Video Incontri Moto.It. Mr. Franco e i Miti dell’Enduro

“Chicco” Muraglia, Tullio Pellegrinelli, Gio’ Sala. L’incontro con Franco Acerbis per parlare di Enduro ieri e oggi, della Moto oggi, delle relazioni tra la “Regolarità” e le altre discipline, del ponte Enduro-Dakar. E di molto altro
8 maggio 2020

A spanne, senza fare lo “spelling” dei primati dei singoli, Pierfranco “Chicco” Muraglia, Tullio Pellegrinelli e Giovanni “Gio’” Sala mettono insieme un paio di dozzine di titoli mondiali. Che non sono uova.

Sono trent’anni e oltre di leggenda dell’Enduro (nessuno di loro ha mai smesso, solo “modificato” la traiettoria della passione), di testimonianze dirette, di monitoraggio in tempo reale delle trasformazioni cui è andata incontro la disciplina nel passaggio dalla Regolarità all’Enduro.

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Il momentum trova i nostri eroi spiazzati, insolitamente statici e informatizzati, alle prese con un modo digitale che offre ben poco spazio alla “pratica”. Beh, il bello è anche fermare la palla e rivedere la scena da una diversa angolazione. Ricordare, riflettere, analizzare un contesto difficile a contraddittorio in una chiave che per certi versi inaspettata: l’oggettiva attualità della Moto, mezzo di trasporto socialmente ideale, per il lavoro, per gli spostamenti necessari, per gli extra in attesa del semaforo verde all’attività sportiva e “diportistica”. Riconoscerlo, esserne consapevoli e sviluppare il tema nei limiti del buon senso vuol dire offrire alla Moto, nel giudizio ristretto a un certo tipo di Moto o di motociclista per fortuna in via d’estinzione, l’occasione del grande riscatto dopo “secoli” di pretestuosa emarginazione.

È anche una bella occasione per capire come gli Enduristi vedono i colleghi dei mondi vicini, velocità, rally, per sapere quale è il destino di “base” che l’Endurista attribuisce ai “vicini” che bussano alla porta dell’Enduro, del rapporto tra racing e escursione.

Niente di particolarmente ambizioso, sia chiaro. “Solo” il concerto grosso della passione per l’Enduro nella variazione sul tema di un quarto di secolo, per la direzione artistica e la bacchetta magica di un grande protagonista della Storia dell’Enduro, Franco Acerbis.

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