo Gomez, tutti gli altri sono classificati a un giro. Il nostro idolo è il primo di questi ultimi, Matt Green, quinto assoluto. Si tratta del Pilota di Marco Rigo, sudafricano, 21 anni e già ottavo assoluto degli otto all’arrivo dell’Erzberg, che batte la grancassa del Mondiale Junior a punteggio pieno e che, ormai, è nel ristretto gotha dell’Hard Enduro Mondiale. Sesto assoluto è il senatore Graham Peter Jarvis. Rispetto! Sonny Goggia è nei dieci, ma sparisce in fondo alla classifica. Penalità?

Matt Green. È stata una gara pazzesca, quasi brutale. Una sezione difficile dopo l’altra. Stavo bene e ho cercato di tenere alto il mio ritmo, il che mi ha aiutato a “tenere” nell'ultimo giro. Sapevo che Graham Jarvis era dietro di me, e questo è bastato per continuare a spingere fortissimo. Concludere quinto assoluto è incredibile. Io e il Team abbiamo lavorato duramente, di slancio e passione, anche di sacrificio. Marco Rigo merita questo!"

Situazione Mondiale. Dopo 4 delle 8 prove previste per il Campionato del Mondo Hard Enduro 2022, in testa con 62 punti è ancora Billy Bolt, che peraltro non ha ancora vinto una prova e conserva un vantaggio di appena 2 punti. Manuel Lettenbichler, alla terza vittoria consecutiva dopo Xross, Erzberg e Abestone, sale al secondo posto. Terzo è Mario Roman, 58 punti. Il prossimo appuntamento è con l’Hard Enduro Rally Monstre Red Bull Romaniacs, 26-30 Luglio.

 

© Immagini Red Bull Content Pool – Future7Media - HEWC – KTM – Husqvarna – GASGAS

Red Bull Abestone. Classifica Finale Assoluta.

1. Manuel Lettenbichler (KTM) 2 giri, 4:13:29.553; 2. Billy Bolt (Husqvarna) 2 giri, 4:22:19.280; 3. Mario Roman (Sherco) 2 giri, 4:22:19.280; 4. Alfredo Gomez (GASGAS) 2 giri, 4:51:33.621; 5. Matthew Green (KTM) 1 giro, 2:37:23.413; 6. Graham Jarvis (Husqvarna) 1 giro, 2:46:30.811; 7. Michael Walkner (GASGAS) 1 giro, 2:58:33.425; 8. Teodor Kabakchiev (KTM) 1 giro, 2:43:10.486; 9. Eddie Karlsson (KTM) 1 giro, 2:55:13.221; 10. Jonathan Richardson (Husqvarna) 1 giro, 3:17:29.732…

Campionato del Mondo Hard Enduro. Situazione dopo 4 Prove.

1. Billy Bolt (Husqvarna) punti; 2. Manuel Lettenbichler (KTM) 60; 3. Mario Roman (Sherco) 58; 4. Alfredo Gomez (GASGAS) 47; 5. Graham Jarvis (Husqvarna) 40…

Argomenti

Caricamento commenti...