Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Haymana, Turchia. Nonostante il ruolo di lepre e di apripista, Xavier de Soultrait sta caratterizzando con un’impronta di grande velocità il Transanatolia del decennale. Il francese, in forma olimpica e perfettamente a suo agio sulla Husqvarna, sta infatti imponendo agli avversari un ritmo pressoché insostenibile. Vero è che la pressione continua è un fattore di rischio, ma è vero altresì che De Soultrait ha nelle sue corde un ritmo “assoluto”, e quasi incapace di darsi un momento di respiro finisce per fare una differenza sostanziale.
Una speciale a testa per il trio di… testa, De Soultrait, Botturi, Van Beveren, ma quando Xavier vince è per distacco, e quando perde è di misura. Il che si traduce nel Rally perfetto in un Transanatolia che ancora non lo è del tutto.
Bellissimo, un percorso che lascia di stucco, la grande atmosfera della corsa in linea che è avventura ed esplorazione. C’è anche la firma di Jordi Arcarons sul tracciato, e nell’estro creativo del leggendario Pilota catalano finisce per rimanere anche qualche errore indotto nella stesura del roadbook. Anche oggi. Così si discute. Ma non troppo animatamente. Il piacere dell’ambiente mitiga, e di molto, le rivendicazioni e la fame di “giustizia”. Del resto il giudice è… giusto, e le cose vanno quasi automaticamente al loro posto.
Ancora tre prove speciali, ma con la seconda di sette tappe si inizia a fare sul serio. La prima e la terza sono di media lunghezza, 26 e 55 chilometri, quella centrale, con le sue 155 pietre miliari, è di quelle, su questi terreni, che lasciano il segno nei polsi. È la Speciale di Botturi dopo l’errore indotto dal road book della prima prova. De Soultrait ha messo fieno in cascina vincendo la prima, Van Beveren ha lanciato n messaggio di riscossa imponendosi nella terza.
La classifica non si muove. I due francesi in testa, quattro italiani, Botturi, Cerutti, il “detentore” Gerini e Lucci all’inseguimento. Botturi e Cerutti i più pericolosi, molto vicini e a tre minuti dal leader. Il Rally è ancora lungo.
Il Rally di Burak Büyükpınar piace. Correre finalmente nella natura, liberi di spaziare dopo tanto tempo, evidentemente piace moltissimo.
Dai nostri inviati sulla pista.
Maurizio Gerini, il Detentore
“Oggi un freddo cane, sulle montagne a 1.200 metri l’estate non ce la fa a imporsi. Paesaggi, piste stupende, ma ci siamo dovuto attrezzare. Per fortuna abbiamo potuto acquistare un… piumino. Rally molto bello, roadbook al momento perfettibile. Ieri ci siamo “persi” io, Van Beveren e Lucci. Colpa di nessuno, ma tant’è, percorso modificato a causa di un cantiere. Seguite le fettucce, ci dicono, ma nel cantiere era pieno di fettucce, così ci siamo confusi. Il personale non ci ha potuto aiutare. Siamo finiti sull’asfalto. L’organizzazione ha rimediato alla sera, e così è stato oggi. Siamo in mezzi ai campi, ieri foreste come in Toscana, oggi piste più veloci. Un mese fa mi sono operato al polso. Ci sto attento a guido spesso old style, seduto, per risparmiare il braccio. Va tutto bene, stiamo tutti molto attenti al CoViD, gli organizzatori hanno messo in piedi uno schema di prevenzione serio. Avanti tutta, tutto bene!”
Francesca Gasperi, la Detentrice.
“Super mega hotel dopo una notte all’addiaccio. Il Transanatolia ci mette alla prova e ci premia. Come mi sta andando? Bene e male. Male perché ieri sono stata fermata da un incidente. La moto si è spezzata in due (telaietto posteriore) e non ho potuto proseguire. Bene perché non mi sono fatta niente e perché il pubblico turco presente lungo la pista mi ha coccolata, stra-viziata. Quando è arrivata l’assistenza a recuperarmi quasi… ci sono rimasta male. I turchi sono sempre gente molto speciale. Gentili, disponibili, curiosi. I mitici di Evasioni, Luca e Fernando, hanno rimesso tutto a posto e ho potuto concludere la tappa di oggi. Percorsi belli, molto vari. Ci hanno promesso… altro freddo!”
© Immagini Transanatolia Rally