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Paolo Magri è la bandiera del recupero e del rilancio di ANCMA, nonché l’autografo in calce alla gestione di EICMA in un momento difficilissimo. Presidente eletto a gran voce dal plebiscito e alla terza stagione di incarico, ha affrontato e attraversato con una formazione di fuoriclasse uno dei periodi più difficili della nostra storia, non solo di appassionati Motociclisti.
Rimboccate le maniche ha affondato le braccia e i denti nella melma, scavato, ripulito e dato nuove e solide fondamenta all’Associazione dei Costruttori. Il primo frutto del rinvigorito fusto di quercia è la solida riuscita di un improbabile Salone andato in scena in tempi improbabili.
Naturalmente nel frattempo il “fronte” delle perturbazioni, invece di ridursi, si è esteso. C’è la più stupida delle guerre, così stupida che rischia di diventare fatale per l’umanità, e comunque sicuramente estremamente nociva per la sua salute, e c’è l’infinita persistenza, ora in fase di apparente effetto coda, del flagello della pandemia. Un guaio dietro l’altro tenuto insieme dalle secrezioni malefiche di eventi che si sono tradotti in crisi, disagi, impoverimento e sfaldamenti della struttura sociale e delle unità, singole o collettive, che la compongono.
Ci piacciono le Motociclette, è una delle nostre passioni, e arrivano gli incentivi. Per un momento siamo distratti da una prospettiva favorevole, felice. Sconti, rimborsi, invito all’elettrico, possibilità di rinnovare la nostra Moto a benzina.
Passato l’entusiasmo iniziale comincia la marcia nella boscaglia della burocrazia e delle normative, delle regole per ottenerli. Non è propriamente una giungla ma anche la boscaglia è intricata, e l’avanzata verso il risultato è disseminato di ostacoli e incognite.
Il Governo ha stanziato 15 milioni per invitare all’elettrico, e 10 per rinnovare l’endotermico. Per quest’anno, ma il programma è triennale. Un primo filtro viene inevitabilmente dal budget totale messo a disposizione dei cittadini, un secondo dal tetto dell’opportunità, un terzo dalle condizioni. I 15 e dieci milioni, il primo, da 2.500 a 4.000 euro per dossier, il secondo, una rottamazione in caso di benzina e sei mesi per concludere l’affare, tra le voci di rilievo del terzo filtro. Si parte pubblicamente con l’apertura del portale il 25 Maggio, e arrivare al momento del click finale non è come registrarsi a Moto.it…
Comunque sia, il fenomeno Incentivi Moto deriva dal modello Incentivi Auto e si inserisce in una situazione non facile. Il mercato della Motociclette, contrariamente a quello delle Auto, tira, e vari tipi di influenza, tra quella asiatica, fanno sì che non ci siano abbastanza Moto nelle vetrine dei concessionari e nei magazzini degli importatori.
Tempi lunghi e incertezza, ma caparra necessaria comunque e quasi ovunque. Gli appassionati si chiedono se ce la faranno, i Concessionari se era il caso (visto anche che per sbloccare l’operazione è necessario che intervengano con uno sconto del 5%, pur con i saloni vuoti). Anche dall’Industria, che dovrebbe essere uno dei beneficiari di default, non sono arrivate manifestazioni di particolare entusiasmo.
Chi costruisce qui da noi subisce i rallentamenti provocati da vari impasse ormai noti, e forse abusati o presi come pretesto: dal costo dei trasporti alla crisi dei chip, dall’incertezza di frontiere instabili alla crescita smodata del prezzo dei carburanti. Tante belle sorprese che rallentano o rendono intermittenti gli approvvigionamenti e, quindi, il completamento dei pezzi sulle linee di montaggio.
E questa è la ragione per cui, noi quattordicenni con la febbre alta per la Motocicletta “quasi regalata”, ci agitiamo in cerca di risposte per accelerare la… fretta. E per questo torniamo da Paolo Magri, per avere dall’esperienza e dalla collaudata matrice del personaggio che stimiamo e di cui ci fidiamo ciecamente, per inciso Casco Rosso per codice genetico territoriale e passione, se non delle risposte, che sono ancora impossibili, almeno un orientamento più preciso su quello che accadrà.
Grazie Mille!
© Immagini Moto.it, Arosio, PB