Rally-Raid. Transanatolia: De Soultrait a un giorno dalla gloria

Rally-Raid. Transanatolia: De Soultrait a un giorno dalla gloria
Penultima Tappa del Transanatolia “Dieci”. De Soultrait allenta un poco la “morsa” e controlla. Botturi vince il round con Cerutti per la terza posizione. Il Rally si avvicina al Mar Nero. Tampone a fine Tappa
22 agosto 2020

Abant, Turchia. Il TransAnatolia del decennale è a un giorno dall’epilogo. Neanche la penultima tappa è riuscita a dare alla classifica una connotazione differente dal tema che accompagna il film della corsa dal suo inizio. Xavier de Soultrait continua a macinare chilometri e avversari, e solo in superficie al suo attacco che dura da sei giorni offre l’impressione di aver mollato la presa. Leggermente, di poco e per poco, come per tirare il fiato prima del gran finale che può offrirgli l’occasione di un importantissimo step di carriera.

È chiaro che Van Beveren non può più fare niente. La sua corsa attiva è contenuta nell’amministrare il pur eccellente piazzamento, ma di attacco al “collega” ormai non si parla più. La ragione per cui il dio delle sabbie del Touquet continua a mantenere viva la pressione sul Rally è la protezione della propria posizione dall’eventuale attacco di Cerutti. La possibilità che l’italiano si materializzi davanti al francese è remota, ma non ancora esclusa a priori.

 

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Jacopo Cerutti, infatti, è in forma eccellente e corre commettendo pochi errori, e la “birra” del Transanatolia in questo frangente finale è nel confronto diretto per la conquista del terzo posto, che vede Cerutti e Botturi gomito a gomito.

Alla fine della sesta Tappa Botturi, secondo di giornata, ha avuto la meglio su Cerutti, questo significa che quest’ultimo ha un vantaggio di posizione da difendere nei poco più di cento chilometri di Speciali che portano al podio finale di Sile. D’altra parte i cinque minuti scarsi che Botturi dovrebbe recuperare non sono un ‘impresa impossibile per il Gigante di Lumezzane che ha ritrovato il suo micidiale smalto di combattente puro. Nulla da aggiungere, il doppio duello tra i francesi e gli italiani è il leit motiv del Transanatolia del decennale.

Anche alle spalle dell’”impostato” quartetto di testa la situazione generale non presenta alcun movimento di rilievo. Il Rally corre come su un binario e si tiene alla larga da pericolosi colpi di scena. Gerini quinto, Lucci sesto, Chapelliere settimo. Ogni giorno che passa abbassiamo il cappello sulla corsa di Andrea Rossi che con una Multistrada sta facendo faville, ogni giorno ci inchiniamo alla perseverante determinazione di Francesca Gasperi.

Ogni giorno, insomma, il Transanatolia si conferma Rally solido. L’unico evento “occidentale” che ha potuto, per il momento, infrangere la barriera del CoViD-19 diventa un appuntamento di riferimento.

A proposito, alla fine della sesta e penultima tappa tutti i concorrenti sono stati sottoposti al test del tampone. Una regola imposta dalle circostanze, che tuttavia testimonia della serietà con cui l’Organizzazione di Burak Büyükpınar si allinea alla necessità della massima attenzione sul tema. Questo ha voluto dire, per tutti, fare le ore piccole all’ospedale, poco male.

Ultima Tappa nel mirino del Transanatolia, poche ore per decifrare completamente il rebus, abbastanza facile in verità, della Corsa.

 

Dai nostri inviati sulla pista.

Francesca Gasperi, la Detentrice.

Tappa lunghissima, difficile ma molto, molto bella. Di tutto, scenari da favola, foreste intricate, allunghi in fuoripista, sassi, sì, molti sassi. Ce l’abbiamo fatta e sono stra-contenta. Oggi, però, vi voglio raccontare un aneddoto particolare. Con l’incidente di inizio gara, devo ammetterlo, non sono stata troppo bene. Caviglia gonfia, ginocchio dolorante, insomma ho dovuto stringere i denti. Da giorni una simpatica signora dell’organizzazione, con due occhi che trasmettono un’umanità meravigliosa, mi manifestava la sua preoccupazione e si offriva di intervenire in mio aiuto proponendomi un massaggio. Un po’ per il poco tempo, un po’ perché sui Rally hai sempre la testa da un’altra parte, avevo rifiutato cortesemente. Oggi, finalmente la circostanza si è presentata in modo più favorevole e ho risposto alla sollecitazione della signora. La signora prende un secchio d’acqua bollente, ci infila il mio piede per un minuto, poi mi tasta con le mani insaponate evidentemente alla ricerca di un punto. Una volta trovato inizia a premere, poi mi muove sistematicamente il piede facendo lavorare la caviglia. Dopo poco mi dice che sono a posto, che posso andare. Oh, non ci crederete, la caviglia si è sgonfiata, non mi fa più male, cammino senza dolore. L’anziana signora è stata un toccasana!”

 

© Immagini Transanatolia Rally

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