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Il gruppo KTM, al quale fa capo anche il marchio Husaberg, apre il primo quadrimestre con i numeri di fatturato al di sopra delle migliori aspettative: +30 % di vendite rispetto al medesimo periodo del 2012 con l'America che, mai come in questa fase, agisce da traino sui risultati globali. Con un mercato moto che nel 2005 faceva quasi 700.000 mila unità e che ora arriva difficilmente alle 400.000 mila, il gruppo austriaco, continua a crescere in maniera costante e a guadagnare spazio sugli altri marchi.
Husaberg, nonostante sia considerata da molti una KTM in giallo blu ma con diversi dettagli che fanno la differenza per l'appassionato, conferma la sua grande abilità nell'aver saputo conquistare una nicchia nell’enduro nella sua forma più pura.
Lo dimostra coi numeri di vendite, che sono in continua e costante crescita. Nonostante una perdita secca del 25% del mercato Italia infatti, Husaberg per il 2013 aumenta le vendite di ben 50 punti percentuali. Ora è il terzo marchio, per moto vendute, dopo KTM e Beta, altro brand che ha fatto un grosso salto in avanti da un anno a questa parte.
La 250 e la 300 simili, sotto molti punti di vista, non lo sono per niente in ordine di marcia. Bastano infatti quei 50 cc in più per cambiare di molto i connotati della duemmezzo. Entrambe godono di un aggiornamento sul pacco lamellare, sulla conformazione della testa nella camera di scoppio, sulla mappatura della centralina e sul setting di base del carburatore che le rendono ancora più simili ad un motore a quattro tempi. Diventa pressochè impercettbile il passaggio dal sottocoppia alla coppia è l'apertura della valvola avviene con una progressione invidiabile (le moto del test montavano la molla intermedia), tanto da far sembrare unica la fase di distribuzione della potenza. La trecento in aggiunta, vanta una schiena ancora più corposa, che permette in molte occasioni di viaggiare con una marcia in più, mantenendo la certezza di avere un motore che ti sostiene. Non solo, ma con le nuove impostazioni, perde finalmente quel muro di potenza che arrivava poco dopo la metà e si avvicina di molto all'erogazione della sorella minore. Un 250 con un sotto coppia fantastico per intenderci. Dal punto di vista della guida, perde sicuramente in trazione rispetto alle sorella a benzina, specie sul duro e nei tratti di pietra smossa e terreno duro, ma buttarla giù in curva o di traverso é un gioco da ragazzi e trasmette emozioni che le quattrotì difficilmente riescono a dare.
Il 350 rimane il prodotto più versatile e anche il più apprezzato in termini di vendite. La guidabilità e la reattività è molto vicina alla sorella minore, con l'aggiunta di un motore più pronto e corposo su tutto l'arco di utilizzo. Anzi, in alcuni casi, la dote di cavalli aggiuntivi la rendono anche fin troppo pronta e reattiva e ciò ne limita la pastosità e la progressione della coppia tipici della 450, ma i vantaggi in materia di peso, gestione e semplicità di guida sono talmente superiori da dimenticare presto la nostalgia della cilindrata più grande. In aggiunta all’ottimizzazione della gestione elettronica, che rende il propulsore più sfruttabile, si aggiunge l’aggiornamento del comparto sospensioni che ora è nettamente più bilanciato. L’impronta rimane sempre di tipo soft/amatore e non adatto alle velocità di una competizione, ma di grande efficacia, precisione ed altrettanto di comfort nei trasferimenti prolungati. Elemento di forte distinzione è il rapporto tra l’energia necessaria per guidarla ed i risultati che si riescono ad ottenere tanto che, a mio avviso, non può avere rivali.
Il 450 è stata la nostra compagna di avventura anche per la gara del trofeo KTM che si è svolta il giorno successivo alla prova. Abbiamo quindi avuto modo non solo di provarla durante il test, ma anche di starci a bordo per sei ore consecutive ed utilizzarla in “modalità gara”.
Questa grande opportunità ha permesso di provare e capire molte cose di questa cilindrata. E’ una moto dalla doppia anima, tanto semplice quando la si usa fino all’80% delle sue capacità, tanto impegnativa quando la si vuole portare al massimo. Questo perché ha un’erogazione e una trazione che scarica in breve tempo tutta la potenza a terra, qualsiasi siano le condizioni del terreno e, in breve tempo permette di raggiungere delle velocità imbarazzanti. Tutto questo senza necessariamente spremere a fondo il motore, e questo complica ulteriormente la valutazione della velocità alla quale stai andando. Solo le piante che ti sfrecciano a fianco ti possono dare un preciso riferimento.
Appoggi le marce e lei tira sempre, tanto che solo dopo un bel periodo di adattamento abbiamo iniziato a sfruttare le marce più alte già in inserimento curva. Devi essere più preciso nella prima fase, ma poi una volta che inizi ad aprire, la coppia e la fluidità della marcia lunga, unitamente alla progressione del motore, ti fiondano alla curva successiva. Il problema è stare in sella! Anche per la 450 abbiamo avvertito un setting generale delle sospensioni particolarmente carico sull’anteriore, che se per le curve strette in fettucciato è fin un bene, nei tratti dritti e veloci, non è in grado di trasmettere la giusta serenità.
Il 501 rimane, come sempre, il bombardone al quale devi portare massimo rispetto. Potenza e coppia ce ne sono in abbondanza e qui il problema sostanziale diventa la gestione millimetrica della manopola del gas. Le dimensioni importanti della cubatura si sentono, specialmente nei cambi di direzione, in staccata e nelle discese dove il pistone tende a spingere. Andare forte è parecchio impegnativo, ma al contrario, il giro di enduro in relax con gli amici, ti permette di concentrarti quasi esclusivamente sulle traettorie da percorrere perché tutto il resto lo fa lei.
Dal punto di vista del prezzo, nonostante l'importante upgrade tecnologico, Husaberg ha voluto mantenere pressoché i medesimi parametri, andando a definire il nuovo listino con un aumento che va da 80 a 110 euro in media. Il prodotto di punta del gruppo KTM si conferma essere tale, ideale per chi, spendendo un poco di più vuole un prodotto superaccessoriato di serie, ma soprattutto con quel qualcosa di diverso che la contraddistingue dal resto.
Husaberg
Via Spallanzani 16/A
24061 Albano Sant'Alessandro
(BG) - Italia
035 4521009
[email protected]
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