APRILIA Dorsoduro SMV 750

APRILIA  Dorsoduro SMV 750
Aprilia si lancia nel segmento delle supermoto di maxi cilindrata. SMV ha 3 mappature di gestione dei 92 cavalli e costa 8.800 €
26 aprile 2008

Il nome parla chiaro, Dorsoduro. Particolare, aggressivo, esclusivo, può piacere o no, ma sicuramente sintetizza in una parola la filosofia che Aprilia vuole trasmettere come massima espressione del divertimento su due ruote. Dorsoduro è un nome articolato, ma semplice, non è di uso corrente, certamente facile da pronunciare. Prende dunque le distanze dalle solite fredde sigle hi-tech tipiche delle moto da competizione. Ha la chiara intenzione di essere un oggetto evocato con insistenza nei propri racconti, in quanto sarà senz’ombra di dubbio un indimenticabile compagno di viaggi e di sensazioni.
Questa 750 è concepita seguendo una visione assolutamente egoistica ed egocentrica dell’utilizzo della moto. Aprilia inizialmente, durante le fasi di realizzazione del progetto durate circa due anni, aveva perfino ipotizzato di farla omologare monoposto, ma in seguito, per consentire comunque la necessaria flessibilità, è stata contemplata la possibilità di portare un passeggero. Non ci sono compromessi tra sportività e comfort, chi è in cerca di qualcosa che sia in grado di soddisfare a 360 gradi il desiderio di sfogare la propria passione è dunque convinto a rinunciare alle comodità del giorno d’oggi e rimarrà sicuramente affascinato da questo mezzo che appaga ognuno dei sensi chiamati in causa.

La vista, grazie al notevole lavoro svolto dal reparto design per creare delle linee nuove mai viste prima, a partire dal faro anteriore che come una lama verticale taglia il buio della notte o il codino, studiato nei minimi particolari, che raggruppa i due scarichi e il faro posteriore in un unico corpo, dando vita ad una interpretazione grafica veramente aggressiva.
L’udito, decisamente appagato dalla rotondità e linearità di questo bicilindrico V2 a 90°da ben 92 CV, silenzioso come pochi nei tratti urbani, ma altrettanto rabbioso quando serve grazie alla seconda generazione di "drive by wire".
Il tatto, grazie alla scelta azzeccata dei materiali pregiati con cui è stata costruita e gli altrettanto azzeccati optional assemblati con componenti dell’ultima generazione come la sella alternativa realizzata il gel nella parte centrale.

Tecnologica e minimalista dunque, è l’evoluzione stradale della SXV campione del mondo da cui eredita diverse basi tecniche: telaio bi-componente, aggressività, precisione di guida e capacità di trasmettere sensazioni dirette. Tutte quelle cose che non sono strettamente necessarie a perseguire la missione della Dorsoduro, su questa moto non le troverete. Niente portaoggetti, pedane per il passeggero: nulla di superfluo. Ogni scelta tecnica è stata studiata per consentire la massima guidabilità ed il minimo ingombro, a partire dalla sella infatti, che è molto sottile e si sviluppa solo nelle zone indispensabili, sebbene abbia un’altezza dichiarata di 870mm dal terreno, non rende la posizione del guidatore statica e poco flessibile, bensì invoglia a spostamenti repentini per facilitare gli inserimenti in curva. La ricercata snellezza nella parte centrale fa in modo che le gambe del pilota abbiano modo di muoversi liberamente in sella, così da agevolare la guida con il corpo, sicuramente la caratteristica più apprezzata della Dorsoduro, ma anche quella strettamente necessaria per portarla al limite. Anche il manubrio in alluminio anodizzato oversize e la frizione a comando idraulico richiamano senza mezzi termini le scelte tecniche delle supermoto da competizione e, anche in questo caso, permettono una guida precisa grazie alla morbidezza del comando. 

linee nuove mai viste prima
linee nuove mai viste prima

Come per la sella, anche le misure vitali del serbatoio sono state disegnate attorno alle forme del pilota: nella parte di congiunzione infatti è quasi impercettibile lo stacco tra la seduta e il serbatoio, che invece si sviluppa più in alto con due ali sporgenti che consentono sia di ottenere la sufficiente capienza di 12 litri che di creare un ottimo punto di ancoraggio per le ginocchia nei tratti misti e nelle staccate importanti. La posizione in sella è poi completata da una coppia di pedane leggermente rivolte verso il posteriore da cui deriva un assetto particolarmente rivolto verso l’avanti e con il busto notevolmente diritto. Il telaio bi componente evidenzia ancora di più questa impostazione azzeccata di guida, in quanto gli stampi in alluminio nella zona di attacco al forcellone rendono il retrotreno stabile come sui binari, mentre il traliccio anteriore rimane flessibile consentendo al pilota, grazie al suo carico, di mettere la ruota sterzante esattamente dove vuole e con la massima precisione.

Le sospensioni in seguito gestiscono al meglio l'uscita di curva: l’inserimento è preciso e diretto, la forcella a steli rovesciati da 43mm, regolabile sia nel precarico molla che nel ritorno idraulico, si chiude bene ed anche nei tratti in cui la strada presentava diversi avvallamenti non ha mai trasmesso insicurezza. Il mono invece, senza leveraggio e posizionato lateralmente sul forcellone, con un'inclinazione quasi orizzontale, risulta molto progressivo, ma allo stesso tempo in uscita di curva tende a volte a chiudersi notevolmente, creando il cosiddetto "effetto barca". Entrambi i corpi sono dunque efficaci, pur rispettando appieno la filosofia motard grazie anche alla corsa di 167mm all’anteriore e 150mm al posteriore.
Per quanto riguarda i freni all’anteriore troviamo un impianto a pinze radiali con 4 pistoncini e dischi "wave" flottanti da 320 mm che sottolineano non solo l’aggressività della frenata ma donano anche un look accattivante, in linea con lo stile della moto, mentre al posteriore troviamo un disco da 240 mm, anch’esso di tipo “wave”, frenato da una pinza a singolo pistoncino. Entrambi gli impianti utilizzano tubazioni in treccia metallica di derivazione aereonautica, al fine di eliminare il fastidioso effetto polmone delle tubazioni convenzionali a vantaggio della massima precisione in frenata.

Affrontate tutte le appendici di questo nuovo modello Aprilia, è arrivato il momento di parlare del cuore del progetto, ovvero del motore. La Dorsoduro utilizza un bicilindrico a V di 90 gradi della cubatura di 750cc in grado di erogare un potenza massima di ben 92 cavalli ed una coppia di 82 Nm a soli 4.500 giri. E’ un motore rotondo, molto lineare, capace perfino in alcune occasioni di nascondere le reali potenzialità, in quanto è talmente progressivo da non sembrare tanto potente. Un occhio al tachimetro però e ci si accorge subito della realtà dei fatti. Ciò che lo rende unico però non sono solo le particolari caratteristiche dell’erogazione, ma la tecnologia con cui questa viene gestita. Per prima Aprilia ha creduto nel sistema Ride by Wire, ovvero un sofisticato sistema che permette di gestire elettronicamente l’acceleratore, sincronizzandolo, con una precisione infallibile, all’apertura delle farfalle dell’iniezione, al regime del motore, alla posizione del cambio, alla portata dell’aria ed alla temperatura esterna. Tutto questo per mettere il motore sempre nelle condizioni di offrire le migliori prestazioni in accelerazione a tutto vantaggio del divertimento, ma sicuramente anche nell’ottica di  ottimizzare i consumi. Non solo, grazie alla semplicità di questo sistema, Aprilia ha potuto offrire già come standard la possibilità di scelta tra tre mappature diverse della centralina. Una Touring, ideale per i tratti urbani ed extra urbani perché rende il 750 docile e morbido nell’erogazione, una Rain, che sostanzialmente ne dimezza la potenza a tutto vantaggio del grip e della sicurezza sulle strade con scarsa aderenza ed una Sport,  che smaschera completamente l’aggressività di questo propulsore, rendendo la Dorsoduro quasi una moto da corsa.

Questa moto è sicuramente ideale per chi è in cerca di qualcosa di altamente adrenalinico con cui poter sfogare la propria passione motociclistica, ma che sia altrettanto versatile da potergli eventualmente permettere il quotidiano commuting e perché no anche un viaggio in coppia. Il tutto a un prezzo competitivo, 8.800 Euro franco concessionario. Nulla a che vedere con la concorrenza.

 

 

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Pregi


Guidabilità | Design | Prezzo competitivo

 

 

 

 

 

Difetti


Comfort passeggero
 

 

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Aprilia Dorsoduro 750 ABS (2009 - 17)
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Via G. Galilei 1
30033 Noale (VE) - Italia
041 5829111
https://www.aprilia.com/it_IT/

  • Prezzo 8.950 €
  • Cilindrata 750 cc
  • Potenza 95 cv
  • Peso 186 kg
  • Sella 870 mm
  • Serbatoio 12 lt
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Scheda tecnica Aprilia Dorsoduro 750 ABS (2009 - 17)

Cilindrata
750 cc
Cilindri
2 a V
Categoria
Supermotard
Potenza
95 cv 70 kw 9.000 rpm
Peso
186 kg
Sella
870 mm
Pneumatico anteriore
120/70 ZR 17"
Pneumatico posteriore
180/55 ZR 17"
Inizio Fine produzione
2007 2017
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