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Paul Ricard, Le Castellet, Marzo 2025. L’Emittente francese TF1+, per la sua trasmissione Automoto, ha preso il Campione del Motorsport più rappresentativo del suo Paese e lo ha teletrasportato in un ambito del tutto diverso dal contesto per cui Sébastien Loeb è conosciuto in tutto il Mondo. Si parte dal fatto che forse non tutti sanno che il 9 volte Campione del Mondo WRC, poi Campione del Mondiale Rallycross e Extreme E ed ora a tempo pieno alla Dakar con il Sandriders Team di Dacia, ha iniziato, come altri fuoriclasse, con i motorini. Con le due ruote insomma. È la svolta, perché inizialmente tutti pensavano che Loeb avrebbe avuto un futuro come ginnasta, disciplina che continua a rappresentare con il salto mortale all’indietro ogni volta che sale su un podio. TF1 e Yamaha hanno proposto al 51enne fenomeno “globale” di sperimentare una originale sliding doors riportandolo ad un bivio delle sue origini motoristiche.
Salire su due ruote non era una novità per lui, e come ammette lo stesso Loeb, se avesse iniziato con una Moto da Gran Premio forse oggi il suo curriculum agonistico sarebbe non meno unico ma differente. E del resto in Patria Loeb ha un Maestro di “interscambio” di disciplina motoristica in Stephane Peterhansel, prima campione ciclista BMX, poi Mondiale di Enduro, infine recordman della Dakar, prima in Moto e poi in Auto. Insomma, tornando a noi, TF1+ e Yamaha si sono messi d’accordo, hanno coinvolto il circuito di Le Castellet, quello del Bol d’Or, e con il realizzatore della speciale tuta di pelle che un giorno magari sarà rarissima ad un’asta record, e hanno fatto salire Sébastien Loeb in sella a una Yamaha R1 GYTR, il top della gamma filo-racing della casa giapponese, una bestia progettata per il circuito, 215 CV e 172 kg di peso, combinazione esplosiva.
Sull’asfalto del Paul Ricard Sèbastien Loeb ha fatto qualche giro di prova, poi ha iniziato a spingere e a consumare saponette sull’asfalto. Dopo un po’ è come se avesse guidato la Moto da corsa per tutta la vita, o quasi. Ovviamente ci sono delle differenze rispetto alle “armi” della sua carriera irripetibile: “La Moto stanca molto più che un'auto, e in machina, quando scivoli in sliding oltre il limite, sai che puoi aggiustare le cose. Con la Moto se perdi il controllo della ruota anteriore è possibili che al giro successivo tu non ci arrivi!”. Tutto questo Loeb lo ha chiarito dopo aver portato in pista uno stile preciso e raffinato, dimostrando una volta di più che se c’è un “motorista” eclettico e di livello superiore, capace quindi anche di sorprendere, quello è proprio lui! Futuro in SuperBike? Non crediamo, ma forse è meglio chiedere al nostro esperto, Carlo Baldi.
© Immagini TF1+ Automoto