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Solo due anni fa, riscontrati gli esigui numeri di vendita unitamente alle evidenti difficoltà del mercato, la domanda critica che viaggiava per i corridoi del centro direzionale di Mattighofen era se continuare con il marchio Husaberg oppure no. Il resto è storia, ed oggi conferma più che mai come la coraggiosa intuizione non solo di proseguire con il marchio svedese, ma addirittura di arricchirlo di nuovi modelli, tecnologie e risorse è stata senza dubbio una mossa vincente. I dati confermano la vendita di 6.000 moto blu e gialle nel 2011, di cui la metà con propulsore a due tempi. Unico punto fermo per il proseguimento del progetto è stata la necessità di adottare una piattaforma comune con il marchio arancione (KTM che ne è proprietaria), al fine di ottimizzarne i costi di produzione. Resta inteso che se e quando ripartirà il mercato ed i relativi numeri di vendita consentiranno una ricerca ed uno sviluppo separati sarà molto probabile rivedere nelle Husaberg le sperimentazioni ed le originalità che da sempre le contraddistinguono.
Per quanto riguarda il reparto sospensioni viene adottato un nuovo stampo per il forcellone posteriore abbinato ad un nuovo ammortizzatore, sempre WP ma di ben 7mm più lungo, il quale consente una maggiore progressione dell'effetto ammortizzante, migliorando allo stesso tempo sia la sensibilità all'inizio della corsa che la resistenza nella fase di massimo affondamento. Ogni moto inoltre ha un setup di base specifico. Per l'avantreno viene implementata la nuovissima tecnologia appena introdotta da WP, ovvero il 4CS Closed Cartridge-Fork. Questa nuova soluzione tecnica unisce i vantaggi della forcella a cartuccia chiusa a peso e semplicità della cartuccia aperta. Grande vantaggio anche in termini di messa a punto, in quanto a destra in alto si trova il registro del ritorno ed a sinistra, sempre in alto, quello della compressione. Questo permette di modificare i setting in ogni momento, senza necessità di chiavi e nemmeno di fermarsi, avendo fino a 30 click di variazione, con un'influenza sull’impostazione molto evidente. Anche l’olio è di nuova generazione: scende di gradazione e permette maggiore scorrevolezza e maggiore durata.
Variano pure le misure vitali delle piastre di sterzo. Il luogo comune è sempre stato che più sono grosse e più sono forti, ma alcuni particolari scarichi di materiale e peso le rendono molto più sensibili e fanno in modo di trasmettere maggiore sicurezza. Cambia anche l'offset che passa da 22 a 20mm (tranne che per la 125) rendendo l’avantreno particolarmente reattivo. Passando agli altri componenti balzano all’occhio i nuovi cerchi DID blu, che vantano un grande lavoro di precisione sui nipples dei raggi
(anch’essi blu) più leggeri di 200gr. Poco in assoluto, ma comunque con effetti evidenti quando si parla di condizionamento degli effetti giroscopici. Gomme Michelin su tutta la gamma. Nuova anche la gamma di silenziatori, necessari per i sempre più stringenti limiti imposti dai regolamenti, i radiatori più spessi e robusti e tutti dotati di ventola di raffreddamento di serie ed i serbatoi, tutti con pompa integrata, con due misure vitali: 10,7 litri per la gamma due tempi e 9,5 litri per quella quattro tempi. Molto importanza è stata data allo studio della cassa filtro e dell'impianto di areazione al fine di consentire la massima aspirazione assieme alla semplicità d'intervento e sostituzione con il classico sistema a baionetta, in questo caso tutto in plastica. Per i freni troviamo sempre Brembo come fornitore ufficiale, con nuova pompa del freno posteriore con pompante integrato per la massima affidabilità. Infine, ma non meno importante, viene completamente rinnovata tutta la sovrastruttura. A partire dal parafango anteriore, davvero aggressivo ed assolutamente efficace, ai convogliatori e grafiche in-mould, è tutto nuovo, il tutto nell’ottica di consentire il massimo movimento al pilota. Anche la sella è di nuovo disegno ed ha una nuova modalità di fissaggio con due viti che passano dalle maniglie laterali. Di serie queste Husaberg offrono tutte le protezioni necessarie alla guida in fuoristrada come i paramani ed il paramotore. Per chi desidera una maggiore personalizzazione è tutto disponibile sul catalogo Pure Tech.
Due tempi: alla prima presentazione due anni fa regnava la perplessità per come un brand così votato al 4 tempi iniziasse anche con i 2 tempi, ma oggi, come confermano le vendite, una Husaberg su due vendute è una due tempi, il che ha permesso al marchio di diventare in poco tempo il secondo costruttore consolidato sul mercato. Samir Becirbasic, responsabile per i progetti due tempi ci spiega sinteticamente le novità introdotte a livello motoristico: «Le grandi novit‡ sono l'inserimento della nuova frizione con molla a tazza, una rivisitazione dei carter esterni che ha permesso una riduzione di peso di 250 grammi, un nuovo pacco lamellare Vforce 4 ed infine il nuovo generatore di corrente che passa da 350 a 480 watt di energia.»
Alle basse e medie velocità queste moto sono davvero agili, semplici ed istintive e rendono la guida divertente e poco faticosa
fase di accelerazione. Le nuove sovrastrutture sono molto più snelle e lineari, semplificando gli spostamenti sulla moto ed infondendo maggiore sicurezza a chi sta in sella. Alle basse e medie velocità queste moto sono davvero agili, semplici ed istintive e rendono la guida divertente e poco faticosa. All’aumentare della velocità però il comparto sospensioni tende a cedere sugli ostacoli di rilievo e le buche impegnative, evidenziando la necessità di una rivisitazione dell’assetto. La forcella in particolare, in parte sicuramente per la posizione di guida più avanzata, tende ad affondare con facilità andando a lavorare nella parte centrale della corsa dove risulta nervosa e fin troppo reattiva. L’impostazione iniziale infatti è pensata per un amatore/appassionato, ma basta intervenire sulle regolazioni esterne per cambiarne profondamente i connotati. Il comparto frenante offre una soluzione tecnica di riferimento e poco si può dire sulla già famosa efficacia degli impianti Brembo. Progressivi e potenti, a volte anche troppo, offrono tutta la sicurezza e prontezza necessaria per fermarsi in un fazzoletto di terra.
FE 250 – Per la prima volta in gamma. Molto agile e maneggevole, ottima per la E1. Le misure vitali rendono questo motore molto rapido e performante soprattutto ad alti regimi, ma si conferma altrettanto scattante ai bassi. La piccola 250 è un’entry level di riferimento che di certo non ha nulla da invidiare alle concorrenti. L’importante è sapere che per trarne il massimo delle prestazioni Ë necessario spremerla per bene.
FE 350 – anche questa è nuova in gamma ed è un vero piacere rivederla tornare dopo il modello che ha vinto il mondiale nel 1991. Con questa moto, ancora più versatile della precedente 390, è possibile fare davvero di tutto. Il motore gira in maniera simile al 250 ma fin dai primi metri offre diversi cavalli in più, molto evidenti ma soprattutto efficaci. La giusta coppia consente di percorrere diverse curve con una marcia superiore senza perdere tempo, ed anche nelle mulattiere più difficili, il rapporto in più che tiene senza fare fatica consente di essere più lineari e soprattutto di stancarsi di meno.
FE 450 - si torna al motore in configurazione tradizionale, con un risparmio di peso sul solo propulsore di oltre 2kg. La potenza è il suo grande punto di forza, ma è la progressione che la rende davvero unica. Di gran lunga la Husaberg che ho maggiormente apprezzato, non trova però nella sigla che contraddistingue la cubatura o nella potenza il vero ed unico carattere distintivo. Questa 450 infatti, pur vantando una dose notevole di cavalli, è estremamente facile da gestire ed alla fine stanca meno delle altre. Metti due marce e ti accorgi che le piante già scorrono veloci e senza fare grosso rumore e baccano ti trovi a velocità fotoniche. Il bilanciamento è davvero azzeccato tanto che l’inserimento in curva avviene con grande velocit‡ e naturalezza.
FE 501 - il ritorno di una leggenda: è la moto gialla e blu che ha vinto di più dal 1989 in avanti. Massima guidabilità senza compromessi. Il nuovo telaio rende questa big bore snella ed agile, ma non lasciatevi ingannare dall’estetica. Il motore è incredibilmente corposo e potente e va gestito con assoluta cautela. Con una guida dolce e progressiva si possono ottenere dei grandi risultati, a patto di essere forma e dotati di una certa “massa”. Per molti ma non per tutti.
TE 125 - rapporto prezzo/prestazioni davvero ottimale, specie per le nuove leve che devono sottostare a limiti d'età. La piccola 125 si conferma una moto vincente già in configurazione standard, tanto didattica per i più giovani quanto divertente per i più esperti. Il motore è subito pronto, ma è agli alti regimi che dà il massimo di sè.
TE 250/300 – le regine del mercato, per il 2013 sono ancora più agili con il nuovo telaio e le sei marce, unitamente all’avviamento elettrico gli elementi distintivi. Entrambe sono leggere e super reattive, tanto che alle alte velocità risentono leggermente di una certa mancanza di stabilità. Al contrario i tratti nei boschi, dove sono necessari repentini cambi di direzione e spostamenti di peso, sono il loro pane quotidiano. Qui, a mio avviso, nessun’altra moto è in grado di scappare via come queste.
La gamma Husaberg è dunque stata completamente rivista e rinnovata, sia come offerta tecnica che come possibilità di scelta. Pur dovendo sottostare a dinamiche di mercato che le vedono per molti aspetti accomunarsi al marchio arancione, mantengono ancora oggi un’individualità ed originalità tecnica su alcuni punti che le contraddistinguono, ma soprattutto offrono un’interpretazione del mondo enduro più easy e relaxed oltre che più specifico. Una base tecnica davvero solida, abbinata ad un’interpretazione d’eccellenza, sono i punti di forza di queste nuove Husaberg, disponibili da settembre presso tutti i concessionari del marchio.
Husaberg
Via Spallanzani 16/A
24061 Albano Sant'Alessandro
(BG) - Italia
035 4521009
[email protected]
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