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Estoril - A differenza di quanto accade per alcune competitor, che di anno in anno si aggiornano solamente nelle grafiche nell'attesa dell'arrivo del modello nuovo, Aprilia RSV4 dal 2009 ad oggi è stata oggetto di interessanti aggiornamenti che, anno dopo anno e passo dopo passo, hanno portato praticamente alla perfezione un progetto nato in pista per la pista e poi "convertito" senza troppe modifiche in un prodotto stradale.
In listino allo stesso prezzo del modello 2012 (18.390 euro nella versione R aPRC ABS e 22.390 euro nella più sofisticata Factory aPRC ABS) il M.Y. 2013 introduce piccole grandi migliorie in quattro aree: motore, ergonomia, elettronica e freni.
L'introduzione dell'ABS, di serie alla stregua del pacchetto aPRC, ha comportato l'introduzione di una nuova centralina dedicata al suo funzionamento che ha costretto i tecnici Aprilia ad una rivisitazione dell'ergonomia e della distribuzione dei pesi della moto dato l'inedito posizionamento sotto la sella. Un elemento, quest'ultimo, che avrebbe ridotto la capacità del serbatoio e che per questo è stato ridisegnato non solo per ospitare addirittura 1,5 litri in più (ora sono 18,5) ma anche per consentire al pilota una più comoda posizione in sella grazie alla diversa conformazione degli incavi per le gambe ed una parete più verticale e contenitiva in prossimità della sella.
Alcune novità hanno interessato anche il controllo di impennata, che è stato rivisto nella mappa n1. Ora permette un'impennata più lunga ed in linea con le esigenze dei piloti.
Un potenziale, quello dell'impianto frenante, basato anche sulla bontà delle nuove pinze Brembo monoblocco M430 (assistite da pompa radiale) e dischi da 320 mm sui quali l'elettronica agisce per modulare la frenata con tre soglie di intervento: il livello 1, comunque omologato per l'uso stradale, è quello più racing. Il livello 2 si propone per l'uso sportivo, lavora anch'esso sulle due ruote, ma offre una taratura più conservativa anche in tema di sollevamento della ruota posteriore. Il livello 3 è invece quello più presente, studiato per assicurare il massimo della sicurezza sul bagnato.
Nulla di lasciato al caso nello sviluppo dell'ABS: prima di integrarlo ci si è accertati di portare il sistema ad un livello tale da consentire ai piloti gli stessi tempi sul giro con l'ABS attivato o meno.
Il propulsore appare fin da subito ben più regolare nell'erogazione, pulito nella risposta all'acceleratore e con un maggior allungo agli alti regimi. Se la vecchia Factory calava sensibilmente una volta raggiunti gli 11.500 giri, la versione 2013 allunga con una decisione nettamente maggiore spingendo forte fino ai 12.500. Non è finita, perché il maggior allungo determina di fatto un'erogazione molto più piatta e progressiva di quella leggermente irregolare della precedente RSV4.
Lo spostamento del motore più in basso è percettibile al di là di qualunque effetto placebo. Se infatti alla vecchia RSV4 si poteva ascrivere un difetto, questo andava ricercato in una stabilità in frenata a dire poco relativa. Corta ed agilissima, con un baricentro alto che accentuava i trasferimenti di carico, la Superbike di Noale non si faceva pregare per scodinzolare ad ogni pinzata decisa, arrivando a mostrare accenni di sovrasterzo anche nella fase di iscrizione in traiettoria a gas chiuso. Ora, con un baricentro leggermente più basso, la RSV4 2013 sacrifica qualcosina in termini di agilità - non abbiate paura, resta il riferimento di categoria - per privilegiare una maggior stabilità.
In staccata si affonda sul comando con la massima confidenza, con ruote che restano in linea e il Racing ABS che prova la sua efficacia non dando il minimo segno della propria presenza se non quando si esagera volutamente per andare a chiamarlo in causa. La leva freno offre un feeling bellissimo: modulabile e progressivo non mostra mai segni di cedimento. E, lo ripetiamo, l'ABS settato in mappa 1 - quella più specialistica, adatta al circuito - non si rivela mai intrusivo o particolarmente percettibile sulla leva.
Il controllo elettronico ora offre un comportamento differenziato a seconda della situazione in cui si trova la moto. Si nota facilmente come il suo comportamento sia nettamente diverso a seconda che si stia affrontando un tornante o un lungo curvone in percorrenza - entrambi frangenti presenti all'Estoril - e, confrontandoci con chi aveva effettuato i test sulla versione precedente, si nota anche un diverso livello d'intervento del traction control. Ora un pilota di buon livello può tranquillamente fermarsi al livello 5 senza riscontrare eccessi d'intrusività, e solo i più veloci e sicuri (leggasi: i piloti veri) hanno la necessità di scendere fino a 2/3.
A voler essere pignoli si può riscontrare un comportamento un po' troppo aggressivo dell'anti-impennata, decisamente permissivo sul livello 1. Nessun problema - anzi, gustosissime sensazioni - se si resta sul livello 2. E attenzione anche alla posizione in sella: ci è capitato con una certa frequenza di sfiorare senza volere il joystick sul blocchetto sinistro trovandoci così ad uscire di curva con il Traction Control a livello 8.
Emiliano Perucca Orfei
Aprilia
Via G. Galilei 1
30033 Noale
(VE) - Italia
041 5829111
https://www.aprilia.com/it_IT/
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