Vespa world days: la festa della Vespa, profumi e musica, ma solo per chi ha sviluppato certi sensi [GALLERY]

Vespa world days: la festa della Vespa, profumi e musica, ma solo per chi ha sviluppato certi sensi [GALLERY]
Un oceano di Vespe, Pontedera festosamente invasa, sciami da tutto il Mondo in giro per tutta la Toscana. Una festa per gli occhi… a non sapere la vera storia
21 aprile 2024

Pontedera, 21 Aprile 2024. 140 anni di Piaggio. Dopo il “Ciaino” il Vespino. Per molti è solo l’inizio di una storia infinita, epica. Con la Vespa 50, e le successive sorelle maggiori, quasi tutti contenti. I genitori sì, prestazioni anti rottura di ossa e affidabilità anti rottura di scatole. Noi no, chissenefrega dell’affidabilità, prestazione insoddisfacente, nulla.

(le foto nell'articolo sono di Stefano Marinari, Comune di Pontedera e del circolo fotografico Crec Piaggio. Altre foto PB e gli amici)

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Passata l’emozione del vento sulla faccia prima esperienza di indipendenza e felicità motociclistica, il giorno dopo il Vespino è dal meccanico. Smontare la marmitta, segarla in due, svuotarla completamente come un’ostrica, risaldare i gusci e rimontare. Da così a così. Cioè, da poco così a poco più di così. Rumore sì. No, musica. E terrore. Del vigile che ti fermava contestando. “Abbia pazienza, appena preso un marciapiede, rotta. La cambio subito!” E via fino al prossimo. È l’inizio di una storia, raramente fermata lì. Lavori di lima e carta abrasiva, getti, carburatori, P***sco, M***ssi, P**ini, la termica della Primavera, il cambio della Special. Escalation inarrestabile. Miscela sempre più magra, oli da competizione, di ricino, e dopo il Vespino la Vespa, 125, 150, 180, 200. Idem.

Festa della Piaggio. 140 anni dalla nascita. Lavorazione del legno, 1884, arredamento navale, carrozze ferroviarie, la metalmeccanica, Rinaldo Piaggio, motoscafi antisommergibile, aeroplani, idrovolanti, 1917, l’elicottero di Corradino D’Ascanio… 1948: tutto da rifare. Ancora D’Ascanio, il Paperino e, 1946, la Vespa! Guarda caso siamo a parlarne ancora oggi, ventimilioni di esemplari and count… Terzo week end di Aprile.

In un raggio di 50 chilometri da giorni è sciamare continuo. Soli o a piccoli gruppi, ronzano sulla ragnatela di incantevoli direttrici pisane e della toscana. Da tutto il Mondo in tutti i modi. In sella da mezza Europa, ma anche con i furgoni carichi che scaricano Vespe dietro l’angolo (speriamo neanche uno vuoto che riparta carico). Uno è venuto dall’Australia caricando la Vespa… in aereo (non gliel’hanno fatta passare come bagaglio a mano). Si sentiva un po’ in colpa per la non-purezza, allora è sceso a Atene e da lì ha vespato fino a Pontedera! Eccoli. Visitano, scoprono… vespano, migliaia e migliaia. Curioso, attraente, irresistibile… Logico quindi, abito a un passo, se vado a ficcare il naso alla Festa di Pontedera, alias Piaggio-Vespa.

Non c’è bisogno di essere stati a Woodstock o a Modena-Vasco, già il colpo d’occhio racconta di raduno del secolo, di esperienza della vita senza se e senza ma. Per appassionati del tema, magari un po’ appassionatamente fissati, cambia poco, se non che incide sul livello di esaltazione. La cittadina è invasa, il “Piazzone” non basta, nemmeno la sterminata piazza del mercato. Le vie del centro e del Museo sono chiuse, stand, bancarelle, food & beverage (y baldoria), allestimenti ad artem. Da Busdraghi, concessionario storico locale, è fila fino alla rotonda, un ricambio, un accessorio, un ninnolo, una roba introvabile all’estero di Pontedera, una controllatina scusi-mi-cambia-il-pistone-con-uno-maggiorato?

Smetto di guardare, di vedere. Ci pensa René, che è bravissimo, a indagare a fondo sulla festa del secolo di Pontedera. Mi affido ai sensi sviluppati al tempo, udito, olfatto.

Salta subito alla mente, la relazione tecnica con la Vespa è diventata perizia, evoluzione, cultura. Imprinting. È per questo che ancora oggi ci sono maghi che sanno fare la carburazione annusando la candela e accordando a orecchio il rapporto stechiometrico aria-benzina. Anche a un 12 cilindri. Nell’aria decibel e profumi d’annata. L’orecchio allenato riconosce le marmitte svuotate, ma anche gli scarichi racing, ce n’è uno che va per la maggiore, espansione e finale cromato. A orecchio direi che uno su 5 non passa la fonometrica, e quindi ogni sciame è sonorizzato dal più festosamente chiassoso. C’è nell’aria un profumo. Miscela al 2%, anche 3 per star tranquilli, ogni sgassata una nuvola profumata. Hey, quell’essenza è ricino. No? Ma si, versione moderna Castrol racing, con quello nessuna paura, nessun fuorigiri galeotto. Mi raccontano della Vespa che ha 35 cavalli, di quella che fa 140 e poi metti dentro con uno schiocco la quarta, dell’effetto del doppio carburatore.

Orecchio e naso, per godere della Festa della Vespa, altro che storie!