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La Derbi Mulhacén Café 125 si presenta come una valida alternativa allo scooter, sia in virtù delle buone caratteristiche di guida che per quell’aria un po’ snob che la rende molto originale.
La Derbi, casa spagnola che orbita ormai da anni nel Gruppo Piaggio, ultimamente si è distinta per l'originalità e la forte personalità dei propri prodotti. Specializzata nelle piccole cilindrate, con qualche escursione nelle medie (vedi Mulhacén 659), anche con questa ultima Mulhacén Café 125 conferma di essere al di fuori degli schemi.
Moderna e personale nel look, questa ottavo di litro punta a conquistare i sedicenni nell'utilizzo quotidiano, grazie a una facilità di guida a tutta prova, oltre che a costi di mantenimento decisamente favorevoli.
Look aggressivo
Il nero della carrozzeria, unica colorazione disponibile, contrasta in maniera efficace con il rosso del telaio, mentre i cerchi da 17 pollici al posto di quelli da 18, adottati da questa versione prettamente stradale, rendono più snella e filante la linea.
Moderna e personale nel look, questa ottavo di litro punta a conquistare i sedicenni nell'utilizzo quotidiano
Discreta la dotazione, così come il livello delle finiture, diciamo senza infamia e senza lode, tenendo conto di un prezzo di acquisto pari a 3.490 Euro, c’è tutto quello che serve, ed è assemblato in maniera apprezzabile.
Niente polvere grazie
La vocazione stradale, rispetto alla versione base pensata anche per affrontare sterrati leggeri, viene confermata anche dall'adozione di una forcella Paioli a steli rovesciati da 41 mm di diametro. Potenziato anche l'impianto frenante, che potendo contare su di una più performante coppia di pneumatici stradali (100/80 e 130/70) vede incrementare il diametro del disco anteriore, che passa da 280 a 300 mm, mentre dietro viene confermato quello da 218 mm, su cui lavora una pinza freno ad attacco radiale.
In sella
La posizione di guida è apprezzabile, l’ampio manubrio e la sella ben conformata permettono di entrare subito in sintonia con la Cafè. A cercare il pelo nell’uovo, il posizionamento delle pedane sarebbe stato preferibile maggiormente arretrato, ma anche così non crea problemi.
Cuore moderno
Il propulsore bialbero 125 a quattro valvole, prodotto dalla Piaggio si avvia senza esitazioni. Silenzioso ed elettrico nel funzionamento, questo ottavo di litro a quattro tempi è, oltre che discretamente brillante grazie ai 15 CV erogati a 9.250 giri/min, rispettoso della normativa Euro 3 e anche estremamente parco nei consumi. I 13 litri di serbatoio, permettono una autonomia settimanale, anche agendo sulla manopola del gas senza troppe attenzioni.
Agile in città
120 kg a secco e un baricentro non troppo alto sono una benedizione nell'uso cittadino. La Mulhacén Cafè agile e intuitiva nella guida, si muove senza patemi anche in mezzo al traffico più convulso. Il propulsore si dimostra fluido e pulito nell'erogazione sin dai bassi regimi anche se, per riprendere velocità con un minimo di brio o per effettuare un sorpasso rapidamente, è sempre meglio scalare un rapporto (a volte anche due). Sotto questo aspetto aiuta il buon comportamento del cambio, preciso e veloce negli innesti, mentre lo stacco della frizione si è rivelato piuttosto brusco.
Tira tira
Certo è che per ottenere un po' di brio ed accelerazioni degne di nota, il mono va tenuto alto di giri, quasi fosse un due tempi. Il display della ricca, ma poco leggibile, strumentazione deve indicare dai 8/9.000 giri in su, altrimenti le risposte alle aperture del gas saranno sempre fin troppo soporifere.
Buono il lavoro svolto dalla forcella, incassa con discrezione senza per questo risultare sfrenata, mentre il mono filtra poco e riferisce direttamente al fondo schiena le condizioni dell'asfalto.
Questione di grip
Ottimo il comportamento della ciclistica, sia in ambito urbano che nel più veloce ed impegnativo, per una centoventicinque, extraurbano. Anche affrontando le curve a velocità vicine a quella massima, circa 110 Km/h, la Mulhacén rimane stabile e facile da gestire, mentre se si cerca la piega un po' più spinta, a mostrare la corda non è tanto lei quanto le gomme di primo equipaggiamento Vee Rubber, che per altro si sono dimostrate ottime in tutte le altre occasioni (frenata in primis).
Decisamente performante il freno anteriore, che se da una parte consente spazi di frenata contenuti, pecca leggermente nella modulabilità. In caso di frenate brusche ed improvvise bisogna tenerne conto. Al contrario il freno posteriore manca di cattiveria, e per ottenerne qualche cosa, lo si deve spingere con energia.
Derbi
Viale Rinaldo Piaggio, 25
56025 Pontedera
(PI) - Italia
0587272111
http://www.derbi.com/it_IT/
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