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Estate, tempo di novità e di test nel mondo del fuoristrada. Non potevano mancare all'appello le amatissime rosse italiane. No, signori, non parliamo di Ducati, ma delle moto di Rignano sull'Arno. Quelle Beta che nel 2019 hanno vinto addirittura due mondiali di enduro con Steve Holcombe e Brad Freeman, il primo campione del mondo E3 e il secondo EnduroGP.
Ora siamo pronti a parlarvi dei modelli 2021, che hanno beneficiato delle indicazioni fornite in gara dai due fuoriclasse. Nel video sopra l'ex campionissimo di trial Donato Miglio ci parla nel dettaglio di come le gare abbiano importanti risvolti sulla produzione delle nuove Beta.
La gamma 2021 è molto articolata e presenta diversi modelli 2 tempi. Si va dalla 125 alla 200, pensata per un uso amatoriale. Poi ci sono la 250 e la 300, quest'ultima è la più potente e prestante della famiglia a miscela. Completissima anche la lista delle 4 tempi, che comprende 350, 390, 430 e persino la 480.
Le moto sono già disponibili con un listino prezzi invariato rispetto al 2020.
Le Beta nel 2021 non sono stravolte, ma affinate in diversi componenti per migliorare la resa complessiva. Il telaio è aggiornato nella zona cannotto di sterzo e nei fazzoletti per una maggiore robustezza e anche il telaietto posteriore risulta oggi più resistente. C'è poi un nuovo fissaggio dei fianchetti. La sella è ripensata nello schiumato, ora più sostenuto, e anche la scatola filtro è meglio isolata dall'acqua. E' stato poi potenziato l'impianto elettrico.
Se passiamo alle sospensioni troviamo nuovi componenti nella forcella ZF e una nuova taratura del mono. Inedito è anche lo strumento digitale. Per finire ci sono nuove grafiche e un nuovo rosso fluo come colore di base.
Abbiamo scelto di provare 3 modelli della famiglia Beta Enduro 2021. Partiamo dalla 125, che si conferma una moto eccellente non solo per i 16enni, ma anche per chi desidera una moto facile e leggerissima. In sella si sta bene, le sospensioni hanno una taratura morbida se si cerca la velocità, ma ottima nel brutto. E sui percorsi tecnici emerge la grandissima schiena ai bassi dell'ottavo di litro toscano. Ha una grande coppia e una buona potenza in alto. Discreto l'allungo, ma basta cambiare marcia per sentirlo crescere anche sui percorsi più ripidi. Ottimi per modulabilità i freni Nissin.
La 300 2 tempi è una delle moto più amate dagli enduristi italiani. E il motivo è presto detto. Ha una ciclistica equlibrata, agile senza essere nervosa e stabile sul veloce. Il suo motore a carburatore conquista per l'erogazione gentile e precisa ai bassi. Ma basta ruotare con decisione il polso destro per prendere il volo. La potenza è tanta già di serie e consente ripartenze esplosive nelle zone difficili. Le sospensioni ci sono piaciute, così come i freni Nissin. Non sono potentissimi, ma la modulabilità è perfetta.
Nella famiglia 4 tempi abbiamo provato la prestante 430. Il motore a iniezione però non deve spaventare. Non pistona in basso e si lascia ben gestire anche nello stretto. La trazione è eccellente e solo la maneggevolezza nel bosco non è paragonabile alle 2 tempi. La 430 si riscatta però sul veloce, dove ha prestazioni velocistiche ai vertici della categoria 450.
Nel video sopra vi raccontiamo come si comportano le 3 moto all'interno di un anello che alterna tratti lentissimi a qualche allungo su terreni duri.
Video di Enrico De Conti
Foto di Cristiano Morello
Tester: Aimone Dal Pozzo, Andrea Perfetti
Luogo: Castello Dal Pozzo
Betamotor
Pian dell'Isola, 72
50067 Rignano sull'Arno
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